Il Consiglio di amministrazione del CNR propone una razionalizzazione senza il confronto con i sindacati
La FLC CGIL non condivide questo metodo e diffida l'ente dall'approvare la proposta.
Il Consiglio di amministrazione del CNR, nella seduta di lunedì 25 marzo 2013 è stato chiamato a deliberare la proroga degli incarichi dirigenziali. Abbiamo appreso, invece che con nota del 22 marzo 2013 il Direttore Generale, con la giustificazione della prossima scadenza al 31 marzo di tutti gli incarichi, propone all'approvazione del CdA e dei Revisori dei Conti, anche una razionalizzazione dell'Amministrazione Centrale.
Si presenta come razionalizzazione, ma si tratta di una vera e propria parziale riorganizzazione dell'Amministrazione Centrale ordita senza, come dovuto, alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Si rammenta all'Amministrazione che l'art.19 del DLgs 127 del 4 giugno 2003, tuttora vigente, impone all'Ente il confronto con i sindacati più rappresentativi prima dell'adozione dei Regolamenti di Organizzazione e Funzionamento. Lo stesso articolo, al comma e, indica che è parte del ROF la definizione delle Direzioni Centrali e lo Statuto del CNR, redatto ai sensi del D.lgs 213/09, all'art. 20 c.2 recita “ Il CNR assicura il rispetto delle norme e dei CCNL in materia di relazioni con le OO.SS.”
Il mancato rispetto di tali disposizioni non solo altera colpevolmente il modello di relazioni sindacali, ma rappresenta una totale mancanza di rispetto per i lavoratori dell'Ente che continuano a compiere ignari il proprio dovere.
Noi non condividiamo il metodo utilizzato dalla dirigenza dell'Ente, denunciamo la palese violazione della legge e diffidiamo l'Ente dall'approvare tale proposta.
Nel merito si ritiene che la parziale riorganizzazione proposta risponda a principi altri rispetto all'effettiva razionalizzazione del modello organizzativo. La costituzione di una vera e propria, seppur mascherata, “Direzione Centrale degli Affari Giuridici”, rischia, se non accompagnata da una effettiva autonomia professionale degli “avvocati” dell'Ente, di acuire le lentezze che rendono l'Area giuridica un collo di bottiglia nella filiera organizzativa, che si ripercuotono sulla Rete Scientifica. Ciò si somma al declassamento di alcuni Uffici e all'affidamento “fiduciario” dell'incarico di responsabile, avvenuto trascurando totalmente le professionalità interne agli Uffici e non dando spazio a tutto il personale CNR di poter manifestare interesse per gli incarichi detti, disegnando un quadro organizzativo che non è stato condiviso con i lavoratori e le loro rappresentanze.
Denunciamo inoltre come, con ben oltre due anni di ritardo sulla adozione dei Regolamenti, l'Ente si appresti a elaborarli partendo dalla riorganizzazione della Amministrazione Centrale, come se questa potesse avvenire senza aver prima definito il quadro organizzativo della Rete Scientifica e senza aver apportato le necessarie revisioni dello Statuto, che lo stesso Presidente Nicolais aveva promesso al momento della nomina come elemento centrale della sua azione di governo. Ancora una volta, si deve dolorosamente constatare come la burocrazia che, in ogni occasione il Presidente ed il Direttore Generale dichiarano essere l'elemento fondamentale di supporto alle attività della Rete Scientifica, diventi, invece, predominante e disegnata non sulla base di una semplificazione dei rapporti con la Rete, ma di una concentrazione di competenze e poteri.