Dimensionamento scolastico a Terni: FLC e CGIL ne chiedono la sospensione
Inviato un documento al Presidente della Provincia di Terni e all'Assessore alla Pubblica Istruzione.
Negli ultimi incontri svolti in sede di Conferenza Provinciale, la FLC e la CGIL hanno riscontrato operazioni affrettate e irrazionali in materia di dimensionamento scolastico, peraltro non condivise dai lavoratori delle scuole coinvolte.
In accordo con la Confederazione di Terni, è stato elaborato un documento politico-sindacale per ribadire la nostra contrarietà ad un ulteriore impoverimento della rete scolastica del territorio ternano.
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Al Presidente della Provincia di Terni
Dott. Feliciano Polli
All'Assessore alla Pubblica Istruzione
Avv. Stefania Cherubini
Oggetto: Riorganizzazione della rete scolastica della Provincia di Terni
Il sistema di istruzione della Provincia di Terni ha subito, nell'ultimo triennio devastanti tagli che hanno fortemente ridotto l'offerta formativa, la sua articolazione e fruibilità sul territorio. Ciò ha comportato un ridimensionamento significativo del ruolo della scuola statale ed ha prodotto un indebolimento progressivo del progetto didattico e formativo, riducendone la qualità.
La manovra finanziaria di luglio (Legge 111/2011, art.19) e il recente maxi emendamento sulla stabilità dei conti pubblici (Legge di Stabilità 2012) finalizzate a “fare cassa” a danno della scuola statale, hanno l'esplicita finalità di ridurre la rete scolastica nei territori, di impoverire l'offerta formativa e di ridurre i posti di lavoro.
Questo è il senso della operazione dimensionamento della rete scolastica che il Governo Berlusconi ha cercato di imporre. Dimensionamento vuol dire chiudere sedi scolastiche, accorpandole ad altre, togliere le scuole dal territorio, creare istituti scolastici “mostri” la cui gestibilità sarebbe di dubbia efficacia (come già si evidenzia in diversi Istituti della nostra Provincia) e di ridurre il servizio pubblico a favore dei cittadini.
La FLC CGIL si è già espressa negativamente su queste misure per le seguenti fondamentali ragioni:
- se applicato, questo piano di dimensionamento produrrà uno sconvolgimento nelle scuole in termini di nuovi tagli al personale e in termini di ulteriore impoverimento delle strutture scolastiche statali a beneficio di quelle private;
- la costituzione di Istituti Comprensivi deve nascere su un'idea di progetto didattico che fa delle continuità tra il primo e il secondo ciclo un punto qualificante dell'intera struttura formativa e non per una mera ragione economica;
- i parametri 500/1000 alunni è, a nostro parere, negativo perché non garantirà nessun risultato positivo sotto l'aspetto didattico pedagogico, inoltre, non saranno più tutelate le scuole situate nei comuni montani o in zone particolarmente disagiate per la scarsa presenza del trasporto pubblico.
- si colpisce alla radice la stessa idea di autonomia scolastica dal momento che la progettualità, la vivibilità democratica, la partecipazione della docenza, del personale ATA, della stessa utenza sarà resa pressoché impossibile;
- la dirigenza scolastica cambia di natura: il DS sarà un mero amministratore che conoscerà a malapena il personale, gli studenti e le loro famiglie e non avrà più il tempo di occuparsi di pedagogia e di didattica, né di relazioni educative.
Per tutte queste ragioni la FLC CGIL ha proposto la sospensione di un anno dell'applicazione dell'art. 19 della legge 111. Tale proposta è motivata dall'esigenza di evitare interventi anticipatori e di dedicare i prossimi mesi ad un ampio confronto fra le parti coinvolte al fine di condividere una proposta di riorganizzazione scolastica che sia proceduralmente corretta e il più possibile rispondente alle esigenze di funzionalità del sistema scolastico.
Condividendo la decisione della Regione Umbria di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale l'art. 19 della Legge 111/2011 in quanto la norma invade spazi riservati alla potestà legislativa delle regioni;
considerato che nella provincia di Terni è stato già attuato in passato un piano di dimensionamento in assenza di un tempo ragionevole per permettere una giusta razionalizzazione delle Istituzioni Scolastiche e che tale operazione ha prodotto sperequazioni tra diversi istituti e reazioni di non condivisione tali da compromettere l'assetto finale;
tenuto conto della perdita di circa 500 posti lavoro nelle scuole a causa dalla riforma Gelmini;
accertata la grave situazione occupazionale in cui versa l'intera provincia a seguito della chiusura di importanti realtà industriali e artigianali;
valutate le significative puntualizzazioni espresse dalla Conferenza Stato-Regioni in cui si precisa:
- il parametro relativo al dimensionamento deve intendersi come media regionale e non applicato al singolo istituto comprensivo
- le direzioni didattiche e le scuole secondarie di 1° grado con almeno 1000 alunni (o 500 alunni) potranno mantenere la loro autonomia;
- il piano di dimensionamento potrà essere realizzato nell'arco del triennio 2012-2015
La FLC CGIL e la CGIL di Terni
Chiedono all'Amministrazione Provinciale, quale principale referente della “Conferenza Provinciale”, di sospendere per l'anno in corso l'intera programmazione di dimensionamento della rete scolastica, affinché tale azione sia attuata in modo disteso nei tempi, coordinato, omogeneo e condiviso con le lavoratrici e i lavoratori di tutte le istituzioni scolastiche, con le famiglie, con gli studenti, con l'USP, con le parti sociali, con i cittadini, i dati di conoscenza, le proposte e le informazioni utili a ricercare soluzioni il più possibile adeguate, ascoltando e raccogliendo il contributo di tutti.
Terni, 24/11/2011
Il Segretario Generale CGIL Terni, Lucia Rossi
Il Segretario Generale FLC CGIL Terni, Tommaso Dionisi
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