RAV Infanzia: Invalsi presenta il rapporto sulla sperimentazione
Concluso un percorso avviato nel mese di maggio 2018. Occorre adesso valorizzare i dati e diffondere l’idea di una valutazione autenticamente orientata a processi di miglioramento.
È stato presentato, nella mattinata di oggi 15 luglio, il rapporto Invalsi sulla sperimentazione del RAV della scuola dell’Infanzia; si tratta un percorso iniziato nel maggio 2018, portato a termine da circa 1500 istituzioni scolastiche, di cui 400 scuole campione e 1100 autocandidate.
La viceministra Ascani, che ha introdotto i lavori, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto, che rappresenta una descrizione puntuale, seppur riferita a un numero circoscritto di realtà, del sistema della scuola dell’infanzia, passaggio ineludibile per fare passi avanti in materia di diritto alla formazione e alle pari opportunità.
Il RAV infanzia, secondo Invalsi, recepisce un’idea innovativa di valutazione che sollecita e favorisce la riflessività dei docenti e fa della formazione in servizio il volano dei processi di miglioramento.
Sono stati analizzati dati e approfondimenti sul contesto, sugli esiti, intesi come benessere dei bambini e delle bambine e risultati di sviluppo e apprendimento, sui processi relativi alle pratiche educative-didattiche e organizzative-gestionali.
È stato sottolineato, come elemento di valore, che per le rilevazioni non si è fatto ricorso a prove standardizzate, né si intende utilizzarle in futuro, essendo inopportune e dannose per una delicata fase evolutiva degli apprendimenti qual è la fascia d’età da 3 a 6 anni.
Da parte di Invalsi si auspica la costituzione di un gruppo istituzionale affinché si costruiscano le condizioni per la diffusione e generalizzazione dello strumento.
La nostra posizione
Come FLC CGIL apprezziamo l’intenzione di coniugare il tema della valutazione all’attuazione di processi di miglioramento che riteniamo debbano essere interni alla scuole ma, soprattutto, devono interrogare la politica e impegnarla nello stanziamento di risorse e strumenti che consentano la qualificazione della scuola dell’infanzia, nella prospettiva di un investimento progettuale e finanziario in materia di diritto all’istruzione e alla formazione dalla nascita per tutto l’arco della vita.
Condividiamo l’idea che il RAV Infanzia, in tutte le sue fasi, mantenga la finalità di un’analisi di contesto, evitando il rischio di ripiegare verso una deriva classificatoria attraverso la misurazione delle “prestazioni” individuali dei bambini e delle bambine.
Riteniamo, infatti, che solo se improntata all’elaborazione di strumenti e modalità coerenti con il modello pedagogico legato alla specificità di tale ordine, l’autovalutazione nella scuola dell’infanzia possa offrire un contributo alla diffusione di prassi valutative fondate sulla osservazione e sulla documentazione, passaggi ineludibili verso una valutazione autenticamente formativa, che non può che passare attraverso l’integrazione del RAV infanzia nel più complesso sistema dei RAV delle istituzioni scolastiche di cui le scuole dell’infanzia sono parte costitutiva a tutti gli effetti.
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