FLC CGIL
Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

https://www.flcgil.it/@3940051
Home » Ricerca » Precari » CNR: mentre la ricerca pubblica soffre, le fondazioni possono “non utilizzare” ingenti risorse e accantonarle

CNR: mentre la ricerca pubblica soffre, le fondazioni possono “non utilizzare” ingenti risorse e accantonarle

La FLC CGIL al Presidente del CNR una ferma presa di posizione in difesa del sistema della ricerca pubblica del nostro Paese e di tutti i precari.

30/05/2017
Decrease text size Increase  text size

L’accordo raggiunto il 26 maggio 2017 tra il Governo e i vertici dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) per l’utilizzo di una parte dei 420 milioni di euro depositati sul conto infruttifero n.25039 aperto presso la Banca d’Italia, intestato all’IIT, è doppiamente scandaloso.

Negli stessi anni in cui le Università e i principali Enti di Ricerca Pubblici vedevano ridurre il finanziamento pubblico, la Fondazione IIT, vigilata dal MEF e governata con norme di diritto privato, poteva contare su un finanziamento pubblico tale da permetterle di accantonare nel giro di 3 anni (2005-2008) ben 426 milioni di euro ai quali aggiungere la devoluzione del patrimonio della ex Fondazione IRI.

Oggi parte di questi fondi non spesi potrà essere redistribuita al sistema pubblico dell’Università e della Ricerca ma solo previo parere favorevole dei vertici IIT sulla loro effettiva destinazione!

In altre parole, non è più lo Stato a finanziare direttamente la Ricerca Pubblica, ma si ricorre all’elemosina dell’IIT.

La FLC CGIL ritiene tutto ciò inaccettabile e chiede al Prof. Massimo Inguscio, Presidente del CNR, principale Ente di Ricerca Pubblica Italiano e Presidente della Consulta dei Presidenti degli EPR, una ferma presa di posizione in difesa e valorizzazione del sistema della Ricerca Pubblica del nostro Paese e di tutti i Precari (Ricercatori, Tecnologi, Tecnici e Amministrativi, Assegnisti e CoCoCo) che in questi anni con il loro lavoro hanno garantito la regolarità delle attività degli Enti.

Peraltro, il CNR negli ultimi anni è stato il più penalizzato dai tagli del finanziamento pubblico agli EPR e i circa 3.700 lavoratori precari, di cui 1.500 TD e 2.200 atipici (AdR, co.co.co. e co.co.pro) rischiano di essere tagliati fuori dall’applicazione delle norme sulla stabilizzazione, varate nei giorni scorsi, per mancanza di copertura finanziaria.

La FLC CGIL chiede con forza che il Governo stanzi risorse adeguate per la stabilizzazione dei precari degli EPR e delle Università.

Le risorse non utilizzate dall'IIT contribuiscono solo in parte ad avviare il processo di stabilizzazione, è quindi necessario che il Governo preveda ulteriori risorse nella Legge Finanziaria per portare a termine il processo.

La mobilitazione messa in campo nei giorni scorsi continuerà finché l’ultimo dei precari sarà stabilizzato.

Altre notizie da:

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!