Contratto Dirigenti: incontro del 25 gennaio
L’incontro del 25 gennaio con l’ARAN sul contratto dei dirigenti scolastici prevedeva come punto unico all’odg "le risorse finanziarie e gli aspetti retributivi".
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L’incontro del 25 gennaio con l’ARAN sul contratto dei dirigenti scolastici prevedeva come punto unico all’odg "le risorse finanziarie e gli aspetti retributivi". Ma non potendo essere presente al tavolo della trattativa, per motivi di salute, l’esperto ARAN sulle questioni che attengono agli aspetti finanziari dei contratti del pubblico impiego, si è scelto di cominciare ad approfondire la questione degli incarichi.
In apertura di discussione il dott. Tortora (ARAN) ha richiamato in proposito gli indirizzi governativi per la trattativa, sottolineando l’intreccio con gli altri due aspetti fondamentali del negoziato: la valutazione e la retribuzione.
Ha anche richiamato alcune caratteristiche salienti di un contratto per dirigenti:
-
rapporto di lavoro a tempo indeterminato
-
temporaneità dell’incarico di direzione
-
correlazione tra temporaneità dell’incarico ed esigenze (di continuità e stabilità) della scuola e degli interessati.
Circa le modalità di conferimento ha ribadito
1. che non è materia di contrattazione, ma
2. che in ogni caso vale il diritto – attraverso le relazioni sindacali - all’informazione e alla pubblicità e trasparenza dei criteri sulla cui base si esercita il potere discrezionale del dirigente regionale,
3. che l’intreccio con la valutazione (i crediti professionali) è chiaro nel punto dell’atto di indirizzo che fa riferimento, per l’attribuzione degli incarichi, alle attitudini e alle capacità professionali,
4. che, nella mobilità a domanda, l’espressione di preferenza è indicazione dell’atto di indirizzo non trascurabile.
Gli interventi hanno ripreso e approfondito la tematica, ma hanno anche affrontato argomenti su cui in queste settimane c'è preoccupazione e malessere nella categoria: i risultati della valutazione e la mobilità nella fase di transizione.
Rispetto alla durata degli incarichi, sono state avanzate proposte, tutte però dentro i limiti temporali indicati dal D. L.vo 29 (2-7 anni). Sono stati proposti vari parametri di riferimento: la durata dei corsi di studio di ciascuna istituzione scolastica, la congruità rispetto al progetto di scuola, un incarico iniziale non inferiore ai tre anni e possibilità di conferme a domanda fino ad un massimo di 7-8 anni. E' stata sottolineato un po' da tutti la necessità di distinguere l'attuale fase di transizione dalla situazione a regime. Di durata - più contenuta inizialmente e più estesa a regime - e di transitorietà di un anno ha parlato per primo D'Ambrosio (CISL), motivando la proposta con le "situazioni di sofferenza" venutasi a creare col dimensionamento e della necessità di favorire gli opportuni assestamenti. Sulla necessità di legare a punti fermi (nulla osta dell'Amministrazione e informazione all'interno delle relazioni sindacali) la mobilità a domanda e di tener conto delle attitudini e delle capacità nell'attribuzione degli incarichi ha parlato Rembado (ANP) che ha avanzato al riguardo la proposta di un albo regionale. Preoccupazioni che la discrezionalità del dirigente regionale non sconfini nell'abuso di potere sono state espresse dal rappresentante dello SNALS.
Catalano (CGIL) si è soffermato soprattutto sulle tipologie di revoca dell'incarico (per esigenze dell'Amministrazione o dell'interessato e valutazione negativa) e sulle tipologie degli incarichi (di consulenza, ….) che nell'atto di indirizzo hanno carattere residuale e straordinario, per ribadire la necessità di un approfondimento che permetta di definire regole certe e modalità di valorizzazione delle competenze dirigenziali. Ha ribadito inoltre, rispetto al problema: risultati della valutazione 1999-2000, l'orientamento della CGIL che, vista l'assoluta inattendibilità in molti casi degli stessi, non possono in nessun caso costituire base per la retribuzione di risultato o anche solo dar luogo a credito professionale.
Panini ha ripreso ed enfatizzato quest'ultimo punto richiamando che sulla valutazione ci sono degli impegni contrattuali dell'ultimo CCNL da parte dell'Amministrazione (garanzie sulla modalità di gestione dell'operazione e monitoraggi nazionale e regionale) rispetto a cui chieder conto. Ha ribadito che in ogni caso l'indicazione contenuta nell'atto di indirizzo di legare da subito la retribuzione di risultato agli esiti ultimi della valutazione trova la CGIL scuola nettamente contraria (ha annunciato al riguardo la richiesta di una convocazione urgente al Dirigente responsabile presso il Ministero) e che il contratto in proposito dovrà definire principi e procedure certi, efficaci e motivanti.
Sul tema delle specificità della dirigenza scolastica ha affermato che una ricerca ossessiva di elementi caratterizzanti potrebbe risultare negativa e che occorrerebbe invece richiamare e sottolineare gli elementi del profilo assolutamente connotanti e tra questi in primo luogo quello del dirigente scolastico garante della libertà di insegnamento e del diritto di apprendere.
Sulla mobilità: per questa fase di transizione ARAN e organizzazioni sindacali al tavolo della trattativa hanno convenuto di fare pressione congiunta, ma distinta, sull'Amministrazione, perché venga affrontata in tempi brevi e con la dovuta attenzione alla pesantezza di molte situazioni (incarichi fuori regione, …).
L'incontro è stato aggiornato a Venerdì 2 febbraio - ore 9.30 -. All'ordine del giorno: le risorse finanziarie (nel caso perdurasse la non disponibilità dell'esperto ARAN, si procederà ancora sul tema degli incarichi, sulla base di una nota scritta da parte dell'ARAN).
Roma, 25 gennaio 2001
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