Confronto al MIUR sull’Intesa del 24 aprile: è la volta del personale ATA e dei facenti funzione
Il Ministero dell’Istruzione oppone ostacoli giuridici per le procedure riservate ai facenti funzioni DSGA. La FLC CGIL assieme agli altri sindacati ribatte con la proposta di una procedura semplificata e di attivare la mobilità professionale per tutto il personale ATA.
Giovedì 20 giugno 2019, alle ore 10.30, è proseguito il confronto con il Dott. Chinè - Capo di Gabinetto del Ministro - per affrontare un altro punto dell’Intesa del 24 aprile 2019 tra governo e sindacati e riguardante il personale ATA.
L’incontro era rivolto a mettere a fuoco due importanti questioni per trovare le possibili soluzioni alla luce della normativa vigente:
- assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA
- valorizzazione, tramite mobilità professionale, del personale ATA.
La posizione dell’Amministrazione
L’Amministrazione ha posto subito all’attenzione del tavolo che, per quanto riguarda i facenti funzione, ci sono alcuni ostacoli di ordine giuridico da superare. La normativa vigente (Legge Madia), secondo il Dott. Chiné non consentirebbe un salto di doppia area (dall’area B all’area D, né permetterebbe di prescindere dal titolo di studio specifico e la procedura prevista del concorso interno stabilisce che tutti debbano aver prima superato un concorso pubblico. A ciò si aggiungono numerose sentenze della Corte Costituzionale che in passato hanno messo in questione i concorsi riservati agli interni.
Altro punto da tenere in considerazione è che, avendo corrisposto il 30% dei posti riservati ai facenti funzione nel concorso ordinario, ora non si può superare il 50% come prevede la legge Brunetta.
E in ogni caso un’eventuale norma ad hoc deve avere il necessario sostegno politico per essere approvata in Parlamento anche se non manca la volontà di trovare una soluzione condivisa con il sindacato.
La nostra posizione
La FLC CGIL, pur trovando positivo l’approccio tenuto dall’Amministrazione nel voler individuare concretamente delle soluzioni all’annosa questione dei facenti funzioni con l’esperienza di DSGA, ha ribadito che occorre fare uno sforzo per superare tutti gli ostacoli, analogamente a quanto è già stato fatto al tavolo per i docenti.
Il punto due dell’Intesa, firmata a Palazzo Chigi il 24 aprile scorso, ci viene in sostegno perché indica in maniera puntuale e precisa che va trovata una soluzione per dare uno sbocco di carriera sia ai facenti funzione, che in generale a tutto il personale ATA.
Finora la questione ATA è rimasta al margine della trattativa, ma adesso che è stata chiusa la partita docenti è necessario concentrarsi per dare stabilità alle scuole con DSGA finalmente titolari della funzione e far ripartire gli istituti contrattuali legati alla valorizzazione delle professionalità Ata rimaste bloccate per precise responsabilità politiche.
La FLC CGIL ha perciò fatto presente che, sui facenti funzioni, abbiamo, innanzitutto, un’emergenza che va affrontata al più presto. Al prossimo avvio dell’anno scolastico ci saranno circa 3.000 scuole scoperte senza DSGA e il concorso ordinario – che abbiamo rivendicato per anni – non può dare soluzioni nell’immediato circa la funzionalità di queste scuole. Sussiste, perciò, ancora la necessità di rivolgerci ai facenti funzione (se saranno disponibili). È necessaria un’operazione di giustizia nei confronti di questi colleghi. Essi per anni hanno garantito il servizio in condizioni di estrema difficoltà. È mancato il supporto dell’amministrazione in termini di formazione e hanno subito in diversi casi la decurtazione dello stipendio percepito come assistenti amministrativi.
L’argomentazione del salto di due aree come impeditiva al passaggio dall’Area B all’area D non può essere utilizzata, dal momento che questi colleghi stanno già operando da tempo nelle scuole firmando atti ufficiali la cui validità non è stata mai messa in discussione.
La FLC CGIL ha ribadito ancora una volta i contenuti della proposta unitaria, che è quella di un concorso straordinario riservato con procedura semplificata, al pari di quello dei docenti. Tre anni di esperienza come DSGA, compreso quello in corso, possono essere considerati in via straordinaria come sostitutivi del titolo di studio.
La questione giuridica delle norme si può superare, dal momento che vanno messe in sequenza le due norme - la legge Madia che ha modificato il 165 e il comma 605 della legge di bilancio 2018 che ha introdotto una deroga al possesso del titolo di studio per i facenti funzione. Pertanto, per effetto di una legge ordinaria entrata in vigore successivamente, i facenti funzione possono partecipare ad un concorso riservato anche in assenza del titolo di studio specifico.
È ora di dare un segnale di distensione alle scuole e alla categoria. Nella sola regione Lombardia il prossimo anno le scuole senza DSGA saranno il 55%. Pertanto ancora una volta gli amministrativi dovranno prendere in carico la copertura di queste sedi vuote e garantire il funzionamento del servizio.
Sulla valorizzazione (mobilità professionale e posizioni economiche) per tutto il personale ATA abbiamo chiesto un tavolo specifico, in modo da approfondire in momento successivo questa materia.
L’Amministrazione si è riservata di fare un approfondimento e di riconvocare quanto prima il tavolo.
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