Formazione Professionale, la FLC Cgil sulla profonda crisi del comparto
Il Comitato Direttivo Nazionale con un ordine del giorno ha impegnato la Segreteria a ricercare tutti i possibili strumenti per la ripresa della vertenza nazionale.
Nella riunione del 22 luglio al Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil è stato presentato un ordine del giorno sulla profonda crisi che coinvolge il comparto della Formazione Professionale in molte regioni.
Il CDN ha impegnato la Segreteria nazionale a ricercare tutti i possibili strumenti per la ripresa della vertenza nazionale della Formazione Professionale, a partire dal "Programma per la conoscenza" e dal documento "Uscire dalla crisi partendo dalla Conoscenza", ed a riprendere il confronto col Miur, con il Ministero del Lavoro, con la Conferenza Unificata e con le controparti datoriali per la valorizzazione dei sistemi di istruzione e di formazione, nel rispetto delle specificità di ciascuno di essi, per la tutela attiva dell'occupazione e per rendere esigibile il contratto di lavoro in tutte le regioni.
Roma, 27 luglio 2009
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CDN del 22 luglio 2009
Ordine del giorno sulla Formazione Professionale
Nell’attuale situazione politico sociale, segnata profondamente dalla crisi economica, il Governo è intervenuto, con misure di sostegno al reddito, tardivamente e con poche risorse, e per di più tratte prevalentemente da quelle destinate alla formazione (FSE, definanziamento legge 236/93, mancato finanziamento L. 40/87).
Il Governo ha deciso con la L. 133 di riprendere il percorso avviato dalla legge Moratti sulla sperimentazione dei percorsi triennali, prevedendo che essi divengano ordinamentali dal 2010.
Si conferma così la scelta della canalizzazione precoce, da noi sempre osteggiata, senza per altro dotare le regioni delle necessarie risorse economiche.
Per questo la FLC e la CGIL hanno scritto al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome chiedendo un intervento della conferenza unificata per garantire a tutti i ragazzi parità di diritti su tutto il territorio nazionale.
In un quadro di forte difficoltà generale, tutto ciò produce una profonda crisi del comparto della formazione professionale e dei soggetti che in esso operano.
I tagli dei finanziamenti infine determinano un quadro di incertezza sulle prospettive future di tutto il settore. La Formazione professionale vive una situazione di emergenza che si conferma nei territori con la continua richiesta di apertura di trattative per l’accesso ai contratti di solidarietà o agli ammortizzatori sociali in deroga. Questi strumenti di tutela sono ormai insufficienti ad affrontare la drammatica situazione che si è determinata anche perché non interviene a sostegno dei lavoratori più deboli, quelli con contratto di collaboratori a progetto, degli atipici, dei consulenti con partita IVA, che spesso mascherano rapporti di lavoro strutturati.
Ulteriori elementi di incertezza sulle prospettive future per il comparto della Formazione Professionale sono determinati dal quadro istituzionale/normativo che si va configurando in un nuovo assetto federalista.
La FLC e la CGIL hanno prodotto una proposta, all'interno del "Programma per la Conoscenza" che ridefinisce, in questo rinnovato scenario, il ruolo della formazione professionale.
Un ruolo che si definisce in rapporto alla formazione per il lavoro e sul lavoro, in costante rapporto con il mondo delle imprese e capace di rispondere alle esigenze territoriali del mercato del lavoro, con l’Università e con la Ricerca e con il sistema pubblico dell’istruzione.
La formazione professionale così definita dovrà inoltre garantire un'offerta di servizi riguardante l’orientamento, l’accompagnamento negli snodi tra istruzione e lavoro, tra lavoro e lavoro e in questa fase di crisi di percorsi formativi finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro.
Queste nostre proposte vanno valorizzate anche nel confronto con le altre categorie della CGIL, con la stessa Confederazione, con le altre OO. SS. e con le controparti pubbliche e private.
Il Comitato Direttivo impegna la Segreteria Nazionale a ricercare tutti i possibili strumenti per la ripresa della vertenza nazionale della formazione professionale, a partire dalla ipotesi nostra e della confederazione, sviluppata e descritta nel documento “Uscire dalla crisi partendo dalla Conoscenza” presentato a Roma il 3 dicembre 2008.
Impegna la FLC sulla riapertura del confronto col Miur, con il Ministero del Lavoro e con la Conferenza Unificata e con le controparti datoriali, per la valorizzazione dei sistemi dì istruzione e di formazione, nel rispetto delle specificità di ciascuno di essi e per la tutela attiva dell’occupazione e per rendere esigibile il contratto di lavoro in tutte le regioni.
(assunto dalla Segreteria nazionale)
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