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CRA: incontro con il commissario Parlato, si intravedono segnali preoccupanti sul processo di riorganizzazione

La FLC è pronta ad aprire con il sostegno dei lavoratori una grande discussione sul futuro del nuovo Ente, per salvaguardare la sua missione di ricerca.

13/03/2015
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Il giorno 12 marzo, ad un mese giusto dal passato incontro, si è svolto presso la sede del CRA di via Nazionale la programmata riunione con il Commissario straordinario Dr. Salvatore Parlato, il Direttore Generale ff CRA Ida Marandola, i due neo commissari Prof.ssa Gentile e il Prof. Pisante, nonché il Direttore Scientifico Stefano Bisoffi.

All’apertura del tavolo la FLC CGIL ha chiesto che prima dell’avvio della discussione sui punti all’ordine del giorno relativi alla presentazione dei due sub Commissari e della proposta di riorganizzazione, di concludere gli argomenti del passato odg: costituzione del nuovo Fondo per il trattamento accessorio di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi; verifica della compatibilità delle vecchie voci di salario accessorio di provenienza ex-Inea ed ex-Cra. Oltre ad avere l’aggiornamento sulla vicenda del rinnovo dei co.co.co..

Il Commissario ha comunicato che per quanto riguarda i co.co.co. ex-Inea e la interlocuzione con la Corte dei Conti per l’attivazione delle collaborazioni, sarebbe arrivata – a seguito della conferma da parte del commissario di congruenza delle collaborazioni con le attività del nuovo ente  - una risposta ufficiosa positiva. Si attende a breve lo sblocco formale delle collaborazioni. Questo vale per l’INEA, ma anche per le collaborazioni in attesa di sblocco del CRA.

Per quanto riguarda il tema del salario accessorio, rispondendo alla richiesta, il CRA ha sottolineato come siano stati in poco tempo ricostruite le storie e i fondi di CRA e INEA, per consolidarli al 2014 e arrivare così alla costituzione dei Nuovi Fondi (uno per i livelli VI-VIII e l’altro per i livelli I-III), già asseverati dal collegio dei revisori dei conti e pronti per essere inviati ai ministeri vigilanti.

La FLC CGIL ha chiesto di fermare la costituzione formale dei Fondi, atto che ovviamente resta in capo alle amministrazioni con propria determina, per permettere alle organizzazioni sindacali il necessario confronto di merito e di verificare le modalità di composizione degli stessi. Questo per evitare spiacevoli sorprese che potranno derivare dalla diversa consistenza delle risorse di provenienza e dal modo in cui sono state utilizzate da CRA e INEA in passato. Inoltre, come chiesto  nella scorsa riunione, la FLC CGIL ha ribadito la richiesta di utilizzare le novità introdotte in tema di contrattazione integrativa dalla legge di stabilità 2015 e quindi  di far crescere il salario accessorio in forza del “grande” processo di riorganizzazione in atto del CRA-INEA, come previsto dal CCNL 2002/2005, . Tale operazione va fatta in questa fase e non dopo la costituzione dei fondi, quando si chiuderebbe qualsiasi tipo di confronto e sarebbe impossibile disporre dell’incremento del salario accessorio richiamato, utile per risolvere gli inevitabili problemi che si porranno in fase di costituzione dei fondi unici, nonché le code contrattuali che ogni ente di provenienza (ex-Inran, ex-Inea, ex-Cra) si trascina da tempo.

Il Commissario ha garantito che fornirà tutte le rendicontazioni necessarie e che l’avvenuta asseverazione da parte del collegio dei revisori non ostacolerà l’eventuale modifica dei fondi che potrà  scaturire dal confronto con le OO.SS. E’ stata dunque fissata la riunione formale per la discussione di merito su questo punto al prossimo 24 marzo. Sempre in relazione al salario accessorio la FLC CGIL ha chiesto che sia saldato tutto il pregresso sia di INEA che CRA-NUT.

Il Commissario ha informato le OO.SS. sul bando per le stabilizzazione precisando che al momento sono pervenute circa 450 domande. Sullo scorrimento delle graduatorie relative alle assunzioni operate dall’ex CRA a marzo 2015, il Commissario per il momento non intende pronunciarsi. Alla richiesta di informazioni sui nuovi bandi proposti, ha risposto che non è propenso a bandire nuove posizioni fino a quando non avrà maggiore chiarezza sulle dispopnibilità finanziarie future del nuovo ente. A tale proposito, da un primo controllo del bilancio ex INEA,  ha dichiarato che la situazione dei conti è migliore di quella prospettata in partenza, anche a seguito dell’intervento fatto nel corso del 2014. Occorre tuttavia prendere in carico le diverse situazioni debitorie e risanare completamente i conti.

Attualmente le risorse finanziarie a disposizione hanno subito un taglio di 3 milioni con la legge di stabilità; tuttavia, da un controllo sui capitoli di bilancio predisposti dal MEF risulta un ulteriore taglio di 5,4 milioni. Il Commissario ha dichiarato che il suo impegno consiste nel recuperare, a tutela dei posti di lavoro e dell’attività del nuovo ente, fondi di finanziamento pluriennali che permetterebbero la stabilità del nuovo ente e dei livelli occupazionali.

Si è così passati agli altri punti all’OdG, per cui il Commissario ha velocemente presentato i due neo commissari dando assicurazioni sul processo di riorganizzazione del nuovo Ente e si è quindi discusso della nuova riorganizzazione.  

La FLC CGIL ha ribadito, come già fatto in passato, che questo  processo complesso deve essere fatto con il coinvolgimento dei lavoratori e che è da rigettare ogni ipotesi subdola di Agenzia, troppo schiacciata sulle attività di servizio o di trasferimento tecnologico. Tanto più se dietro a questa ipotesi si nasconde la volontà di cedere pezzi ad altri soggetti, disperdendo così un patrimonio di competenze e professionalità di estremo valore. La FLC CGIL ha espresso, altresì, un giudizio negativo sia sul metodo, che ha visto al momento un processo di riflessione sulla riorganizzazione riservato a pochi “eletti” o fortunati, sia nel merito della proposta artatamente fatta circolata, ricca di incongruenze ed eccessive semplificazioni.

Il Commissario ha assicurato che quanto circolato non è la proposta dell’amministrazione, la quale ha intenzione di coinvolgere sia le OO.SS. che i lavoratori, ma ha ribadito che è necessario ripensare il nuovo Ente  e fare un passo verso l’innovazione. A partire dal cambio del nome,  che al momento sembrerebbe confermato, da parte dell’amministrazione, nel nuovo “evocativo” nome di CREA (scelta discutibile a nostro parere), in vista di EXPO 2015.

La FLC CGIL ha rappresentato a riguardo la propria grande preoccupazione sul rischio che come sempre siano i lavoratori a pagare le conseguenze di scelte sbagliate operate dai vertici o dai decisori politici, nel caso in cui non si salvaguardino le specifiche missioni istituzionali di  INEA e CRA, mai pienamente poste in essere in passato, e le caratteristiche di ente di ricerca del nuovo soggetto. Non c’è da inventare molto sotto questo profilo, esiste un ente di grande prestigio come il CNR che non può che essere il punto di riferimento per il nuovo ente che si vuole costruire. Se si vuole confermare, anzi rilanciare, l’attività di ricerca in campo agroalimentare e salvaguardare l’autonomia scientifica del nuovo ente, sempre messa in discussione dalle ingerenze del ministero vigilante, sul nuovo modello organizzativo non c’è da inventare nessuna nuova alchimia, esperienze positive esistono sia in Italia sia all’estero  e basta prendere le migliori pratiche come riferimento.

Anche su questo si è fissata la prossima riunione di trattativa al 30 marzo per entrare nel merito della riorganizzazione e cominciare il tanto atteso confronto. La FLC, intanto, ribadisce la propria intenzione di aprire una fase vera e ampia di discussione con tutti i lavoratori, per salvaguardare quanto di buono è stato fatto nella storia dei due enti sotto lo specifico profilo della missione di ricerca e perché questa riorganizzazione non si risolva in una dismissione, o in una semplice operazione da spending review, ma nel rilancio e nell’ampliamento delle attività di ricerca in campo agroalimentare.

Siamo pronti a lanciare una sfida al Commissario Parlato e al MIPAAF, che ha giustificato questa operazione di incorporazione dei due enti come la strada per il rilancio  della ricerca in questo settore. Siamo pronti ad aprire con il sostegno dei lavoratori una grande discussione sul futuro del nuovo Ente, per salvaguardare la sua missione di ricerca.

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