INVALSI: non ci siamo con i concorsi
I sindacati chiedono al Commissario di sospendere le procedure avviate per i profili di ricercatori e cter.
Pubblichiamo di seguito la presa di posizione unitaria di FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA sui concorsi banditi per chiederne la modifica.
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Le OO.SS essendo venute a conoscenza che nei giorni 7 ed 8 gennaio 2013 si terranno le prove scritte del concorso per 5 posti da Ricercatore (III Livello Professionale) a tal proposito rilevano che:
- Nel concorso in questione non sono state previste riserve di posti per il personale precario con contratto a tempo determinato.
- Non è stata valorizzata in alcun modo l’esperienza lavorativa nell’ente.
- Sono stati previsti nei bandi dei profili non del tutto adeguati alle professionalità presenti nell’ente.
Peraltro si segnala come questi rilievi riguardano sostanzialmente anche i concorsi per il profilo di CTER; per non parlare poi del fatto che per questo profilo non sono stati neanche banditi i concorsi per il personale tecnico informatico.
Tutto questo avviene mentre il parlamento si appresta ad approvare, all’interno della Legge di Stabilità, delle norme che prevedono una riserva di posti per i precari interni del 40% dei posti a concorso, oltre ad una forte valorizzazione dell’esperienza maturata nell’ente.
Inoltre non si capisce la scelta di optare per dei profili di cui tutti, fra cui gli stessi Capi Area a quanto ci è stato possibile capire, ne hanno disconosciuto la paternità. E’ quanto meno singolare che prima venga fatta una Disposizione Commissariale, forzando il Regolamento di Istituto quando lo stesso andrebbe accordato con quanto previsto dallo Statuto, in cui l’Area della Ricerca viene frazionata in 3 parti ognuna delle quali affidata ad un Capo Area, e poi vengono banditi dei concorsi senza ascoltare le necessità di chi è stato preposto alla conduzione delle Aree.
Risulta poi probabile che, vista la scarsa attenzione nella predisposizione dei bandi alla valorizzazione delle professionalità interne, i candidati esterni potranno avere più opportunità rispetto agli interni, cioè proprio il contrario di quella forte valorizzazione dell’esperienza maturata nell’ente è stata introdotta con l’emendamento approvato nella legge di stabilità. Insomma verrebbe a mancare una condizione di pari opportunità fra candidati interni ed esterni che dovrebbe essere garantita e il lavoro delle Commissioni potrebbe risultare sbilanciato proprio a favore degli esterni.
Per i profili CTER, poi, non possiamo non rilevare come sia sbagliata la decisione di puntare a professionalità di elevato contenuto tecnico scientifico, al limite della norma tenuto conto che si tratta di personale da assumere con il diploma di scuola secondaria di secondo grado, che somigliano troppo a quella del ricercatore e hanno una inadeguata corrispondenza con l’esperienza professionale maturata nell’INVALSI in questi anni.
Tutto ciò ha creato tra il personale precario (presente da oltre un decennio in istituto) un diffuso malcontento, oltre ad una forte irritazione dalla quale possono scaturire imprevedibili risvolti; e l’impugnazione dei bandi da parte di alcuni lavoratori davanti al giudice amministrativo è già un segno tangibile del clima di conflittualità presente (tra breve il TAR si esprimerà sulla richiesta di sospensiva).
Per tutti questi motivi riteniamo utile che la Dirigenza faccia un passo indietro, fermando l’espletazione di concorsi di cui si fatica a trovare una giustificazione e ripartendo da quel confronto sindacale bruscamente (e unilateralmente) interrotto dal Commissario Straordinario alla fine di Luglio con la pubblicazione dei bandi, almeno per consentire il recupero nei bandi delle tutele previste ormai anche dalla normativa a favore dei precari, per valorizzare l’esperienza maturata negli enti.
Riteniamo, infine, che il corretto compimento dei gravosi compiti istituzionali richiesti all’INVALSI, difficilmente si potrà realizzare se non si sana subito la spaccatura creatasi tra il vertice dell’istituto ed il resto dei lavoratori.