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Corsi di abilitazione e di specializzazione sul sostegno: incontro Miur-Organizzazioni Sindacali

Il 2 novembre si è svolto presso il MIUR, il previsto incontro con le Organizzazioni Sindacali, sull’attivazione dei corsi abilitanti ai sensi della legge 143/04, art. 2.

04/11/2004
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Il 2 novembre si è svolto presso il MIUR, il previsto incontro con le Organizzazioni Sindacali, sull’attivazione dei corsi abilitanti ai sensi della legge 143/04, art. 2.
L’incontro, di natura prettamente informativa, ha fornito alcuni dati sul percorso finora compiuto dal MIUR nella preparazione dei contenuti didattici dei corsi stessi e degli aspetti organizzativi riguardanti le università.
Dal 30 settembre è infatti insediata, al MIUR, una commissione di lavoro formata da presidi di facoltà, rettori e docenti universitari le cui competenze afferiscono a percorsi di studi che riguardano i docenti di tutti i gradi di scuola, e dirigenti ministeriali.

Queste le informazioni fornite alle OOSS riguardanti il lavoro svolto dalla commissione:

  • Inizio dei corsi: gennaio 2005

  • Durata dei corsi: previste un massimo di 800 ore per il conseguimento del titolo di specializzazione sull’handicap e per il conseguimento della abilitazione/idoneità dei docenti diplomati. Le 800 ore sono così ripartite: 300 ore di studio individuale, 100 ore di tirocinio presso la scuola, 100 ore di laboratorio didattico, 300 ore di frequenza presso l’università. Per i docenti laureati sono invece previsti corsi di 500 ore.

  • Frequenza dei corsi: il lunedì e il venerdì pomeriggio e il sabato mattina.

  • Numero minimo di corsisti per attivare il corso: 50

  • Costi: sono in relazione al numero dei partecipanti, in forma inversamente proporzionale.

  • Test d’ingresso: non selettivo, ma di carattere orientativo finalizzato all’accertamento delle competenze, probabilmente in funzione della formazione di gruppi omogenei.

  • Avvio dei corsi: come prevede la legge verranno avviati prima i corsi dei docenti in possesso di titolo di specializzazione, seguiranno gli altri.

I nodi da risolvere sono relativi ai requisiti di accesso: la legge 143/04 prevede come condizioni di accesso il possesso di 360 giorni di servizio e la mancanza di abilitazioni.

  • Requisito di servizio: deve essere maturato presso scuole statali, paritarie o legalmente riconosciute. Rispetto al grado di scuola in cui è stato svolto, l’orientamento dell’amministrazione è di prendere in considerazione il servizio svolto per blocchi riguardanti la scuola primaria o la scuola secondaria.

  • Possesso dell’abilitazione: la legge al riguardo non è precisa, in quanto occorre interpretare se la formula “privo di abilitazione” è da intendersi come privo di qualsiasi tipo di abilitazione o se è da intendersi in forma più restrittiva.

  • Riserve: la legge è chiara al riguardo e intende sciogliere la riserva di coloro che, conseguita una abilitazione riservata senza il requisito dei giorni previsto, hanno poi maturato il requisito di servizio entro l’entrata in vigore della legge 306 del 27 ottobre 2000.

Numerosi sono i problemi che questi dati sollevano, a partire dai tempi in cui verranno fatti i corsi abilitanti, infatti è vero che la legge 143/04 prevede l’inserimento con riserva per i corsisti, tuttavia i corsi rischiano di terminare ad anno scolastico inoltrato e questo non depone a favore delle possibilità di lavorare.
La durata dei corsi è troppo impegnativa per persone che lavorano e che devono quindi combinare tempi di lavoro e tempi di frequenza, in quale conto sono tenuti dunque i crediti che derivano dai requisiti di servizio?
La variabilità dei costi, che in qualche caso possono anche raggiungere cifre ragguardevoli, devono, a nostro parere, essere controllati affinché non superino livelli eccessivi, né ricadano casualmente sui singoli. Il MIUR deve trovare forme di rimborso con fondi destinati alla formazione e deve essere prevista la possibilità di accedere ai permessi per il diritto allo studio.
Devono essere possibili aggregazioni di corsisti che garantiscano anche per coloro che non raggiungono la quota di partecipazione prevista l’attivazione dei corsi e l’abbattimento dei costi.

Molta oculatezza va riservata alla specificazione dei requisiti (servizio e possesso di abilitazioni) evitando indifferenziati allargamenti.
Infine va riportata nell’ambito della discussione generale riguardante questi corsi abilitanti, anche l’attivazione dei corsi riguardanti l’AFAM, di cui oggi non si sa ancora nulla.
E’ un dibattito infatti che non può rimanere riserva indiana di una parte del MIUR.

Roma, 4 novembre 2004

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