Liberiamo la ricerca!
E’ stato questo lo slogan che la FLC ha portato nella massiccia manifestazione di oggi di fronte al CNR promossa dall’Osservatorio della ricerca
Da tempo lottiamo duramente contro il degrado della ricerca ed abbiamo chiamato il personale tutto e di tutti gli enti di ricerca alla mobilitazione. E oggi siamo stati massicciamente presenti alla manifestazione convocata davanti al CNR dall’Osservatorio della ricerca.
I partecipanti sono stati tanti, da ogni ente sono arrivate specifiche denunce, ma tutte unite da uno stesso filo: la richiesta forte di liberare la ricerca pubblica dai vincoli burocratici e politici, dal controllo di chi della ricerca ritiene si possa fare a meno, da quanti la gestiscono in posizioni di presidente o di dirigente ma non la conoscono.
Il CNR è stato presentato come l’emblema della deriva mercantile e del controllo gerarchico e burocratico, come più volte abbiamo affermato.
Per l’ENEA è stato riaffermato il sacrosanto diritto di essere considerato e amministrato come un ente pubblico di ricerca, per l’INAF ancora una volta è stato segnalato il rischio in cui versa la ricerca astrofisica.
Erano presenti anche rappresentanti di tutti gli altri enti, magari piccoli, ma comunque significativi e con una missione fondamentale per il paese.
Tanti erano i precari che sono i primi a pagare per questa situazione, persone che reggono gran parte delle missioni degli enti ma non esistono e non hanno diritti. Liberare la ricerca significa prima di tutto liberare coloro che non hanno diritti e cancellare la piaga del precariato.
La manifestazione ha parlato ai politici: a quelli che oggi ci governano e non hanno mai neppure voluto ascoltarci e a quanti ci governeranno dopo le prossime elezioni, ai quali è stato chiesto di mantenere gli impegni che anche stamani si sono assunti.
Speriamo veramente che i ricercatori siano messi tutti nelle condizioni di tornare a fare il lavoro che a loro piace e di cui questo Paese ha tanto bisogno, che tutto il personale, ciascuno con la propria professionalità, possa ritrovarsi in enti che, liberati dai controlli politici e burocratici, permetta loro un lavoro proficuo e sereno e che i precari vedano finalmente riconosciuti i loro diritti.
Roma, 30 marzo 2006
Altre notizie da:
Servizi e comunicazioni
I bandi in Gazzetta Ufficiale
I più letti
- Le offerte delle Case editrici agli iscritti alla FLC CGIL
- Giovedì 31 ottobre è sciopero dei settori della Conoscenza: le iniziative nelle città
- Legge di bilancio 2025: zero risorse per il contratto 2022-2024, tagli di organico e blocco del turn over per scuola, università, ricerca e Alta formazione artistica e musicale