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INFN: firmati i contratti integrativi 2011-2014 e l’accordo per utilizzare i fondi esterni overhead per la valorizzazione del personale

Si recuperano 1,182 milioni di euro da distribuire al personale come produttività. Dal 2015 parte degli overhead confluirà nel salario accessorio di tutti i livelli.

06/07/2015
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Il 3 luglio scorso, dopo lunghe trattative, è stato trovato l’accordo per firmare il protocollo di intesa degli integrativi del personale tecnico e amministrativo dell’INFN (che trovate in allegato), chiudendo gli anni dal 2011 al 2014, con una redistribuzione al personale del fondo di produttività che, lo ricordiamo, non era più stato erogato dal 2010. Questi accordi passeranno ora il vaglio dei ministeri vigilanti (Miur, MEF e Funzione Pubblica) e, se sarà dato il nulla osta, il personale riceverà gli arretrati.

Si è firmato anche un verbale di accordo per costituire, a partire dal 2015, un fondo incentivante per tutto il personale, sia ricercatore e tecnologo, sia tecnico e amministrativo, le cui risorse saranno prese dagli overhead dei progetti esterni, con una percentuale variabile dal 10 al 30 %. L’utilizzo, sancito da un accordo, di parte dei fondi esterni per valorizzare il personale, era una condizione necessaria per poter firmare i contratti integrativi degli anni passati.

Cosa chiedevamo e cosa abbiamo ottenuto

E’ noto a tutti che gli anni interessati dagli accordi (2011-2014), sono stati anni quantomeno difficili dal punto di vista sindacale: blocco dei salari, svilimento del personale degli enti pubblici, mortificazione di tutta la pubblica amministrazione, volontà dei vari governi di far pagare la crisi al lavoratore dipendente in particolare a quello pubblico. Un vero e proprio accanimento. Chi non ricorda Brunetta, Tremonti, Sacconi, Gelmini, Fornero e Monti?

In queste tragiche condizioni abbiamo condotto trattative in cui non ci è stato regalato nulla. Spesso in questi anni abbiamo dovuto ricorrere a scioperi e presidi per mantenere e non perdere ciò che avevamo conquistato con i contratti precedenti. Ora abbiamo degli accordi. Buoni accordi.

Il più importante è quello che stabilisce che a partire dal 2015 una parte degli overhead vengano destinati alla valorizzazione del personale tutto, sia ricercatori e tecnologi, sia tecnici e amministrativi. Dal 2015 una percentuale variabile dal 10 al 30 % (prendendo la media degli anni precedenti come base per quelli successivi) degli overhead saranno distribuiti al personale. Tale accordo era conditio sine qua non per firmare i contratti integrativi degli anni passati.

Viene sancito un metodo di calcolo trasparente ed esigibile per costituire i fondi dei salari accessori per i prossimi anni. Una vittoria che dobbiamo alla ferma posizione della FLC in questi anni di trattativa! Ricordiamo la lettera delle scorse settimane inviata alla delegazione trattante, per spiegare quali erano le condizioni minime per firmare gli accordi.

Ci sono poi i contratti integrativi degli anni dal 2011 al 2014 dei tecnici e amministrativi (che ricordiamo dovranno passare il vaglio dei ministeri vigilanti: MEF, FP e MIUR), che permetteranno di distribuire attraverso il fondo di produttività un totale per i 4 anni di circa 1,182 M€. Una cifra che ci lascia soddisfatti di questi accordi, perché i tagli delle finanziarie dal 2010 a oggi ammontano ad un totale di 3,149 M€.

La FLC CGIL ha anche firmato un ulteriore protocollo di intesa, in cui le parti si impegnano, nei prossimi contratti integrativi, a recuperare gli effetti del blocco legislativo pluriennale delle retribuzioni, con particolare attenzione al recupero della RIA dei cessati. Uno strumento contrattuale che è stato cancellato attraverso le ultime leggi finanziarie.

Una nota stonata

Il veto posto da parte di Anpri, che ha impedito di ampliare il protocollo d’intesa con ulteriori vantaggi soprattutto per I ricercatori che vincono bandi per progetti esterni.

Avevamo proposto, raccogliendo anche la disponibilità dell’amministrazione, di inserire nel protocollo d’intesa un punto specifico che riguardava la possibilità di integrare il fondo, oltre che con gli overhead, anche con le voci che nei progetti esterni vengono imputati come spesa per il personale (escludendo i contratti a tempo determinato).

Oggi, a normativa vigente, si possono inserire come costi nei progetti esterni (in special modo quelli europei) le retribuzioni del personale che svolgerà il progetto. Per i tempi determinati non c’è nessun problema a riconoscere una retribuzione adeguata al grado di professionalità, è sufficiente che i bandi di assunzione prevedano i giusti livelli contrattuali. Per i dipendenti a tempo indeterminato la retribuzione è, invece, giustamente normata dai contratti nazionali e da quelli integrativi. Noi proponevamo venissero previste nell’accordo queste voci (che possono essere superiori ai valori dei CCNL), per poter inserire nei contratti integrativi il delta rispetto ai tabellari, e distribuire tale differenza al personale previsto nel progetto.

Auspichiamo che nei prossimi incontri ci siano le condizioni per dare una risposta adeguata ai tanti colleghi che partecipano e vincono i bandi; altrimenti correremo il rischio che, ricercatori INFN, spostino i propri fondi (esterni) di ricerca presso altre istituzioni (nazionali o estere), con il solo fine di vedersi riconosciuto ciò che scrivono nei bandi.

Altre questioni aperte

Sebbene il 3 luglio si siano firmati accordi importanti per tutti i dipendenti INFN, restano ancora aperte questioni importanti per il personale: precariato, progressioni di carriera, polizza ina. La tenacia con cui abbiamo contrattato in questi anni, il continuo confronto con il personale e i risultati ottenuti ci fanno dire che è importante continuare a mantenere lo stesso impegno anche per i problemi ancora aperti. I risultati di oggi sono anche una risposta a quanti, pensando di indebolirci, ci vorrebbero vedere solo come un sindacato di protesta e come tale ci descrivono. La CGIL, in quanto Sindacato Generale, si prefigge di rappresentare tutti e ha la pretesa e le capacità di firmare buoni accordi.