Applicazione della legge sull’obbligo vaccinale: dal MIUR la seconda circolare
I bambini iscritti alla scuola dell’infanzia se non vaccinati non potranno frequentare. Per la FLC CGIL una scelta in contrasto con i principi costituzionali.
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Con una circolare congiunta pubblicata il 1° settembre, il MIUR e il Ministero della Salute hanno fornito ulteriori precisazioni sull’applicazione della legge in materia di obblighi vaccinali nella fase transitoria. Leggi il comunicato di Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL.
Come sempre accade quando si tenta di correggere scelte basate su valutazioni frettolose e superficiali, il rimedio risulta sempre peggiore dei mali: i due Ministeri, anziché escludere l’anno scolastico 2017/2018 dagli effetti della legge, hanno invece chiarito che per i bambini iscritti per la prima volta alla scuola dell’infanzia e per quelli già frequentanti dagli anni precedenti, la mancata presentazione entro l’11 settembre della documentazione attestante l’adempimento degli obblighi di vaccinazione provocherà l’impossibilità di frequentare.
Si tratta di indicazioni che vanno nella direzione opposta a quella, auspicata dal nostro sindacato, della non discriminazione e del rispetto del diritto allo studio dei bambini della scuola dell’infanzia.
Tutto questo mentre si stanno firmando in quasi tutte le regioni specifici Accordi tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale per la semplificazione delle procedure e in molti di essi si prevede che, nelle more della regolarizzazione della documentazione, anche i bambini non vaccinati possano frequentare la scuola dell’infanzia.
Si tratta di contraddizioni che non sarà facile gestire e che provocheranno enormi difficoltà alle scuole e ai dirigenti scolastici nel rapporto diretto con famiglie e bambini.
La legge sull’obbligatorietà della vaccinazione si pone finalità di salute pubblica che produrranno i loro effetti nel lungo periodo, nel nostro Paese non ci sono attualmente condizioni di emergenza sanitaria tali da giustificare una disposizione così drastica e penalizzante per il sistema educativo.
Ci auguriamo che una più attenta valutazione delle prevedibili conseguenze delle scelte effettuate induca il MIUR e il Ministero della Salute a rivedere per tempo le loro decisioni, assicurando all’avvio dell’anno scolastico le necessarie condizioni di certezza e serenità per tutti i bambini.
Si rafforza la nostra convinzione che le disposizioni previste dalla legge violino il diritto costituzionale all’istruzione. Stiamo predisponendo gli strumenti a tutela delle responsabilità dei dirigenti scolastici e dei diritti delle famiglie.
Con un comunicato unitario emanato al termine di un incontro che si è svolto al MIUR il giorno 31 agosto sul tema vaccinazioni FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal hanno formulato osservazioni critiche e proposte, rimaste purtroppo inascoltate.
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Obblighi vaccinali. Incontro Miur sindacati
La fase transitoria deve garantire il diritto all’istruzione
Le scriventi organizzazioni sindacali della scuola, a conclusione dell'incontro sulla applicazione delle norme introdotte dalla vaccinazione obbligatoria che si è tenuto al MIUR oggi 31 agosto, confermano il loro giudizio negativo, a partire dalle modalità applicative previste per la fase transitoria.
Queste le ragioni:
- Si discriminano i bambini della scuola dell'infanzia a cui viene impedita la frequenza prima della presentazione di una qualsiasi attestazione inerente l'obbligo, anche se già frequentanti anni di scuola successivi al primo
- Si espongono i dirigenti scolastici a inevitabili contenziosi
- Si sottopongono le segreterie scolastiche, già fortemente penalizzate dall’impossibilità di sostituire gli assenti, ad un carico ulteriore di lavoro dovuto alla necessità di acquisire e controllare in pochi giorni centinaia di autocertificazioni, attestazioni delle ASL, certificazioni mediche attestanti le motivazioni di mancate vaccinazioni.
Alle rigide scadenze previste per la gestione della fase transitoria si aggiungono quelle del passaggio alla messa a regime della norma che provocheranno un intreccio non facilmente gestibile di procedure dalle scuole che hanno ben altri compiti da svolgere e obiettivi da conseguire.
Basta con gli interventi a gamba tesa sulla scuola!
Le scriventi organizzazioni sindacali hanno proposto una fase transitoria che riconosca e sostenga gli Accordi stipulati in queste settimane tra le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali, al fine di assicurare omogeneità di trattamento sul territorio nazionale e certezza delle procedure.
In tal modo sarà possibile individuare soluzioni di maggiore funzionalità che, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione del patto formativo, fatto salvo il principio generale di tutela della salute pubblica potranno garantire il diritto costituzionale all’istruzione dei bambini.
Roma, 31 agosto 2017
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