Ancora tagli dei posti di lavoro e privatizzazioni dei servizi ATA
Il Miur procede alla predisposizione delle procedure per lo svolgimento delle gare per i cosiddetti “appalti storici” riguardanti la pulizia delle scuole
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Il Miur sta procedendo in questi giorni alla predisposizione delle procedure per lo svolgimento delle gare per i cosiddetti “appalti storici” riguardanti la pulizia delle scuole. Appalti ereditati dalle scuole dopo il passaggio del personale ATA degli EE. LL. allo Stato a seguito della L. 124/99. L’aspetto nuovo e preoccupante della vicenda è che nel bando di gara risulterebbero previste e soggette ad appalto, oltre alle attività di pulizia, anche tutte le altre attività ausiliarie che vengono svolte nelle scuole dai collaboratori scolastici. Una ipotesi, che se confermata, sarebbe gravissima per gli effetti riduttivi sull’occupazione dei lavoratori precari della scuola già fortemente penalizzati dai tagli di organico e sull’organizzazione del lavoro di tutto il personale. Una ipotesi inquietante perché per la prima volta, in maniera ufficiale, si realizzerebbe l’ingresso di privati nelle scuola pubblica per svolgere attività che sono squisitamente di competenze del servizio pubblico quali la vigilanza sugli alunni, l’assistenza e la cura della persona, ecc. Perché continuare a sprecare 648 milioni di euro all’anno in appalti, che sono una forma d’intervento inefficace per la scuola, che non può essere considerata come un qualsiasi ufficio ministeriale. Mantenere questo carrozzone costa di più che stabilizzare tutti i precari ATA della scuola. Quanti precari perderanno definitivamente la speranza di lavorare a settembre perché il Miur, sordo a tutte le pressioni e alle proteste, continua a volere praticare e a espandere una forma di organizzazione dei servizi che nessuna scuola vuole perché riduce automaticamente il 25% dell’organico del personale statale e crea gravi problemi di funzionalità? La scuola pubblica ha già subito un taglio di almeno 30.000 posti negli ultimi cinque anni di cui 9.600 di collaboratore scolastico. Quante migliaia di posti di lavoro bisogna ancora tagliare per soddisfare la privatizzazione della scuola che vuole la Moratti?
Roma, 25 maggio 2005
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