Eventi sismici e nevosi degli ultimi mesi: l'incontro tra sindacati e MIUR
Il Ministero si impegna a trovare soluzioni che superino le pesanti criticità e garantiscano il diritto allo studio con la certezza di organici e risorse. Proposti i protocolli d’ intesa territoriali.
Si è svolto il 31 gennaio scorso al MIUR nella sala dei Ministri di Viale Trastevere l'incontro fra segreterie nazionali di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL, GILDA e Regionali di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, con il Sottosegretario Vito De Filippo in rappresentanza del Ministro Valeria Fedeli, ed il Capo Gabinetto del Ministro Caterina Bono, richiesto con forza dalle organizzazioni sindacali sulle gravi problematiche legate alle conseguenze del sisma sul sistema istruzione delle quattro regioni coinvolte.
Le preoccupazioni dei sindacati, sintetizzate dai documenti unitari predisposti dalle segreterie regionali, hanno riguardato tutti i temi che in questo momento stanno causando gravi difficoltà agli alunni, alle loro famiglie, a tutto il personale della scuola, agli enti locali.
Queste le principali tematiche affrontate:
- edilizia scolastica: i plessi totalmente inagibili sono 99 ma la messa in sicurezza riguarda un numero molto più elevato e va ben oltre il territorio del solo cratere sismico, oltre a quelli non lesionati o parzialmente lesionati che non danno sufficienti garanzie di sicurezza poiché sprovvisti del certificato di vulnerabilità sismica.
- sistemazione degli alunni delle famiglie sfollate, iscrizioni e validità dell'anno scolastico, organici, autonomie scolastiche: il massiccio spostamento dei nuclei familiari verso la costa o comunque in zone al di fuori dei crateri sismici, in una situazione oggettivamente caotica e in continua evoluzione, visto il perdurare delle scosse a cui si è aggiunta l'emergenza neve, ha determinato lunghi periodi di sospensione delle attività scolastiche. In molti casi sono state utilizzate strutture provvisorie di emergenza, container protetti da tenso-strutture, edifici scolastici agibili con l'attivazione dei doppi turni. Questa situazione, destinata tra l'altro a modificarsi con lo spostamento verso i propri comuni delle famiglie man mano che saranno messi a disposizione gli alloggi provvisori promessi e che produce estrema mobilità, causa innumerevoli problemi che richiedono massima flessibilità da un lato, e certezza delle risorse dall'altro al fine di evitare che questa situazione di eccezionale emergenza produca lo spopolamento delle aree interne e l'impoverimento dell'offerta formativa in territori che andrebbero invece sostenuti anche nella prospettiva della ricostruzione.
Queste le richieste presentate unitariamente dai sindacati scuola al sottosegretario Vito De Filippo:
- validità dell’anno scolastico e dell’anno di prova: è necessario andare in deroga con un decreto alla durata minima dei 200 giorni di lezione per alunni e alunne e dei 180/120giorni per consentire il superamento dell’anno di prova ai docenti neo immessi in ruolo
- dimensionamento della rete scolastica: è opportuno "congelare" il numero delle autonomie scolastiche prevedendo una deroga ai tetti di 400/600 alunni
- organici docenti e Ata: vanno confermate le attuali dotazioni organiche indipendentemente dal risultato delle iscrizioni. Anzi vanno previsti dei posti in deroga, in particolare per gli Ata. Ciò al fine di dare la massima agibilità a studenti e famiglie anche ai fini delle iscrizioni che in questi territori non possono seguire la normale tempistica
- “busta paga pesante”: sono necessari accorgimenti e risorse ad hoc per riconoscere questa agevolazione anche ai lavoratori della scuola
- segreterie e sostituzione del personale Ata: va prevista una deroga alle scadenze dei diversi adempimenti correlati alla digitalizzazione, dematerializzazione, oltre che alle norme che impediscono la sostituzione del personale ATA
- protocolli di intesa territoriali: è opportuno promuovere il massimo coordinamento territoriale tra tutte istituzioni e parti sociali al fine di rendere tutti i passaggi trasparenti e condivisi, con la possibilità di assumere specifici protocolli d'intesa per superare le difficoltà che, in qualche situazione, hanno prodotto ritardi e disfunzioni del servizio con aggravio e disagi per alunni, famiglie e lavoratori della scuola
- edifici scolastici: necessaria una ricostruzione rapida degli edifici scolastici secondo criteri antisismici di sostenibilità ambientale, benessere e risparmio energetico, non tralasciando gli aspetti connessi alle infrastrutture tecnologiche magari prevedendo nel PON del MIUR una riserva o un punteggio a favore delle scuole che insistono nelle zone interessate dal sisma.
Il sottosegretario De Filippo ha ascoltato con attenzione e dimostrato disponibilità ad accogliere le principali richieste delle organizzazioni sindacali evidenziando più volte l'importanza della collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali al fine di rimarginare le fratture profonde, anche psicologiche, prodotte dai gravi e ripetuti eventi sismici a cui si sono aggiunti anche quelli atmosferici.
Ha anticipato che alcuni provvedimenti saranno già presenti nel decreto che sarà assunto dal consiglio dei ministri di questa settimana: le deroghe per la validità dell'anno scolastico e per l'ammissione a scrutini ed esami di stato.
Rispetto all'anno di prova per il personale neo assunto condivide che per i 180 giorni di servizio come per i 120 giorni di effettiva attività didattica potrebbero esserci dei problemi e l'Amministrazione, per voce della De Bono, ha dichiarato di impegnarsi ad individuare una soluzione.
Il sottosegretario De Filippo ha inoltre assicurato l'impegno affinché anche il personale scolastico residente nei paesi del cratere sismico possa usufruire della cosiddetta "busta paga pesante" con l'eliminazione delle ritenute sullo stipendio.
Rispetto agli organici il sottosegretario ha ammesso che la soluzione prospettata di congelamento dell'organico permetterebbe la flessibilità necessaria a superare una situazione in estremo movimento ed anche la criticità effettiva del termine delle iscrizioni impossibile da rispettare per i territori in questione.
Per questo motivo abbiamo ragione di credere come organizzazioni sindacali che la nostra proposta potrà e dovrà essere accolta se alle dichiarazioni di sostegno alle popolazioni terremotate si vorrà essere conseguenti con sostegni concreti.
In ogni caso continueremo a vigilare affinché i nostri territori non siano penalizzati, anzi, sia riconosciuto lo stato di emergenza e dunque maggiori risorse per permettere la necessaria flessibilità, la continuità didattica, e garantire il diritto allo studio in una situazione di generale sicurezza.
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