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Contratto Dirigenti Scolastici

Governo Berlusconi: promesse non mantenute!

07/10/2005
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Dai Dirigenti Scolastici il Governo Berlusconi sarà ricordato come quello delle promesse, le più sfacciate, e delle delusioni, le più cocenti.

La maggioranza, che regge questo Governo da quasi cinque anni, si presentò in campagna elettorale nell’aprile 2001, quando si era in fase di trattativa del primo Contratto dei Dirigenti Scolastici, promettendo l’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze dello Stato, che avrebbe realizzato, nientedimeno, che in ottobre 2001 in assestamento di bilancio.

Qualcuno mostrò di crederci ignorando, o fingendo di ignorare, che le risorse per i Contratti si stanziano in Finanziaria e non con altre manovre.

Vinte le elezioni, la Casa delle libertà, che oggi si potrebbe ribattezzare opportunamente “Casa delle promesse (non mantenute)”, si rimangiò tutto. Il Contratto fu chiuso a marzo 2002, con stanziamenti irrisori, ovviamente in Finanziaria 2002.

Per consentire la chiusura del Contratto fu emanato un Atto di indirizzo l’8 gennaio 2002, da parte del Governo, in cui si parlava di “armonizzazione della struttura retributiva dei Dirigenti con quelle delle Amministrazioni dello Stato”. Dunque, lo stesso Governo, non più come partiti di una coalizione facile alle promesse, si impegnava con atto istituzionale e ufficiale a realizzare l’ equiparazione.

Per questo, ad ogni Finanziaria, abbiamo posto la questione della armonizzazione retributiva, ma, non limitandoci a letterine o a generiche pressioni, abbiamo unitariamente sviluppato una iniziativa articolata: assemblee nazionali e locali dei Dirigenti, manifestazione davanti a Palazzo Madama, incontri con tutti i gruppi parlamentari, scioperi nell’ambito delle più generali lotte della scuola.

Oggi il Governo Berlusconi si è presentato alla ripresa delle trattative a mani vuote. Alle nostre richieste, di stanziamento delle risorse in Finanziaria per la perequazione retributiva e per la perequazione economica dei neoassunti in ruolo dal settembre 2004, non ha trovato la forza nemmeno di rispondere se non informalmente.

Il 27 settembre 2005, in sede di raffreddamento e conciliazione per lo stato di agitazione dei Dirigenti Scolastici, proclamato per la riapertura delle trattative interrotte dal 6 luglio 2005 e per ottenere l’Atto di indirizzo del secondo biennio economico 2004-2005, l’esponente governativo del MIUR ha annunciato che in Finanziaria 2006 il Ministro avrebbe proposto uno stanziamento specifico per la perequazione retributiva alle altre Dirigenze di stato. Finora, però, nella proposta di Finanziaria non abbiamo visto nulla.

Proseguiremo le trattative per il quadriennio normativo 2002-2005 e il primo biennio economico 2002-2003, ma continueremo a batterci perché vi sia il riconoscimento perequativo, anche per i neoassunti in ruolo, perché pervenga quanto prima il secondo atto di indirizzo per una rapida e complessiva chiusura di tutto il quadriennio anche sul piano economico. Ci concentreremo sugli aspetti normativi che hanno tutti una grandissima rilevanza, e in particolare su: conferimento degli incarichi con superamento della Frattini; garanzie per il recesso; sistema di valutazione valido e partecipato; tutele e garanzie assicurative; pagamento congruo e rapido delle reggenze e degli altri incarichi aggiuntivi; rifiuto delle sanzioni disciplinari al pari di tutte le altre Dirigenze.

Ma il capitolo della perequazione per noi non è chiuso. Anzi, si prosegue la trattativa per chiudere quanto prima il Contratto ma prosegue in ogni forma possibile l’iniziativa per l’allineamento retributivo alle altre Dirigenze di Stato.

I Dirigenti Scolastici sono ora nelle condizioni di giudizio per valutare tutta la vicenda, anche perché alla scuola in generale e non solo ai Dirigenti, sono piovuti “regali” che stanno dissestando la struttura delle scuole di stato: tagli al personale, tagli alle risorse per l’ordinario funzionamento, tagli agli orari e alle discipline, tagli anche alle retribuzioni.

Noi non abbiamo alcuna intenzione di rassegnarci e faremo quanto è nelle nostre possibilità per salvaguardare e sviluppare la scuola dell’autonomia, per tutelare e valorizzare la Dirigenza Scolastica.

Roma, 7 ottobre 2005

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