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INDIRE: posizioni inaccettabili dell'Ente sulle stabilizzazioni. I sindacati chiedono che siano rispettate le disposizioni legislative e normative

Proclamato lo stato di agitazione e indetta assemblea permanente a partire dal 18 dicembre 2017.

20/12/2017
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Inaccettabili le proposte dell'amministrazione emerse al tavolo di confronto con l'INDIRE sulle stabilizzazioni e l'applicazione dell'art. 20 commi 1 e 2 del D.Lgs. 75/2017.

A fronte di oltre 120 lavoratrici e lavoratori precari, di cui 102 con contratto a tempo determinato e tutti con un'anzianità di servizio di almeno 10 anni, l'INDIRE ha sostenuto nella riunione di trattativa dello scorso 14 dicembre, che non intenderebbe avvalersi dell'art. 20 comma 1 (quello della stabilizzazione diretta), ma solo del comma 2, ovvero quello finalizzato all'assunzione dei contratti flessibili, che all'INDIRE sono solo 20, per i quali si prevede una specifica procedura concorsuale riservata nella misura del 50% delle posizioni bandibili.

Una posizione inaccettabile, incomprensibile e contraria alla norma, che non prevede nemmeno di avvalersi degli strumenti del D.Lgs 218/2016, che consente agli Enti l'autonomia budgettaria per poter destinare risorse aggiuntive a quelle ordinarie per potere assumere e/o stabilizzare.

Per questo le Organizzazioni Sindacali confederali di categoria hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione ed indire l'assemblea permanente. Intendiamo portare la protesta all'esterno dell'Ente e rappresentarla al CDA, che si riunirà nei prossimi giorni.

Per questo abbiamo ritenuto necessario scrivere alle ministre Fedeli e Madia, per chiedere che anche all'INDIRE si avvii il processo di stabilizzazione, così come previsto dalle disposizioni di legge.

____________________________

 Roma 19 dicembre 2017

Alla Ministra
dell’Istruzione università e ricerca
Valeria Fedeli

Alla Ministra
per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
Marianna Madia

Oggetto: Applicazione delle disposizioni del decreto Madia (D.lgs. 75/2017, art. 20, commi 1 e 2) sulle stabilizzazioni del personale precario dell’INDIRE.

Gentili Onorevoli Ministre,

con la presente le scriventi Organizzazioni Sindacali intendono porre alla Vs cortese attenzione quanto sta accadendo in uno degli Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal MIUR, l’INDIRE.

Infatti, in sede di riunione sindacale sono state fatte curiose e preoccupanti comunicazioni dal vertice dell’Ente.

Riconosciamo gli impegni che questo Governo, in particolare attraverso gli strumenti legislativi e normativi messi in atto dalla Ministra Madia (D.lgs. 75/2017 e Circolare n. 3/2017), ha assunto per risolvere ed affrontare la presenza consistente del precariato negli Enti pubblici di ricerca, sia pure in un quadro di scarsità di risorse finanziarie messe a disposizione. La stessa discussione di questi giorni sulla Legge di Bilancio 2018, ne è testimonianza. Ma quello che ci è stato prospettato dall’INDIRE nella seduta dello scorso 14 dicembre, ci ha lascati costernati.

In un ente nel quale quasi la metà del personale è precario (122), per lo più con contratto a tempo determinato (102), di cui la media è di 10 anni di anzianità, quindi con il pieno possesso dei requisiti di legge previsti dal D.lgs. 75/2017, (almeno tre anni negli ultimi otto, anche non continuativi, ai quali è riservata la “trasformazione” a tempo indeterminato del rapporto di lavoro, attraverso la stabilizzazione diretta, prevista dal comma 1 dell’art. 20 del citato decreto) si sta decidendo di non avvalersi di tale strumento diretto e risolutivo, ma si sta pensando di ricorrere al ben più complesso e ingiustificato, in questo caso, comma 2 dell’art. 20, cioè il percorso riservato al personale con contratto di lavoro flessibile (co.co.co e Assegni di Ricerca) che riguarda solo 20 precari dei 122!

Appare chiaro che tale eventualità non ha alcuna giustificazione, stando alla lettura delle norme messe a disposizione del decreto 75/2017, ed è inutilmente vessatoria nei confronti del personale precario con contratto di lavoro a TD, che sarebbe costretto ad affrontare l’ennesima prova concorsuale per la propria stabilizzazione. Si tratta, infatti, di Personale che ha più volte superato procedure concorsuali e risponde ai criteri individuati dalla Circolare n.3/2017 del Dipartimento Funzione Pubblica.

Si deve poi evidenziare che il Piano Triennale di Fabbisogno prevede il solo utilizzo del FOE e non delle numerose entrate da progetti di ricerca, disattendendo il D.lgs. 218/16, ipotizzando quindi non più di 45 assunzioni, tra cui anche un Dirigente di ricerca che non è certo tra le figure professionali presenti tra i precari!

Insomma, un percorso prospettato chiaramente contra legem, di cui non si sente alcun bisogno e che è contrario allo spirito della norma, tesa a risolvere il problema del precariato nella pubblica amministrazione, tra cui gli Enti pubblici di Ricerca.

Se si aggiunge che le risorse di ricerca si utilizzano per pagare collaborazioni a € 500 al giorno si può comprendere come mai il Personale è in stato di agitazione!

Ci rivolgiamo quindi a Voi, per quanto di competenza, perché siano messe in atto tutte le azioni positive affinché sia rispettato il dettato legislativo e si dia corso quanto prima alle tanto attese stabilizzazioni.

Certi di un vostro interessamento, Vi rivolgiamo i più cordiali saluti

FLC CGIL
Francesco Sinopoli

FIR CISL
Giuseppe De Biase

Federazione UIL SCUOLA RUA
Sonia Ostrica

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