Bonus docenti: emanata una nota ministeriale a rischio conflitto
La nota parla genericamente di coinvolgimento della comunità scolastica. Per i Sindacati questo significa potestà del Collegio su attività e criteri e contrattazione sui relativi compensi.
Con la nota 1804 del 19 aprile 2016 da parte del Dipartimento dell’Istruzione, il MIUR, dopo tanto attendere a seguito del confronto svolto nelle settimane passate con le Organizzazioni sindacali, alla fine ha disatteso nella sostanza gli impegni che si era assunto al fine di evitare contenzioso e conflitto nelle scuole.
Lo dice il Comunicato unitario di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal con il quale i rispettivi Segretari generali giudicano la circolare sbagliata in molti punti; in particolare, laddove essa dà il via libera perfino alla possibilità che il Comitato di valutazione possa operare senza la componente docente.
Così come assolutamente sbagliato viene valutato il fatto che non venga detto apertamente che le risorse del bonus, in quanto salario accessorio, sono soggette alla contrattazione.
La formula utilizzata dal MIUR, coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso, per le Organizzazioni sindacali può avere una sola, plausibile, non conflittuale interpretazione: che il Collegio eserciti le sue prerogative pedagogico-didattico-organizzative indicando le attività e gli incarichi da retribuire sulla cui base deve operare il Comitato di valutazione, e che i compensi relativi siano stabiliti in sede contrattuale.
Questa è la strada che fin dal settembre 2015 le Organizzazioni sindacali unitariamente hanno scelto e questa è la strada che coerentemente intendono seguire. In sintonia, peraltro, con quella parte della Dirigenza Scolastica che fin da subito si è schierata per un processo partecipato e condiviso.
Ogni altra procedura è a rischio di conflitto e contenzioso, cosa che le Organizzazioni Sindacali hanno tentato di evitare, ma che se si innescherà sarà tutto da attribuire alla responsabilità delle errate scelte politiche del Ministero da esso operate in merito a questa specifica questione.
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Sul bonus deluse le aspettative per una gestione partecipata delle procedure
La circolare pubblicata ieri sul bonus per la valorizzazione professionale dei docenti delude le aspettative suscitate dal confronto svoltosi nelle scorse settimane al MIUR, di vedere richiamata esplicitamente l’esigenza di una gestione delle procedure in termini partecipati nell’ambito della comunità scolastica, nel segno di una diffusa corresponsabilità degli organi professionali e partecipativi in essa operanti. Al riguardo, infatti, la nota accenna solo genericamente all’opportunità di attivare “un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”, come corretta premessa all’esercizio delle prerogative del dirigente.
In tal modo la circolare, lungi dal definire utili indirizzi di orientamento e supporto all’azione delle scuole autonome, finisce per scaricare ancora una volta sui dirigenti ogni responsabilità rispetto a norme contraddittorie e di difficile applicazione. Resta il nostro dissenso, nonché il fondato dubbio che siano viziate sotto il profilo della legittimità, oltre che dell’opportunità, sulle interpretazioni normative circa la composizione e il funzionamento dei Comitati di Valutazione. In particolare, dalla lettura fornita dalla circolare, si potrebbero avere pronunciamenti in materia di valorizzazione professionale assunti da soggetti non dotati di specifica competenza o addirittura definiti in assenza dei rappresentanti del personale docente.
Per parte nostra ribadiamo che la natura del bonus, che è la stessa legge 107 a definire come retribuzione accessoria, rende illegittima l’esclusione di un passaggio negoziale nell’ambito della procedura preliminare alla sua erogazione, per cui c’è ora da augurarsi che il richiamato “coinvolgimento della comunità scolastica” si traduca nei fatti in una valorizzazione di tutte le sedi in cui si esprime la partecipazione delle diverse componenti della comunità stessa, ivi comprese le Rsu deputate allo svolgimento delle relazioni sindacali. Un modello di comportamento da sempre indicato anche da gran parte della dirigenza scolastica, attenta e sensibile alle ragioni di una scuola la cui miglior qualità si fonda su pratiche di partecipazione e di condivisa assunzione di responsabilità.
Atteggiamenti diversi non farebbero che alimentare un clima controproducente di tensione, col rischio di rendere inevitabile la via del conflitto e del contenzioso, un esito che attraverso il confronto abbiamo cercato di prevenire ed evitare e di cui il MIUR, per l’atteggiamento assunto, porterebbe per intero ogni responsabilità.
FLC CGIL Domenico Pantaleo |
CISL Scuola Maddalena Gissi |
UIL Scuola Giuseppe Turi |
SNALS Confsal Marco Paolo Nigi |
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