32 azioni per far funzionare la scuola
La FLC CGIL presenta al Ministro Giannini una serie di proposte per liberare la scuola dalle molestie burocratiche, semplificare il lavoro, dare certezze alla progettazione didattica. Azioni di buon senso, molte a costo zero.
32 azioni per far funzionare la scuola. Le ha inviate la FLC CGIL al ministro Giannini per mettere a disposizione del Governo, che sta lavorando ai decreti attuativi della “Buona scuola”, un’elaborazione maturata negli anni e discussa e verificata con esperti e lavoratori.
Leggi il documento con le 32 azioni
Ne bastano 32 per cominciare. Renzi aveva chiesto che gliene indicassero 100.
Tra le proposte suggerite dalla FLC ve ne sono di inedite, come, ad esempio consentire alle scuole autonome di accedere al 5 per mille, per finanziare ricerca e sperimentazione. E, fermo restando che le scuole hanno bisogno di finanziamenti pubblici certi nei tempi e nelle quantità, permettere la detraibilità fiscale dei contributi “volontari” delle famiglie.
Gran parte delle misure che la FLC propone sono a costo zero, ma con ricadute notevoli in termini di efficienza. Ad esempio togliere alle scuole le pratiche seriali di competenza di altre amministrazioni (come pagamento dei supplenti, compilazione delle graduatorie d’istituto, ricostruzione delle carriere, liquidazione del Tfr). Altri paesi europei già lo fanno, ad esempio la Francia dove gli stipendi dei supplenti li paga direttamente il Ministero.
Nella lettera al Ministro Giannini, il segretario generale Pantaleo precisa che attività improprie e appesantimenti burocratici, pensati per uffici amministrativi e non per comunità educative, “costituiscono un freno all’azione didattica e amministrativa e un ostacolo all’esercizio dei diritti degli alunni e dei lavoratori”.
Il documento non è esaustivo di tutte le nostre proposte, ma tratta solo alcuni aspetti del lavoro e dell'organizzazione scolastica. L'insieme delle nostre proposte è stato presentato a luglio 2014 durante la conferenza stampa dal titolo “Il cantiere scuola della FLC CGIL” e successivamente consegnato in un “dossier” al Ministro Giannini nel corso di un incontro a novembre.
Le 32 azioni prendono in considerazione diversi elementi che, tutti, concorrono a rendere più gestibile, ma non meno rigorosa e trasparente, l’organizzazione scolastica, salvaguardandone, anzi esaltando, l’autonomia delle singole scuole. Si chiede, ovviamente, certezza e tempestività dei finanziamenti, la riforma degli organi collegiali, nuove regole per il dimensionamento… E la formalizzazione per legge di una rappresentanza delle scuole autonome tramite un’Associazione riconosciuta a livello nazionale e regionale, che rende le scuole più forti nel confronto con interlocutori “giganti”, quali ad esempio le ragionerie dello stato. “La scuola è l’unica autonomia della Repubblica priva di rappresentanza”, si legge nel documento.
La FLC CGIL suggerisce anche una modalità collaborativa nei rapporti tra scuole e Miur e altre amministrazioni, tra cui il Mef. Gli uffici territoriali (ex provveditorati) da supporto all’autonomia scolastica sono diventati gli estensori delle molestie burocratiche concepite centralmente. Collaborazione, semplificazione e rappresentanza sono quindi la chiave di un corretto rapporto tra le amministrazioni centrali e le 8.500 scuole disseminate sul territorio.
Con questo documento, quindi, mettiamo a disposizione dei decisori politici una competenza e un’esperienza maturata nel rapporto quotidiano con chi vive e opera nelle scuole e ne conosce quindi virtù e criticità.
Ma avvertiamo anche che quanto contenuto nel documento riguarda “materie su cui è bene intervenga la legge, contrariamente ad altri argomenti quali il salario, l’orario, la carriera, la professionalità che invece rientrano nella sfera contrattuale e che solo in quelle sede possono essere affrontati”.
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