CNR, stabilizzazione dei precari: dalla ministra Messa un decreto irricevibile
Copertura finanziaria per la stabilizzazione di sole 51 unità di personale a fronte di quasi 400 ancora da stabilizzare. La lettera unitaria dei sindacati
Le organizzazioni sindacali FLC CGIL, Cisl FSUR Settore Ricerca e UIL RUA, hanno inviato alla Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, una lettera unitaria in relazione al decreto ministeriale di riparto dei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio 2020, per la conclusione delle procedure di stabilizzazione dei precari degli EPR secondo il decreto legislativo 75/17.
Con sconcerto e disappunto, la Ministra ha stanziato per il CNR la copertura finanziaria per la stabilizzazione di sole 51 unità di personale a fronte di quasi 400 che ancora restano da stabilizzare.
Di seguito la lettera unitaria inviata alla ministra
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Alla Prof.ssa Maria Cristina Messa
Ministra Università e Ricerca
Ogg.: Riparto risorse L. 30 dicembre 2020, n. 178, art. 1, comma 541
Gent. le Ministra, le scriventi OO.SS. dichiarano IRRICEVIBILE il DM da Lei firmato e registrato dalla Corte dei Conti.
Non possiamo accettare, infatti, che i ricercatori, i tecnologi ed il personale tecnico/amministrativo del CNR e degli altri Enti pubblici di Ricerca, vengano UMILIATI con un decreto di riparto che stravolge lo spirito del legislatore e le indicazioni delle Commissioni Cultura di Camera e Senato. Questo soprattutto dopo anni di precariato dovuto alla miopia di una classe politica fallimentare e in un Paese come l'Italia che ha tradizione storica nella ricerca di eccellenza. Non è accettabile che a pagare per gli errori della politica siano coloro che pur vessati da contratti privi di qualsiasi tutela, hanno contribuito ogni giorno al prestigio degli EPR. State negando un diritto acquisito a una generazione su cui l'Italia ha investito denaro pubblico. State continuando a perpetrare una ingiustizia per cui già la Corte Europea ha condannato l'Italia. In particolare, al CNR viene negata la possibilità di portare a termine il processo di stabilizzazione con un’assegnazione che non tiene conto dei reali numeri del fenomeno, già noti e condivisi in molte sedi anche politiche.
Ci chiediamo quale sia il progetto di questo Paese e di questo Governo per la Ricerca Pubblica in generale e per il CNR in particolare, al di là delle dichiarazioni di principio sugli investimenti correlati alla fase di rilancio del Paese ormai in corso.
LE STABILIZZAZIONI DEI PRECARI DEL CNR VANNO PORTATE A COMPIMENTO, risorse adeguate vanno rese disponibili per la loro assunzione, si tratta di volontà e NON di indisponibilità finanziaria. La mobilitazione in atto verrà ulteriormente inasprita fino a che non raggiungeremo questo risultato.
FLC CGIL, Cisl FSUR Settore Ricerca e UIL RUA