Ricerca: insediato formalmente il tavolo di confronto con il MUR
Al via, dalla prossima settimana, i gruppi di lavoro sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro e un tavolo sul sistema degli EPR.
Ieri, 16 settembre 2020 si è insediato formalmente il tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Università e della Ricerca, dopo le nostre pressanti richieste in tal senso e all’indomani della definizione dei regolamenti recanti l’organizzazione del ministero e gli uffici di diretta collaborazione del Ministro.
La riunione, preceduta da una nota unitaria inviata al Ministro sulle priorità del settore ha avuto ancora un carattere interlocutorio, anche se questa volta l’esito del confronto ha portato all’impegno di avviare i gruppi di lavoro specifici sui vari temi da noi proposti a partire dalla prossima settimana. Si è convenuto, come da nostra richiesta, di suddividere in due le tematiche da affrontare, un tavolo sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro e un tavolo sul sistema degli EPR.
Governance di sistema, finanziamento dei fondi ordinari, precariato, autonomia nella gestione delle risorse e dei fondi di contrattazione, valorizzazione professionale sono a nostro avviso alcuni dei principali nodi su cui intervenire rapidamente per far crescere il sistema della ricerca pubblica e contribuire per questa via al rilancio delle infrastrutture di cui il Paese ha assoluta necessità in questa particolare fase storica. La cornice politica e i finanziamenti stanziati dall’Ue per i programmi europei in risposta alla crisi generata dalla pandemia, rendono non più rinviabile un impegno del Governo e del Ministro dell’Università e della ricerca in tale direzione. Riteniamo a tal proposito che si sia già accumulato ritardo, dunque prendiamo atto in modo positivo delle intenzioni dichiarate dal Ministero nell’incontro di oggi, ma valuteremo a partire dai tempi di convocazione dei prossimi incontri l’efficacia del percorso proposto che, rispetto al completamento del processo di stabilizzazione e alle criticità economiche e normative del CCNL in tema di valorizzazione professionale e di riconoscimento delle attività svolte, dovrà necessariamente trovare ricadute concrete già a partire dalla prossima legge di bilancio.