Estero. RSU 2009: sulle sedi aventi diritto a costituirle è polemica tra le OO.SS.
E’ quanto emerso nell’incontro tenuto il 29 settembre al Mae, sull’individuazione delle sedi estere dove si vota. La FLC Cgil insiste sull’integrazione delle sedi che hanno diritto a costituire le Rsu e sull’ampliamento dell’elettorato. La Cisl Scuola è contraria. Le altre sigle sindacali tentennano. Chiesto l’intervento dell’Aran.
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Evidentemente per qualcuno le RSU nelle scuole e nelle istituzioni scolastiche italiane all’estero sono un optional e non un diritto sacrosanto dei lavoratori a costituirle laddove si è in presenza delle condizioni fissate dall’Accordo quadro del 1998 e dai successivi accordi e note di chiarimento dettate dall’ Aran.
E’ quanto è emerso nella riunione il 29 settembre u.s. tenuta al MAE tra delegazione di parte pubblica e di parte sindacale.
Per far comprendere appieno a chi legge le posizioni delle singole organizzazioni sindacali è, però, necessario fare un piccolo passo indietro.
Come è noto la FLC Cgil non appena ricevuto un primo elenco delle sedi estere ammesse alla votazione fornito dall’Amministrazione ha formalmente chiesto al MAE di integrare quella lista con altre realtà che avevano i requisiti per poter costituire le Rsu e quindi partecipare alla competizione elettorale.
Si tratta di scuole e istituzioni/iniziative scolastiche che hanno un numero di dipendenti uguale o superiore a 15 unità e dove tra gli aventi diritto ad esercitare il voto attivo e passivo vanno contemplati sia i supplenti con incarico annuale, ovvero fino al termine delle lezioni, che il personale a tempo indeterminato, con contratto scuola, in forza nelle sezioni bilingui di scuole straniere e/o internazionali e paritarie perché incardinati contrattualmente presso gli uffici consolari competenti per territorio.
Come si ricorderà la FLC Cgil, nonostante il decreto Brunetta, ha indetto a suo tempo le elezioni e successivamente agli inizi di settembre presso l’Aran è stato raggiunto un accordo sottoscritto da tutte le OO.SS. sul relativo calendario.
Alla luce di ciò appare del tutto singolare la posizione assunta dalla altre Organizzazioni sindacali in occasione appunto del ricordato incontro con il MAE, nonostante che la stessa Amministrazione abbia proposto un’ ipotesi di sedi RSU che recepiva in parte le osservazioni avanzate formalmente dalla FLC Cgil e informalmente dallo SNALS.
Da un lato, infatti, la CISL Scuola, sostenuta dalla ANP, si è dichiarata decisamente contraria all’allargamento delle sedi e della platea elettorale sostenendo la tesi riduttiva in base alla quale non ha diritto all’elettorato il personale docente di ruolo in servizio presso le scuole bilingui e/o internazionali; ciò in aperta contraddizione, a nostro parere, con gran parte delle norme emanate nell’ultimo periodo dal MAE in materia di status giuridico di questo personale, con le stesse previsioni contrattuali in tema di relazioni sindacali e con i principi sanciti dall’accordo quadro del 1998 in tema di RSU e sue successive integrazioni e modificazioni.
Resta, inoltre, incomprensibile la ragione politica che induce questa Organizzazione non solo ad essere contraria ad un’estensione della platea elettorale ma a sostenere, addirittura, la tesi di una ulteriore riduzione delle sedi dove è possibile costituire le RSU.
Dall’altro lato va invece registrata una posizione decisamente titubante della UIL Scuola che non ha espresso una ben precisa opinione ufficiale sulla diatriba sostenendo contemporaneamente di essere e di non essere d’accordo sull’integrazione delle sedi. Mentre lo SNALS è apparso per lo meno possibilista, anche se esplicitamente non ha preso una posizione chiara.
A fronte di tale dissidio non risolvibile tra le OO.SS. in sede di confronto con il MAE si è convenuto di sottoporre la problematica all’Aran in maniera tale da rispettare, comunque, le scadenze previste per le elezioni delle RSU e consentire di conseguenza al personale in servizio presso le sedi estere di partecipare pienamente alla competizione elettorale.
Ovviamente la FLC Cgil ribadisce il suo impegno in tutte le sedi affinché sia garantito a tutto il personale che ne ha diritto l’esercizio del voto finalizzato ad eleggere propri rappresentanti.
Roma, 30 settembre 2009
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