Contratto Scuola. Dalla consultazione dei lavoratori l’approvazione della piattaforma
Lo sciopero generale del giorno 4 giugno, e le tante manifestazioni regionali già organizzate per quella data, rappresenterà la risposta del mondo della scuola ad un balletto di rinvii inaccettabile a fronte di un contratto scaduto da 18 mesi
Venerdì i Direttivi Nazionali dei sindacati FLC Cgil, CISL Scuola e UIL Scuola hanno approvato il
testo della piattaforma contrattuale
subito inviata all’Aran, ribadendo con forza la richiesta che l’intesa raggiunta il 6 aprile con il Governo venga compiutamente onorata in tutti i suoi aspetti.
Una piattaforma integrata dalle sollecitazioni che migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno posto nel corso delle assemblee tenute nelle scuole.
Un percorso democratico che ha visto il personale sempre più preoccupato, spesso letteralmente indignato per l’enorme ritardo con cui si giunge alla semplice tutela del potere d’acquisto del salario. Ormai18 mesi sono davvero troppi ed inaccettabili.
La preoccupazione è inoltre accresciuta dai tagli agli organici e alle risorse finanziarie che rendono difficile anche far funzionare la scuola. L’incertezza normativa ed ordinamentale inoltre aumenta il disagio quotidiano del fare scuola.
Questa la cornice sintetica emersa nelle assemblee, che ha portato il personale della scuola ad apprezzare il filo che lega nel testo le rivendicazioni salariali e quelle politiche di sistema.
Anche la proposta di dinamicità viene letta positivamente se determinerà un cambiamento delle condizioni di lavoro concrete e trascinerà maggiori investimenti sulla scuola e sul personale. Le soluzioni salariali possibili oggi infatti vanno appena a sanare, per il tempo trascorso, i salari.
Le nuove esigenze formative rivolte alle scuola, che prepotentemente emergono ogni giorno, sottolineano un ruolo della scuola che non ha pari nella storia recente e richiedono ben altro in termini di investimenti e qualità, a partire da una formazione tempestiva.
Soprattutto, dopo tanto tempo, risulta inaccettabile incontrare un continuo rinvio di soluzioni se paragonato al continuo richiamo ruolo “fondamentale” della scuola. Il Governo compia gli atti di sua competenza ed apra il confronto, le Organizzazioni sindacali sono pronte da tempo e, anche con l’approvazione della piattaforma contrattuale, parlano a nome di tante lavoratrici e lavoratori che da anni aspettano risposte complete per un lavoro complesso.
Dalla consultazione dei lavoratori
La piattaforma approvata è stata preceduta dalla consultazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori: un importante percorso democratico fortemente voluto da FLC Cgil, Cisl e UIL Scuola per ascoltare e raccogliere anche in ingresso il parere e le opinioni del personale su una piattaforma che già richiamava il contesto del negoziato come un orizzonte non formale: quando la scuola cambia, quando il Paese si interroga sul mandato educativo che affida alla scuola anche il lavoro cambia, ed i lavoratori vanno resi protagonisti dei processi in corso, non certo esecutori.
Le assemblee sono state concluse con verbali unitari di ogni provincia, testimoni di una scuola attenta al proprio contesto sociale, che nella loro lettura ed analisi ci hanno consegnato una pluralità di temi e problemi e centinaia di suggerimenti.
Tutti hanno sentito l’esigenza, in primo luogo, di segnalarci malcontento e delusione nei confronti del Governo che non assicura la funzionalità delle scuole, dai tagli agli organici alle scarse risorse finanziarie, dalla impossibilità di pagare le supplenze a modelli organizzativi arrangiati sulla scarsezza di risorse fino al limite di non riuscire a garantire il diritto allo studio.
Quella parte che nel testo della piattaforma sembra una cornice, disegna appena una condizione del lavoro quotidiano di grande difficoltà
Il testo approvato in via definitiva, che speriamo introduca al più presto il negoziato con il confronto di merito, sottolinea, rispetto a quello presentato nella consultazione, in particolare:
• La necessità di interventi più puntuali sul tema delle scuole “multiculturali” e in generale sul disagio, con la consapevolezza che non bastano solo norme contrattuali, ma urgono strutturalmente ” interventi interistituzionali in grado di affrontare quei fenomeni di complessità sociale che oggi ricadono esclusivamente sulle attività scolastiche e sul lavoro del personale”, punto inserito nel capitolo sul memorandum in due passaggi.
• Una particolare sottolineatura sul lavoro necessario nei laboratori, da diffondere in ogni scuola a seconda delle diverse specificità, ma in particolare nel processo di valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale
• Un richiamo specifico alla irrisolta questione dell’inquadramento del personale ATA transitato dagli Enti locali per cui i sindacati confederali confermano l’iniziativa unitaria verso il Governo ed il Parlamento tesa ad ottenere il giusto inquadramento di questi lavoratori con il pieno riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata.
• La necessità di conquistare risorse aggiuntive oltre l’inflazione programmata sul secondo biennio, spesso accompagnata dalla sollecitazione a chiudere in fretta il primo biennio: in sintesi il concetto di “dinamicità” esce condiviso nel senso che offre al progredire della contrattazione nonostante le tante incertezze attuali.
• Apprezzato e sottolineato l’obiettivo di investire sul rafforzamento della previdenza complementare e sulla stabilizzazione di quote di salario accessorio. Si tratterà poi al tavolo negoziale di trovare le migliori condizioni di concretizzazione dell’obiettivo.
• Confermata anche la scelta di investire sulle tutele salariali ed i diritti del lavoro precario
• Tutta la partita che riguarda il lavoro del personale Ata trova una più marcata collocazione, in cui è molto apprezzata la proposta dell’innalzamento dei titoli di studio per l’accesso ai profili, da ridefinire e innalzare in relazione ad un lavoro cambiato in complessità. Così come l’articolazione del lavoro definita con l’articolo 7 viene sottolineata in direzione della massima estensione possibile in relazione alle risorse.
• Molte sottolineature sul fatto che il salario accessorio debba essere una opportunità per tutto il personale, legato al principio della corresponsabilità nella realizzazione del progetto di scuola.
• Anche la necessità di stabilizzare e semplificare la composizione del fondo, con nuovi parametri di calcolo che diano garanzia di esigibilità viene ripresa e sottolineata, accompagnando un giudizio comunque positivo sul ruolo svolto dalla contrattazione d’istituto in questi anni. Una esigenza particolarmente sentita tra le RSU perché risponde ad una necessità di razionalizzazione di risorse stratificate nel tempo, favorisce la contrattazione e la attualizza alla nuova impostazione di accreditamento delle risorse alle scuole definita dalla finanziaria. Garantisce inoltre le specificità e permette la contrattualizzazione di tutte le risorse, cioè permette maggiore trasparenza e condivisione nelle scelte
• Tra le assemblee delle RSU emerge con chiarezza che è necessario assicurare l’immediata esigibilità ed efficacia del contratto sin dal momento della sua sottoscrizione ed ampliare la contrattazione anche sui criteri di ripartizione delle risorse per la formazione del personale.
• Alcune sottolineature sulle difficoltà incontrate nella contrattazione, per esempio nella gestione delle 35 ore del personale ATA, rimarcano l’esigenza di un attento lavoro di manutenzione del testo in direzione anche di una sua semplicità di applicazione
• La formazione emerge come la materia più discussa tra tutto il personale, docente ed Ata, criticata nella sua forma attuale ma segnalata come indispensabile per ognuno dei lavori, come occasione di crescita professionale e di incremento delle proprie competenze, fondamentale sostegno per il lavoro quando cambia, o è oggetto di modifiche ordinamentali e/o organizzative.
Quanto appare tra le acquisizioni della piattaforma finale non rende giustizia del dibattito minuzioso ed attento che emerge dai verbali, essi consegnano al sindacato confederale un insieme complesso di proposte su aspetti specifici che saranno presenti al tavolo negoziale concreto all’ARAN.
Il governo deve solo emanare l’atto di indirizzo fermando i continui rinvii di questi mesi, il sindacato ed i lavoratori che lo sostengono sono già pronti per affrontare il merito.
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