INVALSI: di nuovo incertezze sul vertice istituzionale dell’Ente dopo le dimissioni di Sestito. Al via la scelta del nuovo Presidente
Il ministro Carrozza nomina Comitato di selezione guidato da Tullio De Mauro.
Ancora ombre sull’INVALSI che, con le dimissioni improvvise del suo presidente Paolo Sestito, torna in una situazione d’incertezza istituzionale, che sembra essere ormai il tratto saliente dell’Ente. La girandola di presidenti, commissari, e ancora presidenti che si sono succeduti dalla sua costituzione è impressionante, per non parlare del conseguente avvicendamento dei direttori generali che ne è derivato (l’ultimo, la dott.ssa Stellacci, insediatosi da meno di due mesi). Tutto questo rende difficile la costruzione e il funzionamento di un vero ente di ricerca, autonomo, in grado di svolgere al meglio le proprie funzioni, che invece è costretto a fare i conti con le difficoltà organizzative che anche da questo episodio derivano.
La gestione di Sestito, prima commissario e poi presidente, si è caratterizzata, in continuità con il precedente Cipollone anch’esso uomo di Bankitalia, per una visione economico finanziaria del sistema di valutazione, visto come indicatore macroeconomico e leva per favorire l’efficacia e l’efficienza delle scuole. Aprendo su questo versante un duro scontro con i lavoratori della scuola e le sue rappresentanze sindacali, in primis la FLC CGIL.
Mentre sul versante interno si è contraddistinto per un approccio autoritario, poco incline all’ascolto e alle relazioni sindacali; ha imposto un riassetto organizzativo, contrastato dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, incoerente sia con lo statuto che con il regolamento d’organizzazione in vigore. Problemi amplificati dalle ridotte dimensioni dell’Ente, dalla scarse risorse derivanti dal fondo di finanziamento ordinario e dalla ridotta pianta organica, composta di 42 unità, a fronte di un straripante numero di precari che garantiscono le attività dell’ente; oltre 80 fra TD e co.co.co., senza i quali sarebbe impossibile svolgere la propria missione. In particolare sui precari ricordiamo come, per ottenere la proroga dei contratti in scadenza si è dovuto ingaggiare uno scontro durissimo per scongiurare l’ennesima selezione pubblica che il presidente avrebbe voluto per le loro proroghe, che ci ha visto costretti a chiedere l’intervento del MIUR , per arrivare solo in questi giorni, con il nuovo direttore generale, alla stipula di un nuovo accordo per il mantenimento dei precari in servizio oltre il 31 dicembre 2013.
Infine, in queste ultime settimane, sempre in modo autoritario, il presidente uscente ha avviato il processo di revisione dello statuto in senso verticistico, che riduce gli spazi di partecipazione, introduce una inutile direttore scientifico per un ente di queste dimensioni, depotenzia il ruolo del direttore generale e del consiglio scientifico e tenta di inscrivere fra i suoi compiti quello della valutazione dei lavoratori della scuola, cosa che com’è ovvio è di pertinenza contrattuale e non dello statuto INVALSI. La FLC CGIL ritiene che la revisione dello Statuto non possa essere affidata ad un presidente dimissionario, va quindi fermata e lasciato il compito al nuovo presidente che il Ministro Carrozza individuerà.
A questo punto la FLC CGIL si auspica che il Comitato di esperti nominati dalla Ministra Carrozza che dovrà selezionare una rosa di nomi per la presidenza dell’ente, guidato da Tullio De Mauro, sappia fare in fretta e al meglio, rompendo con la tradizione econometria che ha visto negli ultimi anni affidare l’INVALSI a uomini di Bankitalia e che individui un personalità di altro profilo scientifico, che abbia competenze pedagogico-didattiche, che dia qualità al sistema di valutazione e non lo riduca a semplice testificio.
Una personalità che sappia traghettare l’Ente verso un assetto organizzativo più solido, che superi il grave problema della precarietà, che lo rafforzi sotto il profilo dell’autonomia scientifica e che sappia dialogare con i docenti e con le scuole. Anche il Ministero dovrà fare la sua parte, a partire dall’incremento delle risorse finanziarie e della pianta organica dell’INVALSI.
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