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INAIL: part time, quale priorità

La FLC CGIL vigilerà su questo tema come su tutta l’organizzazione del lavoro per evitare che siano i lavoratori a pagare una politica di “assimilazione contrattuale”.

26/11/2015
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Mentre la FLC CGIL è impegnata a costruire coi lavoratori precari dell'INAIL un percorso di stabilizzazione, che parte dall'applicazione dell'Emendamento approvato dalla Commissione Bilancio (non appena terminato l'iter di approvazione della Legge di Stabilità) e continua a chiedere a gran voce la convocazione sull'Accordo 2011 -  anche per conoscere l'esito della verifica sulle graduatorie che l'Amministrazione INAIL si era riservata di verificare - l'INAIL pensa di distrarre le organizzazioni sindacali convocandole sul part-time in una logica di "omogeneizzazione" della disciplina del contratto EPNE e Ricerca.

Invocando il principio  di "assimilazione contrattuale" all'INAIL si sta cercando di ridurre, limitare e frammentare le percentuali previste contrattualmente sul Part-time. Ebbene la FLC CGIL è contraria a questo approccio e non starà ferma di fronte a interventi di questo tipo che negano un diritto contrattuale e scaricano sui lavoratori, in particolare per quelli che operano nelle Unità Operative Territoriali, responsabilità che non gli appartengono.

Di seguito il comunicato.

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Si è svolto ieri, 25 novembre 2015, il tavolo tecnico tra OO.SS. e Amm.ne per discutere del Regolamento part-time in una logica di omogeneizzazione della disciplina del Contratto EPNE e Contratto Ricerca.

Pur condividendo lo sforzo di integrazione e quindi la necessità di fare un unico Regolamento per i due contratti EPNE e Ricerca e apprezzando lo sforzo di elaborazione del documento di lavoro presentato dall’Amministrazione, non comprendiamo la motivazione e l’urgenza di trattare ORA questo argomento a fronte delle tante PRIORITA’ che riguardano innanzitutto le politiche del personale nelle quali rientra anche l’Accordo del 2011 sulle progressioni del quale attendiamo la piena applicazione.  

Nel merito abbiamo chiesto un’analisi ricognitiva degli ultimi anni delle domande di part-time pervenute all’Amministrazione e di quelle attive, insieme ad una serie di indicazioni utili (profili, sesso, età) per comprendere quali valutazioni sono state fatte per la definizione del nuovo regolamento sul part-time e capire la sostenibilità delle percentuali proposte per l’uso di tale istituto.

Sostanzialmente non condividiamo le eccessive limitazioni proposte e “non previste” dal Contratto Ricerca, rispetto ai contingenti e ai soggetti interessati.  Il diritto al part-time è un istituto contrattuale previsto dall’art. 19 del CCNL EPR e su questo nessun arretramento, né stravolgimento contrattuale.

Ridurre, limitare e frammentare le percentuali per contingenti e profili impatta fortemente sulla gestione delle risorse umane e sull’organizzazione del lavoro, in particolare per quanto riguarda il personale afferente alle UOT. La FLC CGIL è fermamente contraria alla loro “esclusione” dal part-time, motivato dall’Amministrazione sulla base di un’interpretazione restrittiva del Contratto e da necessità organizzative e gestionali dovute a carenza permanente di personale a fronte di carichi di lavoro ingenti.

Riteniamo che questi problemi non possano ricadere su ricercatori, tecnologi e CTER, in particolare nelle UOT,  che già scontano una situazione di grave disagio e di difficoltà oggettive, sia per il carico di lavoro, sia per le condizioni operative nelle quali si trovano ad esercitare la propria attività.

Non convince l’argomentazione proposta dall’Amministrazione di escludere questo personale dalla fruizione del part-time in quanto le attività di verifica e certificazione svolte dal personale delle UOT generano introiti utilizzati per finanziare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa: un approccio che nega un diritto contrattuale e scarica sui lavoratori responsabilità che non gli appartengono.

La FLC CGIL ha invitato l’Amm.ne a convocare al più presto tavoli di trattativa sui temi prioritari per i lavoratori,  come quello sull’Accordo 2011 e il Precariato, già a partire dalla prossima convocazione del 3 dicembre 2015.

In attesa di ricevere la ricognizione chiesta al tavolo sui dati del personale sul Part-Time, la FLC CGIL  vigilerà su questo tema come su tutta l’organizzazione del lavoro per evitare che siano i lavoratori a pagare una politica di “assimilazione contrattuale” che nulla ha a che fare con processi di integrazione che rispettino le specificità contrattuali della ricerca.

26 novembre 2015

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