Nella riorganizzazione del MIUR c’è l’incardinamento dell’Invalsi
Varato lo schema di decreto per la riorganizzazione degli Uffici del Miur: Invalsi ed Indire rientrano sotto la governance della Direzione Generale degli Ordinamenti. La FLC CGIL richiede un confronto per gettare le basi per un nuovo Sistema Nazionale di Valutazione.
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Il 21 ottobre 2019 scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto per la riorganizzazione del MIUR: in attesa del testo definitivo sono circolate sulle testate di settore nazionale alcune anteprime dello Schema di Decreto.
Il nuovo disegno organizzativo prevede l’incardinamento dell’INVALSI (e dell’INDIRE) all’interno della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione: in sostanza il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione detterà le “funzioni di indirizzo” all’INVALSI. Questo incardinamento nel Dipartimento va oltre gli indirizzi generali contenuti normalmente nell’atto del ministro.
La FLC CGIL ha già espresso, anche di recente, tutte le sue critiche all'attuale sistema nazionale di valutazione, sottolineando le problematiche connesse con la somministrazione delle prove INVALSI, nel metodo (poco partecipativo, censuario, invasivo …) e nel merito, e soprattutto per l’uso improprio che si fa dei risultati di queste prove, che diventano spesso strumento di divisione all'interno del sistema scolastico.
La FLC CGIL sostiene l’importanza strategica del ruolo dell’Invalsi come Ente di Ricerca autonomo che con il suo lavoro può definire indicatori e modalità per la raccolta di dati utili a determinare scelte politiche consapevoli sia a livello nazionale sia a livello di singola istituzione.
In un sano sistema di valutazione il valutatore ed il committente NON possono coincidere. Per questo riteniamo che l’Invalsi debba poter svolgere il suo ruolo all’interno di una cornice normativa di riferimento, ma in piena autonomia.
L’autonomia della valutazione dovrebbe essere rappresentata dalla totale autonomia dell’ente che valuta che non può essere un mero esecutore tecnico del decisore politico: in sostanza l’ente valutatore, che attualmente è un ente di ricerca, ha bisogno di poter svolgere la sua azione interrogandosi sui risultati che registra, fornendo elementi utili a valutare le politiche scolastiche in relazione agli obiettivi costituzionali che si prefigge (in questo alla fine consiste la cosiddetta valutazione del sistema scolastico italiano).
Per questo auspichiamo che il Ministro apra con i sindacati un’interlocuzione seria e schietta sul Sistema Nazionale di Valutazione e sul ruolo che al suo interno deve avere l’Invalsi: aspettiamo di poterci confrontare su questo tema importante per la scuola, ma a volte ancora di più per la politica.
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