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Esami di Stato. In Gazzetta Ufficiale il decreto sui compensi per i componenti delle Commissioni

Sanata una grave ingiustizia sulla mancata retribuzione di molti docenti impegnati negli esami di maturità che, negli scorsi anni, non erano stati pagati a causa dell’insufficienza delle risorse stanziate dall'ex governo.

23/06/2006
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Con il Decreto legge n. 210 del 12 giugno 2006, il Presidente della Repubblica integra di 63 milioni di euro, per l’anno 2006, la somma stanziata dalla finanziaria 2001 per il pagamento delle Commissioni d’esame di maturità.

Trova sistemazione un aspetto della questione “esami di maturità”, direttamente collegato al diritto dei docenti alla legittima retribuzione, che in questi anni è stato sovente messo in discussione dagli scarsi finanziamenti che giungevano alle scuole, che avevano oltretutto l’onere di retribuire anche i componenti le Commissioni degli esami di maturità delle scuole paritarie.
Spesso questo ha costretto le scuole a fare delle scelte difficili, fra il diritto dei docenti delle scuole statali e quello altrettanto legittimo dei docenti delle scuole paritarie.

Viene al pettine un altro nodo del “pasticcio” Moratti sulla scuola.
Per la cronaca: nel 2001 il ministro Moratti cambia la composizione delle commissioni d’esame, trasformandole in commissioni interne e stabilendo una commissione per ogni classe, al posto delle due precedenti, e un Presidente di commissione per ogni scuola, anche per le scuole paritarie.
La perdita di credibilità e di valore di questo tipo di esame è il risultato immediato, per la scuola statale, ma soprattutto per la scuola privata, in cui tornano a fiorire i diplomifici.

Con la finanziaria del 2001 si stanziano, dunque, 40,24 milioni di euro per i compensi ai docenti, pensando di aver operato un risparmio con la “riforma” di cui sopra. Ma il calcolo era sbagliato: bisogna compensare anche i docenti, non solo i Presidenti, come erroneamente si era pensato, ma a questo si aggiunge la novità di una commissione per classe, con il raddoppio secco delle Commissioni a cui bisogna aggiungere le commissioni delle scuole paritarie.

L’insufficienza delle risorse finanziarie fa si che per il 2002 la somma di 40,24 milioni di euro venga integrata con 28, 411 milioni di euro e per l’anno 2003 di 44,608 milioni di euro. Nessuna integrazione segue per gli anni 2004 e 2005, da cui consegue lo stato di insolvenza della scuola verso molti docenti impegnati in quegli anni negli esami di maturità.

Con il decreto legge del 12 giugno, si calcola di poter rispondere a tutte le esigenze della scuola.
Accogliamo con favore la soluzione di un problema, sempre denunciato dalla FLC che interviene sul sacrosanto diritto dei lavoratori alla retribuzione.

Attendiamo gli atti promessi dal Ministro Fioroni su un ripensamento del modello di esame di Stato in direzione sia del ripristino del suo valore sia dei conseguenti stanziamenti economici.

Roma, 23 giugno 2006

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