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Formazione professionale: Sicilia, continua la campagna di disinformazione

In un comunicato la replica di Giusto Scozzaro, Segretario Generale FLC CGIL Sicilia.

22/04/2013
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A cura della FLC CGIL Sicilia

La notizia apparsa a pagina 14 del “Giornale di Sicilia” del 21 aprile, dal titolo  “Flop Formazione, pure corsi con un allievo” a firma di Riccardo Vescovo, è destituita di fondamento e rappresenta una realtà “falsata”. È quantomeno poco professionale per un giornale che dovrebbe avere l’unico obiettivo di fare corretta informazione non verificare l’attendibilità delle notizie e fare, invece, disinformazione; peggio ancora se tale disinformazione si presta ad essere etichettata come strumentale alle tesi di parte sostenute dal Governo Regionale. La credibilità di un giornale si misura con la imparzialità e la veridicità delle notizie e dando spazio, con altrettanta dovizia di particolari, a tutte le tesi in campo.  

Nell’articolo in questione si mette in discussione il famoso Avviso 20/2011 sostenendo che consente di portare a termine i corsi di formazione anche con un solo allievo e a supporto di questa tesi viene pubblicata nella stessa pagina, la “lista degli enti e degli studenti per corso”.

La notizia è tendenziosa per almeno due ordini di motivi: 

  1. in realtà l’Avviso 20/2011, prevede che i corsi avviati siano portati a termine , anche con un solo allievo, per garantire il diritto degli studenti a conseguire la certificazione e/o qualifica professionale, ma introduce forti penalità in presenza di abbandoni e riduzione degli studenti del corso. Infatti, nell'Avviso al punto 11 pag 29 e seg. "Rideterminazioni del numero degli allievi", è previsto che per ogni allievo perso, l'intero finanziamento complessivo viene decurtato di 1/15 o di 1/8, a seconda che siano previsti come numero minimo degli allievi 15 o 8, e non in proporzione al tempo. Tutto questo è confermato anche nel Vademecum UCS (Unità di costo standard) del Fondo Sociale Europeo, al punto 8 "Provvedimenti sanzionatori, ed al subordinato 8.1 "Decurtazioni, revoche, e sospensioni cautelative".
  2. Per ogni studente che abbandona gli studi è previsto una riduzione del finanziamento proporzionalmente al numero degli allievi previsti nel bando. Per fare un esempio, se il corso è stato avviato per 15 allievi e il corso arriva alla fine con un allievo, il finanziamento si riduce di 14/15, diventando pari al 6,6% del costo dell’intero corso. Pertanto, non solo non si buttano i soldi, ma viene garantito il diritto allo studio degli studenti motivati. Tanto per parlare di merito.

Non solo quindi, siamo in presenza di un dispositivo rigoroso che penalizza, giustamente, gli Enti poco capaci spingendoli verso metodologie di qualità, di tutoraggio e sostegno didattico per ridurre il fenomeno degli abbandoni, ma introduce meccanismi di risparmio sulla spesa pubblica.

Inoltre bisogna dire che l’Avviso 20 prevede anche, nella sua seconda annualità, il mancato finanziamento dei corsi che per varie ragioni non sono stati avviati. Pertanto, se anziché 50 mila alunni nella prima annualità sono stati coinvolti 37 mila alunni  -così come riporta il giornale - significa che la seconda annualità costerà circa il 25% in meno dei famigerati 286 milioni. Altro che “Flop Formazione”, si tratta invece di un bando rigoroso e innovativo che penalizza gli Enti poco organizzati e professionalmente incapaci. Un meccanismo selettivo che sino ad ora non si era mai visto.

 Per quel che riguarda il numero degli studenti, se i numeri sono quelli denunciati nell’articolo (alla FLC CGIL non sono stati mai forniti) è possibile che la causa sia stata l’eccessivo ritardo con cui è partito il primo anno dell’avviso 20 oppure  a un’eccessiva offerta formativa, dalla FLC CGIL sempre ipotizzata, anche in polemica con il precedente governo. In ogni caso l’Avviso 20 ha messo in trasparenza la domanda e l’offerta formativa “bonificando” il sistema anche nel rapporto addetti/ore di formazione. Chi tenta di bloccarlo vuole ritornare a nuotare nella melassa del passato che ha prodotto illegalità e malversazioni.

La FLC CGIL ribadisce la sua posizione favorevole ad avviare un processo riformatore del sistema; lo abbiamo chiesto da due anni con la nostra piattaforma e prima di chiunque altro. Non siamo per fare, però, salti nel buio e non abbiamo alcun interesse se non quello di un sistema efficace e rispondente ai bisogni sociali e produttivi, vogliamo tutelare i lavoratori con le occasioni di lavoro e sostenendo il loro reddito con gli ammortizzatori sociali solo nei casi di crisi aziendale. Un sistema chiaro e trasparente.

Per queste ragioni non condividiamo la scelta del Governo regionale di abbandonare la strada dell’avviso 20 senza un altro progetto chiaro, esigibile in tempi certi e quantificabili, che lo possa sostituire. Siamo favorevoli a percorsi di formazione e aggiornamento del personale, ma effettuati senza improvvisazione, conoscendo per chi e per che cosa vengono avviati e categoricamente senza parlare di “indennità dignitose”, ma di salario come previsto dal CCNL.

Condividiamo pertanto l’emendamento modificativo all’art. 61 della legge finanziaria approvato in V Commissione legislativa e invitiamo la II Commissione ad approvare  a sua volta il testo dell’art.61 come esitato dalla suddetta Commissione di merito.

Leggi il comunicato dell'ufficio stampa della CGIL Sicilia

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