Nuove indicazioni per il curricolo: un'occasione per la valorizzazione della scuola dell'infanzia
Il Coordinamento per le Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola propone un suo documento.
Seppur non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il testo finale delle nuove indicazioni nazionali per il curricolo è stato portato a conoscenza delle scuole.
Il Coordinamento per le politiche dell'infanzia e della sua scuola interviene con un suo documento per stimolare l'attenzione sulla scuola dell'infanzia, sul contributo che può venire dalla sua esperienza e sulla necessità di avviare adeguate misure di accompagnamento, soprattutto per quanto riguarda la formazione dei docenti.
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INDICAZIONI PER IL CURRICOLO E SCUOLA DELL'INFANZIA |
Il Coordinamento per le Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola, formato dai rappresentanti di settore delle associazioni professionali, AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE e delle organizzazioni sindacali CISL Scuola, FLC CGIL, SNALS Confsal e UIL Scuola esprime condivisione per l'itinerario tratteggiato dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, che delinea uno sviluppo verticale, coerente e coordinato del percorso di istruzione, capace di ricomprendere, a pieno titolo, il ruolo e il contributo della scuola dell'infanzia, che si rivolge, come richiamato nel testo “a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura...".
Pur considerando positivamente la centralità del bambino quale protagonista dei processi di sviluppo del curricolo dai tre ai quattordici anni, reputa necessario compiere un ulteriore passaggio che colleghi la scuola dell'infanzia al biennio obbligatorio del secondo ciclo. Un tale curricolo rappresenta, infatti, la risorsa attraverso la quale i bambini e le bambine hanno la possibilità di maturare, con tempi adeguati e distesi, competenze e abilità che possono essere acquisite ed esperite soltanto lungo l'intero itinerario scolastico. È attraverso la ricerca sul curricolo da parte della comunità docente, costituita da insegnanti dei diversi ordini di scuola, che si può realizzare una scuola che risponda in modo efficace ai bisogni di crescita ed apprendimento di bambini/e e ragazzi/e e che favorisca apprendimenti significativi e graduale costruzione e consolidamento di competenze.
Il processo di razionalizzazione, con la conseguente diffusione degli istituti comprensivi richiede una particolare attenzione al curricolo verticale, al quale la scuola dell'infanzia sa dare risposte utili, in termini pedagogici anche per le bambine e i bambini che solo a sei anni entrano per la prima volta in classe. Si ricorda, a tale proposito, il richiamo della Commissione europea (Comunicazione n. 66/2011) che sottolinea che la diffusione dei servizi di educazione e di cura-ECEC-inclusivi e di alta qualità rappresenta un vantaggio per tutti, intervenendo precocemente sulle ineguaglianze di partenza.
Il Coordinamento apprezza l'attenzione che le tematiche della scuola dell'infanzia hanno ricevuto dal Consiglio di Stato nel parere espresso il 27 settembre 2012, in merito alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. Nella parte conclusiva del documento è stato evidenziato, in coerenza con le implicazioni pedagogiche e operative della scuola dell'infanzia, come in alcuni traguardi per lo sviluppo della competenza relativi a questo segmento di scuola venga indicato in modo improprio il termine “padroneggia”, suggerendo di eliminarlo dal testo in quanto «troppo ambizioso e più idoneo a successivi percorsi scolastici». A tale riguardo, il Coordinamento ribadisce che i traguardi di sviluppo rappresentano riferimenti ineludibili per gli insegnanti e le istituzioni scolastiche, indicano strumenti e piste culturali e didattiche che aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale degli allievi. In tal senso, sostiene che il valore prescrittivo da attribuire ai traguardi va riferito alla scuola e non ai bambini. Tale approccio appare maggiormente coerente con il dovere sociale di assicurare una scuola dell'infanzia di qualità a ogni bambino e a ogni bambina come garanzia del diritto costituzionale alle pari opportunità. Anche la sua generalizzazione rappresenta una fondamentale risposta a questo diritto, cui va data piena cittadinanza attraverso l'assegnazione di risorse adeguate in termini professionali, economici, logistici e strumentali.
La scuola dell'infanzia è in grave affanno; il Coordinamento lo ha denunciato in diverse occasioni, a causa del blocco del processo di generalizzazione iniziato nel 2009, dei tagli al personale docente e ATA, della drastica riduzione di risorse finanziarie e materiali, della difficoltà degli Enti locali a mantenere interventi già in atto. Tutto ciò sta mettendo in seria difficoltà il suo buon funzionamento!
La scelta delle famiglie di anticipare gli ingressi, sia alla scuola dell'infanzia sia alla primaria, per mancanza di alternative qualificate, determina un improprio approccio al naturale sviluppo dell'esperienza scolastica, forzando tempi e ritmi di crescita e inducendo, inoltre, ambigue letture sull'identità delle sezioni primavera.
Il Coordinamento ribadisce l'esigenza di un ripensamento di quest'ultima esperienza, alla luce delle potenziali opportunità e delle criticità emerse dal monitoraggio pubblicato nel 2012. La diffusione dei servizi per l'infanzia, tra cui le sezioni primavera rientrano, deve fortemente impegnare lo Stato e gli Enti locali.
Al fine di sostenere la diffusione delle Indicazioni per il curricolo ed i processi di qualità educativa, il Coordinamento propone l'adozione di misure di accompagnamento che favoriscano: qualificazione degli insegnanti e salvaguardia dei modelli pedagogici della scuola dell'infanzia; interventi di formazione e aggiornamento in servizio; creazione di centri risorse per la valorizzazione delle buone pratiche; percorsi di ricerca-azione da implementare e monitorare per procedere anche a una sistematica “manutenzione” del testo delle Indicazioni, favorita dalla creazione di uno specifico Osservatorio all'interno del MIUR, che tenga conto della rappresentanza dei diversi settori.
Altrettanto importante è in questa fase, ad avviso del Coordinamento, riconsiderare indicatori di qualità, procedere all'individuazione di livelli essenziali di prestazione che garantiscano la migliore espressione dell'autonomia didattica, organizzativa, di ricerca sperimentazione e sviluppo con il modello educativo funzionante a quaranta ore settimanali, procedendo ad una applicazione degli anticipi rispettosa dei termini previsti dal DPR 89/2009 (intese EE. LL., delibera collegio dei docenti etc.), salvaguardare le compresenze degli insegnanti, prevedere un sostenibile numero di bambini per sezione - in termini pedagogici e didattici -, prestare attenzione ai nuovi bisogni educativi dei bambini e alle opzioni espresse dalla famiglia e dalla società.
Nella tradizione di confronto e di crescita che caratterizza la qualificazione della scuola dell'infanzia nel nostro paese, il Coordinamento ribadisce la propria apertura al dibattito ed all'approfondimento sulle diverse tematiche sollecitando l'attenzione dei decisori politici, attuali e futuri, a considerare l'importanza di una scuola dell'infanzia di qualità quale strumento di prevenzione dei gap socio culturali, di prevenzione dell'abbandono precoce e di risorsa stabile per i progetti di lifelong learning di ciascun individuo e della società tutta.
Per contattare il coordinamento: coord.infanzia@gmail.com
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