Finanziamenti alle scuole paritarie secondarie: il nuovo decreto della Moratti
I finanziamenti alle scuole non statali sono complessivamente riassunti nel capitolo di bilancio del MIUR 1752 (Fondo per i finanziamenti alle scuole non statali).
I finanziamenti alle scuole non statali sono complessivamente riassunti nel capitolo di bilancio del MIUR 1752 (Fondo per i finanziamenti alle scuole non statali); come si ricorderà il capitolo di bilancio in questione raggruppa i precedenti cinque capitoli di spesa che prevedevano finanziamenti alle scuole non statali e che complessivamente, almeno ad un prima ricognizione, sembrano mantenere lo stanziamento e gli importi del passato anno finanziario.
Si tratta di finanziamenti destinati a:
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sussidi di gestione delle scuole dell’infanzia non statali, autorizzate e paritarie;
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al sistema prescolastico integrato delle scuole dell’infanzia non statali, autorizzate e paritarie;
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scuole primarie parificate e parificate paritarie;
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integrazione dei bambini disabili nelle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie non parificate (le scuole parificate già ricevono fondi sulla base delle convenzioni per l’insegnante di sostegno), scuole secondarie di primo e secondo grado.
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Progetti per le scuole secondarie finanziati sulla base dei DD.MM. 261/98 e 279/99.
Proprio in relazione a questo ultimo filone di finanziamento, che nel passato anno aveva previsto lo stanziamento di 5.780.799,00 euro, è intervenuto il Ministro Moratti che con
Decreto n. 27 del 11 febbraio 2005 ha apportato modifiche ai due precedenti decreti: ha modificato la destinazione d’uso delle risorse giustificando il tutto con “l’assetto normativo” intervenuto a seguito della L. 62/2000 (legge di parità) e la L.53/2003. Il primo riferimento è decisamente pretestuoso mentre il secondo è ovviamente strumentale ai processi di controriforma messi in atto dal Ministro.
Pur non trattandosi di somme consistenti, salvo qualche altra incursione da parte del Ministro, il nuovo decreto qualifica lo stanziamento con un termine diverso rispetto al passato: non si parla più di sovvenzioni, sussidi e ausili finanziari, ma solo di contributi; a ben guardare non si tratta solo di forma ma anche di sostanza. Si passa infatti dalla sfera della facoltà alla sfera dell’obbligo.
Come si diceva le finalità sono in parte modificate. In particolare salta agli occhi la destinazione dei contributi che in primo luogo è legata “all’attuazione della riforma degli ordinamenti”. Dizione esplicita, non presente nelle precedenti disposizioni, che sta praticamente a significare un ben preciso messaggio che il Ministro lancia ai gestori delle scuole private. Abbiamo il sospetto che questo nuovo filone possa essere un modo sotterraneo non solo per creare consenso al progetto Moratti, ma il viatico per aggirare l’articolo 33 della costituzione.
Roma, 24 febbraio 2005
In allegato il testo del decreto.
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