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Cara amica ti scrivo…

Da lettera di chiarimento si trasforma in circolare la risposta del Ministro all’Assessore Silvia Costa

02/03/2006
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Alcuni giorni fa ha fatto capolino sul sito del Ministero la risposta del Ministro Moratti alla lettera con cui Silvia Costa, Assessore all’istruzione della Regione Lazio e Coordinatrice nazionale del settore istruzione nell’ambito della Conferenza delle Regioni, lamentava illegittimità, incogruenze e criticità nel cosiddetto “Progetto Nazionale di Innovazione”, cioè, per parlare come si mangia, sulla sperimentazione-anticipazione del secondo ciclo. La lettera redatta in forma di nota nella parte iniziale, nel finale sembra sfumare su toni più confidenziali, in una sorta di “diamoci del tu”. Ma poi… ecco la frasetta buttata lì alla fine:

“Nell’inviare cordiali saluti, desidero informarti che, al fine di fornire ulteriori elementi di chiarezza e rassicurazione ai soggetti destinatari del progetto di innovazione, ritengo opportuno trasmettere copia della presente nota ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali”.

Se non che. Il Ministro non lo sa (o forse lo sa benissimo!) c’è sempre qualche solerte dirigente regionale che vuole fare il primo della classe. Ed ecco la risposta, diventare una circolare che viene inviata a tutte le scuole. Così un carteggio, certo già pubblico perché pubblicato sul sito del MIUR, ma ispirato ad un bisogno di chiarimento tra due persone rappresentanti i pubblici poteri, diventa una circolare alle scuole le quali non mancheranno di coglierne non tanto l’aspetto di chiarimento quanto il senso direttivo ed, ahinoi, anche quello politico.

Quest’ultimo balza agli occhi evidente: i decreti (quelli su confluenze e corrispondenze in particolare) sono stati inviati alle Regioni, dice il Ministro, le quali non si sono volute pronunciare e quindi il MIUR è andato avanti, tanto più che le Regioni erano solo da sentire, non ‘era nessun parere da esprimere né alcuna “preventiva intesa” da stringere. Come dire voi discutete, io decido. Non male come esempio di integrazione fra le istituzioni, oltretutto per un governo che passa come fautore della devolution! Ma tanto, aggiunge il Ministro, il tutto avviene all’interno della rete scolastica così come è stata programmata.

Ora il Ministro dovrebbe spiegare come è possibile che un centinaio di indirizzi e di titoli attualmente esistenti confluiscano in una ventina di indirizzi senza che ciò abbia riflessi sulla distribuzione territoriale degli stessi. Gli attuali 24 indirizzi del professionale scompaiono dalle rubriche ministeriali, ma secondo il ministro la rete scolastica di questo fatto non ne subirà contraccolpi. Gli attuali 33 indirizzi degli istituti d’arte invece dovrebbero convergere sperimentalmente in 3 indirizzi ma anche questo secondo il Ministro non prefigurerà nessun cambiamento della rete scolastica. Nautico e aeronautico dovrebbero sperimentare il liceo dei trasporti come se andare per aria o andare per mare fosse la stessa cosa! Programmatori, corrispondenti in lingue estere, turistici e dietiste dovrebbero tutti provare a fare il liceo economico. E ciò può avvenire senza alterare l’offerta formativa sul territorio?

Dulcis in fundo : le risorse. Non si trovano per finanziare l’ordinario (vedi III area dei professionali) ma per questa sperimentazione sì. Infatti come si può dire che non ci sono? Perdiana, si può sempre ricorrere all’organico di fatto e al pozzo senza fondo (?!) della legge 440/97. Tanto, sembra pensare il Ministro, che ha già deciso come distribuire eventuali risorse professionali aggiuntive, il confronto sugli organici con i sindacati scuola è solo un passaggio formale ed anche il Parlamento non ha molta importanza visto che si finalizzano le risorse della legge 440/97 ancora prima di aver acquisito il parere delle competenti commissioni parlamentari previsto dalla legge stessa. Insomma toni e idee di gestione della cosa pubblica da azienda- non avevamo dubbi - privata.

Roma, 2 marzo 2006

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