Abbattere i pregiudizi: una candidata alle elezioni RSU si racconta
Pubblichiamo la lettera di Graziana Mauro, una lavoratrice disabile che ha deciso di candidarsi alle elezioni RSU nelle nostre liste.
Graziana Mauro è una lavoratrice disabile all’Università degli Studi di Bari che ha fatto una scelta: candidarsi alle elezioni RSU nella lista FLC CGIL. L’ha fatto perché vuole provare a cambiare le cose nel suo posto di lavoro, e perché crede fortemente che un lavoratore disabile sia un lavoratore che è (e deve essere) a tutti gli effetti una risorsa, e mai un peso, nell’organizzazione lavorativa. Non è diverso dagli altri in quanto a competenze ed esperienze, e ha una voce che deve essere ascoltata.
Partecipare alle elezioni RSU significa mettersi in gioco e far sentire la propria voce, partecipando in prima persona al cambiamento. E in questo caso abbattendo i pregiudizi.
Pubblichiamo di seguito la lettera di candidatura presentata da Graziana.
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La mia esperienza di lavoratrice disabile, di certo, non è ampia né tanto meno completa. Di certo, non ho gli strumenti adatti per poter comprendere a tutto tondo le esigenze di tutti i dipendenti, ma il mio animo, da sempre contro ogni sorta di ingiustizia sociale e contro ogni tipo di pregiudizio, nonché contro ogni tipo di barriera, architettonica o mentale, mi spinge a credere ancora che si possa fare qualcosa e che si debba fare qualcosa per migliorare quel contesto lavorativo nel quale passiamo la maggior parte delle nostre giornate. Un posto di lavoro è qualcosa di prezioso. E’ il lavoro che dà dignità ad ognuno di noi e che ci permette di realizzare quello che siamo e che vogliamo essere, e mai come da tre anni a questa parte, ho vissuto sulla mia pelle cosa significhi desiderare di sentirsi realizzati, utili, di poter avere un posto di lavoro dove poter mettere a frutto le competenze acquisite con anni di studi e sacrifici.
E più volte ho avuto la percezione di non essere la sola a nutrire tali speranze.
Proprio per cercare di raccogliere esigenze, problemi, richieste e ogni altra cosa possa essere utile per portare alle orecchie (spesso da mercante) dei dirigenti queste tematiche, propongo di discuterne tra noi e con chi ci vuole ascoltare. Cominciamo con il raccontare la discriminazione di ogni giorno; le storie delle tante umiliazioni subite perché, a priori, siamo ritenuti da colleghi e capetti, “incapaci” ed “incompetenti”; l’amara esperienza della negazione di quei mezzi idonei a svolgere nel miglior modo le mansioni assegnate. Solo chi vive sulla propria pelle umiliazioni ed emarginazione può suggerire quei passi piccoli ma utilissimi sulla strada dell’integrazione nel lavoro.
Se ne parliamo assieme e a voce alta è più facile che chi ha responsabilità nel gestire, nel decidere, nell’amministrare In questa università, recepisca finalmente un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario: il lavoratore disabile non è prima disabilità e poi (finto) lavoratore, ma è un lavoratore a tutti gli effetti e può essere una “risorsa” e non un “peso” per il tessuto organizzativo. Il lavoratore disabile è una voce, un volto, competenze ed esperienze alla pari di tutti gli altri lavoratori.
Arrendersi è proibito, perché se non siamo noi i primi a metterci in gioco per cercare di invertire la rotta, nessuno lo farà al posto nostro.
Graziana Mauro, candidata RSU nella lista FLC CGIL