INFN: Polizza INA, piano triennale e applicazione degli istituti contrattuali
Il resoconto dell’incontro di contrattazione integrativa del 2 luglio 2021.
Il 2 luglio 2021 si è svolto un incontro di contrattazione integrativa con l’Ente.
Molti i punti all’ordine del giorno:
- Polizza INA - resoconto del Gruppo di lavoro da parte del Dott. Diego Bettoni
- Informativa Piano Triennale 2021/2023
- Aggiornamento ipotesi CCNI art. 53
- Aggiornamento CCNI Salario accessorio I-III (annualità 2017)
- Stato progressione art. 54
- Destinazione residui dei fondi benefici assistenziali anni precedenti
- Certificazione TFS ai fini dell'anticipo bancario
- IOS e IVP
- Varie ed eventuali.
Punto 1
Ha relazionato per l’Amministrazione Diego Bettoni che coordina il gruppo di lavoro costituito dall’INFN, anche a seguito della lettera che gli “Spolizzati” hanno sottoscritto numerosissimi.
Dopo un breve riepilogo della storia della Polizza INA Bettoni ha posto al centro del suo intervento il tema dell’utilizzo della previdenza complementare (Fondo Sirio/Perseo) di fatto come
l’unica possibilità che emergerebbe per sanare parzialmente questa sperequazione tra dipendenti basata solo sulla data di assunzione.
Bettoni ha più volte affermato la volontà dell’Ente di trovare una soluzione, pur nella difficoltà della materia e rispettando i vincoli normativi, legislativi e contrattuali.
Per la FLC CGIL la strada maestra resta una transazione tra l’Ente e i dipendenti per l’estensione della Polizza INA a tutti quelli che non la percepiscono. Altre soluzioni rischiano di essere solo parziali.
Tuttavia, per non continuare a ragionare in astratto, abbiamo con forza suggerito di prendere rapidamente contatti con la dirigenza del Fondo previdenziale Sirio/Perseo per esplorare quali concrete possibilità possano esserci per incrementare (diciamo noi “sensibilmente”) la quota che attualmente possono mettere le amministrazioni pubbliche che è pari al 1%.
Abbiamo anche chiesto di fornirci i dati del costo della polizza, ma soprattutto dei risparmi che si stanno accumulando per le cessazioni dal servizio di personale con Polizza INA attiva.
Si può verificare con la dirigenza del Fondo se esiste una strada per un accordo diretto oppure se serve obbligatoriamente un passaggio contrattuale nazionale, cosa che sarebbe abbastanza complessa.
Il tema è comunque, dopo questi preliminari confronti che l’Ente si è impegnato ad intraprendere, da approfondire.
Se la volontà dell’Ente è “vera” ed è disponibile ad investire le risorse necessarie per sanare questa insopportabile sperequazione, una soluzione può essere trovata, altrimenti occorre una forte mobilitazione del personale. Certamente la situazione non può rimanere così com’è adesso.
Punto 2
Il Piano Triennale 2021/23 fotografa la situazione di un Ente in buona salute, in particolare con un rapporto tra risorse e spese per il personale abbondantemente al di sotto della media degli altri enti di ricerca.
Questo a nostro avviso deve consentire all’Ente di proseguire sulla strada delle stabilizzazioni e delle nuove assunzioni con maggiore determinazione. Così come andrà incrementata la valorizzazione del personale già in servizio con l’applicazione puntuale e periodica di tutti quegli istituti che rendono possibili le progressioni economiche e di carriera.
Punto 3
Si è ancora in attesa del via libera da parte di Funzione Pubblica e MEF per dare applicazione all’articolo 53.
Rispetto ai precedenti incontri l’INFN si è detto più fiducioso di sbloccare a breve la situazione incrementando fino a 300 e più unità i posti disponibili, ma con decorrenza 1.1.2021 che farà perdere un anno di arretrati ed è una pessima cosa.
Si manterrà l’attuale bando facendo partire subito i lavori della commissione già nominata, per arrivare a concludere i lavori di inquadramento entro l’anno. Il concorso partirebbe quindi nelle more delle approvazioni dei ministeri vigilanti.
Resta da verificare quanto ancora si possano incrementare questi numeri e soprattutto se davvero si è certi dell’autorizzazione di Funzione Pubblica e MEF. Resta quindi grande la nostra attenzione, pronti alla mobilitazione se ci dovessero essere ulteriori intoppi.
Punto 4
Ancora ferma l’approvazione del contratto integrativo 2017 per ricercatori/tecnologi. L’Ente però confida di sbloccarlo a breve. La situazione sta diventando effettivamente paradossale. Se non ci saranno a brevissimo novità dovremo intraprendere iniziative di lotta per sbloccare una situazione che altrimenti rischia di protrarsi anche per i prossimi contratti integrativi. Ci siamo aggiornati a breve.
Punto 5
Nel Direttivo di luglio, salvo sorprese, verrà approvata la graduatoria relativa all’applicazione dell’articolo 54 e quindi si sarà conclusa positivamente questa partita per nulla scontata per come era messa inizialmente.
Punto 6
Negli anni scorsi, a partire dal 2015, si sono accumulate risorse non spese sul fondo per i benefici assistenziali pari a 847.000 euro.
Saranno distribuite, per un importo pari a 827.000 euro, sulla base delle domande approvate ma non evase per mancanza di fondi dal 2015 al 2020, mentre 20.000 euro saranno aggiunti al fondo relativo al 2021.
Punto 7
Questo aspetto riguarda il personale INFN andato in pensione e che vuole chiedere, come previsto dalla legislazione vigente, l’anticipazione di parte del TFS maturato al proprio istituto bancario. Ci sono state difficoltà applicative e ritardi dell’amministrazione, ma sono in fase di risoluzione.
Punto 8
Si tratta di una questione delicata e complessa. L’IVP e la IOS riguardante i ricercatori e tecnologi viene erogata dall’Ente senza il pieno rispetto delle modalità previste dal contratto nazionale. In particolare viene erogata su 12 mensilità e non su 13 come prevede il contratto nazionale.
L’Ente, anche se deve ulteriormente approfondire, ritiene di aver comunque liquidato le somme spettanti spalmandole su 12 mensilità. Ad oggi però non è in grado di fornire la documentazione necessaria per appurare ciò e per noi quindi, oltre a ripristinare quanto prima il dettato contrattuale, si dovrà procedere a ridare quanto eventualmente dovuto e non erogato ai dipendenti.
Sono anche emerse modalità di calcolo delle indennità abbastanza farraginose e anomale rispetto a quanto avviene negli altri Enti di Ricerca.