Approvato a grande maggioranza il Settimo Programma Quadro
L’Italia della ricerca riprende il suo posto in Europa e partecipa all’approvazione del Settimo Programma Quadro (PQ7)
L’Italia dopo anni di silenzio torna a contare in Europa per quanto riguarda la politica della ricerca.
Importante è in questa luce l’approvazione da parte del Parlamento Europeo a grande maggioranza del Settimo Programma Quadro che vede, accanto ad una consistente quantità di risorse per la collaborazione tra industria e ricerca pubblica, un rilancio della ricerca di base e un sostegno concreto ai giovani ricercatori.
Per la ricerca di base la guida indicata è il Consiglio Europeo per la ricerca che opererà la selezione dei progetti da finanziare solo sulla base della valutazione scientifica.
I finanziamenti sulla mobilità dei ricercatori saranno fortemente finalizzati ad aiutare la crescita scientifica e di carriera dei giovani che oggi, soprattutto in Italia, sono costretti ad emigrare.
Se da questo momento in poi la politica italiana si sforzerà di aiutare la crescita qualitativa e quantitativa della ricerca nel nostro paese e se l’Italia sarà rappresentata negli organismi comunitari con persone di alto livello, potremo finalmente sentirci parte del costituendo Spazio Europeo della Ricerca.
E questo al nostro paese non potrà che fare bene.
Il Settimo Programma Quadro
Il 15 giugno il Parlamento Europeo ha approvato a grande maggioranza il Settimo Programma Quadro (PQ7) in base al quale l’Unione Europea spenderà per la ricerca nei prossimi 7 anni 50,524 miliardi di euro oltre ai 2,751 per il programma Euratom. Anche se la Commissione aveva chiesto una cifra superiore, si tratta comunque del raddoppio della spesa annuale rispetto al programma precedente.
Il Programma si articola in quattro tipi di interventi:
-
Il programma Cooperazione, a cui è riservato il 64% degli stanziamenti e che promuoverà la collaborazione tra industria e ricerca accademica in tutti i paesi. I temi prioritari sono: salute, prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie, trasporti, scienze socioeconomiche, sicurezza, spazio. In base ad un emendamento che è stato approvato in questo programma sarà rivolta particolare attenzione a garantire la partecipazione di piccole e medie imprese, destinando ad esse almeno il 15%della dotazione del programma, aiutandole ad accedere al prefinanziamento e incentivando la creazione di cluster.
-
Il programma Idee, a cui è riservato il 15% degli stanziamenti, da realizzare sotto la guida del Consiglio Europeo per la ricerca, che sosterrà ricerca di frontiera tenendo conto unicamente del criterio dell’eccellenza scientifica. La creazione del Consiglio europeo della ricerca ha ricevuto un ampio gradimento ed è stato stabilito che esso deve godere di una piena autonomia e mantenersi una struttura di finanziamento leggera.
-
Il programma Persone, a cui è riservato il 9,5% degli stanziamenti che offrirà un sostegno alla mobilità ed allo sviluppo di carriera dei ricercatori sia in Europa che su scala mondiale. Particolare attenzione è stata riservata a misure per incoraggiare i giovani ricercatori, offrire loro un sostegno finanziario all’inizio della carriera e facilitare il loro ritorno allo scopo di ridurre la fuga dei cervelli.
-
Il programma Capacità, a cui è riservato il 7,8% degli stanziamenti, che sosterrà per la prima volta infrastrutture di ricerca su larga scala a livello europeo.
Roma, 23 giugno 2006
Servizi e comunicazioni
I bandi in Gazzetta Ufficiale
I più letti
- Le offerte delle Case editrici agli iscritti alla FLC CGIL
- Giovedì 31 ottobre è sciopero dei settori della Conoscenza: le iniziative nelle città
- Legge di bilancio 2025: zero risorse per il contratto 2022-2024, tagli di organico e blocco del turn over per scuola, università, ricerca e Alta formazione artistica e musicale