Stabilizzazione dei Co.Co.Co. nella scuola: incontro al MIUR
Il Ministero ribadisce la validità dei contratti part-time al 50%. La FLC CGIL chiede il mantenimento dei livelli retributivi percepiti finora.
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A seguito di ripetute richieste dei sindacati, siamo stati convocati il 7 agosto 2018, al Ministero per un confronto più approfondito circa la stabilizzazione del personale Co.Co.Co. nei ruoli ATA, assunto con contratto part-time al 50% dell’orario a partire dal 1° settembre 2018.
A questo proposito, il Ministero ci ha illustrato la situazione. Secondo il parere del MIUR (e del MEF), il contratto individuale di lavoro può essere solo part-time al 50%, data la capienza di posti in organico nelle scuole dove sono già presenti i Co.Co.Co., che deve evitare la condizione di soprannumerarietà agli Assistenti amministrativi di ruolo.
Il MIUR ha proceduto a una ricognizione dei posti vigenti accantonati (445), pur in assenza di numeri certi relativi alle domande per la procedura selettiva e ai pensionamenti dei teorici 812 Co.Co.Co sulla carta. Il bando, infatti, ha indicato solo i parametri di organico e le risorse finanziarie destinate alla stabilizzazione.
Il riferimento normativo applicato è stato l’art. 4, comma 5 del DPR 119/2009 che prevede il 50% il congelamento del posto in presenza di un Co.Co.Co. In caso di nr. dispari nella scuola, si arrotonda all’unità superiore.
Riguardo all’assegnazione della sede di servizio, il Ministero ha chiarito che, come indicato nel bando, i vincitori sono assegnati ai ruoli provinciali sulla base della sede dove hanno prestato servizio sino al 31 agosto, e che la scelta della sede provinciale, nell’ambito dei posti accantonati, sarà effettuata secondo l’ordine di graduatoria.
La posizione della FLC
La FLC CGIL ha contestato la carenza di informazioni da parte dell’Amminstrazione e che le soluzioni prospettate non vanno bene.
Riguardo il contratto part-time applicato, ha chiesto un intervento all’Amministrazione in modo da assicurare il pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla legge di bilancio e garantire agli interessati una remunerazione non inferiore a quella percepita col contratto in qualità di Co.Co.Co.
Bisogna tenere conto che si tratta di lavoratori che sono nella scuola da moltissimi anni e che tutti i meccanismi che, secondo l’Amministrazione impediscono gli stessi livelli retributivi, per noi non sono condivisibili.
Infine, sono stati chiesti i dati sul numero di domande effettive pervenute per partecipare alla procedura selettiva concorsuale per verificare quanti lavoratori sono stati esclusi.
Con l’occasione, abbiamo ancora ribadito al Ministero la totale insufficienza del contingente dei posti autorizzati dal MEF sul turn over del personale ATA, dal momento che si attesta circa al 50% dei posti disponibili sull’organico di diritto. La questione ATA va affrontata così com’è avvenuto per il personale docente, per dare continuità alla professionalità e sicurezza di stabilizzazione a tutti i precari. La battaglia politica su questo fronte non finisce qui.
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