Dirigenti Scolastici: avviato il confronto sul contratto
Nel pomeriggio del 26 u.s. è finalmente cominciato il confronto con l’Amministrazione per la definizione dei profili che dovranno caratterizzare l’atto di indirizzo del nuovo contratto della dirigenza scolastica.
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Nel pomeriggio del 26 u.s. è finalmente cominciato il confronto con l’Amministrazione per la definizione dei profili che dovranno caratterizzare l’atto di indirizzo del nuovo contratto della dirigenza scolastica.
Vale la pena richiamare che questa apertura del confronto è il risultato di una mobilitazione unitaria di cgil cisl uil scuola e snals, che si è sviluppata a partire dal dicembre scorso: l’Amministrazione in questi mesi ha teso a sfuggire ai suoi impegni al riguardo. Pertanto questo avvio va valutato positivamente, soprattutto se si svilupperà in atti concreti.
Il MIUR – rappresentato dal vicecapo Gabinetto, dott. Rossi, e dai Dirigenti Generali, dott. Zucaro e dott.ssa Testa – ha presentato i suoi orientamenti partendo dall’analisi delle rivendicazioni contenute nella piattaforma dei Confederali e delle richieste dell’ANP.
Le questioni presentate sono state ricondotte a quattro blocchi fondamentali.
1. La retribuzione di posizione e di risultato: l’Amministrazione è interessata ad una differenziazione della retribuzione accessoria che valga a riconoscere la diversa complessità delle realtà scolastiche e la diversa qualità delle prestazioni. Questo è sembrato essere in materia l’orientamento da privilegiare, piuttosto che l’equiparazione con le altre dirigenze dell’area pubblica. Il “particolare” non trascurabile al riguardo, ammesso senza giri di parole, è che non ci sono risorse aggiuntive.
2. Relazioni sindacali: l’intento principale è quello di sviluppare il livello regionale della contrattazione; è stato anche prospettata l’opportunità di commissioni bilaterali permanenti sulle varie questioni contrattuali (dalla Sicurezza alla Formazione) per “seguire passo passo” sviluppi e realizzazione dei vari istituti.
3. Contrattazione decentrata e semplificazione delle procedure: si tratta di prevedere e definire procedure relative ai vari campi (amministrativo, contabile…) che permettano di evitare le lungaggini e gli sprechi di risorse che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la fase applicativa del primo contratto.
4. Razionalizzazione: in proposito si è manifestato l’intento di introdurre elementi di razionalizzazione nell’attribuzione degli incarichi, compresi quelli aggiuntivi, anche allo scopo di garantire riconoscimenti economici per tutti i tipi di incarico (alcuni dei quali oggi sono penalizzati).
Gli interventi che si sono succeduti hanno in genere apprezzato l’avvio del confronto ed anche l’”agenda” prospettata, anche se nel merito sono stati avanzati parecchi rilievi critici e una qualche delusione.
La posizione della CGIL scuola - di apprezzamento per la riapertura del dialogo e fortemente critica sugli aspetti sostanziali - si è evidenziata soprattutto rispetto ai seguenti punti:
- sulla differenziazione delle retribuzione: è certamente una questione importante; ma per la CGIL scuola prioritaria è la equiparazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche. Il vero banco di prova del Governo rispetto al contratto dei Dirigenti scolastici è rappresentato dallo stanziamento di risorse nel DPEF che dovrà essere definito nei prossimi mesi. E’ stato pertanto espresso una non condivisione della posizione espressa dall’ANP circa la richiesta della vacanza contrattuale. Il rischio prospettato è che una scelta di questo tipo potrebbe rappresentare un alibi per l’amministrazione per rinviare sine die il nostro contratto. Anche la questione – certamente importante - del ridisegno delle aree contrattuali della dirigenza non può essere considerata come vero problema ai fini del rinnovo contrattuale della dirigenza scolastica. Continuare a sollevarlo impedisce di concentrarci sulle urgenze della categoria in questa fase.
- Sulle specificità del contratto dell’area V: è stato ribadito che il nuovo contratto dovrebbe essere positivamente segnato da una ulteriore sottolineatura delle particolarità della dirigenza scolastica, soprattutto rispetto agli istituti degli incarichi (per i quali vanno irrobustiti i profili della negoziabilità e bilateralità) e della valutazione (che si configura sempre di più - con l’entrata in vigore della legge Frattini - come un terreno particolarmente delicato oltre che strategico, e quindi meritevole di approfondimenti e rivisitazioni).
(An.Va.)
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