FLC CGIL
Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

https://www.flcgil.it/@3913707
Home » Scuola » Docenti » Piano scuola: “pensavo di aver già visto di tutto e invece…”

Piano scuola: “pensavo di aver già visto di tutto e invece…”

Un gruppo di docenti scrive al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al sottosegretario all’istruzione Roberto Reggi per protestare contro le “vergognose” proposte di “riforma” della scuola avanzate in questi giorni.

11/07/2014
Decrease text size Increase  text size

Signor Presidente del Consiglio, onorevole Reggi,
sono una docente di scuola superiore (Storia dell'Arte), in ruolo dal 1985 come vincitrice di concorso. 
In questi anni pensavo di aver visto di tutto, dalla politica fallimentare nei confronti della scuola pubblica e a favore degli istituti privati attuata dalla Moratti, fino al vero e proprio affossamento della scuola voluto da un avvocato della provincia bresciana, passato alla storia per aver avallato una comunicazione del MIUR su un tunnel dei neutrini da Ginevra al Gran Sasso....
Pensavo di aver già visto di tutto, di aver superato il momento peggiore, invece il vostro governo ci sta dimostrando che, come dice il proverbio, al peggio non c'è mai fine.
IO NON FACCIO SOLO 18 ORE!!!!! (e come me la maggior parte dei miei colleghi).
Per insegnare Storia dell'Arte in un liceo classico (9 classi per complessivi 270 alunni circa), ma anche in altri indirizzi di scuole, occorre preparazione pomeridiana delle lezioni, progettazione delle eventuali verifiche scritte e conseguente correzione (non sono quiz!), riunioni pomeridiane, aggiornamento continuo e individuale (che il MIUR si guarda bene dall'organizzare....). Quindi spesso, nel corso della settimana, supero anche abbondantemente le 40 ore, specialmente quando vi sono anche consigli di classe, collegi, ecc., ovviamente tutto lavoro sommerso che solo chi ignora volutamente e spesso in malafede la realtà della scuola può far finta di non conoscere.... Certo, c'è chi non fa tutte queste ore (una minoranza, vi assicuro), ma non spetta a me stanare i cosiddetti fannulloni, spetterebbe a voi, ma ne avete già così tanti in Parlamento.....
Vede, sig. Presidente, perché è a Lei che mi rivolgo in particolare, ciò che mi avvilisce di più in tutto questo non è solo l'idea di un aumento di lavoro a non si sa quali condizioni, dimenticando il problema del blocco degli scatti stipendiali, del contratto bloccato dal 2009, del TFR pesantemente decurtato, anche considerando che un aumento di orario, non contrattato, se non erro, trova un solo precedente nella storia, Hitler.... Ciò che mi avvilisce di più è che questa idea presuppone con grande superficialità che noi docenti lavoriamo troppo poco, oltre alla solita storia delle troppe vacanze. Le ricordo che proprio una proposta di questo tipo avvantaggerà coloro che nella scuola riescono a dare poco o niente, per loro sarà uno scherzetto aumentare il loro orario di lavoro...ne fanno già tanto poco. Saranno proprio quei fannulloni, di cui tanto amate parlare, ma che vi guardate bene dal licenziare...a trovare giovamento da questa proposta di riforma, gli unici in grado di aumentare il proprio carico di lavoro. Noi che lavoriamo già oltre le 36 ore fino alle 40 e oltre, quante ne dovremmo fare? 80?
Soprattutto non mi aspettavo che simile corbellerie, dettate da un pressappochismo che proprio non vi fa onore,frasi superficiali tipo la scuola come "ammortizzatore sociale", uscissero proprio da quella sinistra che ho votato e da cui mi aspettavo qualcosa di più di un banale conto della serva, una sinistra da cui mi aspettavo legittimamente che la cultura tornasse ad occupare il primo posto e non una banale idea di scuola come parcheggio.
IO NON PRODUCO BULLONI, sig. Presidente, e nemmeno chiavi inglesi e computer. Ovviamente rispetto chi lo fa, ma ribadisco che il mio lavoro è diverso. Io, come altri miei colleghi, ho la responsabilità di formare ragazzi che un giorno diventeranno cittadini, che dovranno muoversi nel mondo del lavoro (sempre che lo trovino), soprattutto attraverso il mio umile lavoro quotidiano, fatto di impegno, dialogo, capacità di ascolto oltre alle classiche spiegazioni e verifiche. Io non produco bulloni, dovreste saperlo.
E trovo straordinariamente scandaloso che proprio una sinistra che della cultura aveva fatto la propria bandiera e che anche sulla scuola aveva basato la propria campagna elettorale dia alla scuola e ai suoi lavoratori l'ennesimo colpo di grazia. Bene, io non solo non la voterò più, sig. Presidente (e con me tanti miei colleghi), preferirei votare Crozza al suo posto che forse di scuola ne capisce di più, ma troverà in me e nei miei colleghi di ogni scuola una grande, profonda opposizione. Fatele pure le vostre vergognose riformucce, affidandole ad una parlamentare di Scelta Civica che non ha nemmeno superato la soglia per andarsene al Parlamento europeo, diminuite pure di un anno le superiori così...l'offerta formativa si arricchirà (solo nella vostra testa....) ma ricordatevi che senza i docenti la scuola non potrà andare avanti, perché nessuna riforma si può fare senza i docenti e tanto meno contro di essi. E noi stavolta non staremo a guardare, non diverremo complici di questo gioco sporco e vergognoso, che intende mascherare il solito espediente del sottrarre soldi e risorse, mascherandolo da riforma. Questa volta non ci prenderete per stanchezza ed avrete le nostre risposte, democratiche ovviamente, ma dure risposte.

Buon lavoro, le servirà.
Maria Giuseppina Filingeri
Lettera condivisa e sottoscritta da: seguono 34 firme

Servizi e comunicazioni

Articolo 33, Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Scuola: principali approfondimenti
Mobilità scuola 2018/2019
Testo Unico su salute e sicurezza integrato e aggiornato
Filo diretto sul contratto
Le funzioni nel consiglio di classe
Ricostruzione di carriera
Come si convocano i supplenti
Link utili
Logo MIUR
Logo MEF
Logo NOIPA
Logo INPS
Logo Fondo ESPERO
Logo EBINFOP
Seguici su facebook

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!