Sciopero scuola 20 maggio: a Catania raduno al Teatro Stabile
I sindacati hanno scelto di organizzare per venerdì un’assemblea insieme ai lavoratori che da settimane sono in sciopero permanente.
A cura della FLC CGIL Catania
Quattro affollatissime assemblee unitarie territoriali del comparto scuola organizzate oggi a Catania, Giarre, Adrano e Caltagirone hanno confermato l’adesione massiccia allo sciopero nazionale sul mancato rinnovo del contratto, precariato e pensioni, indetto per venerdì 20 maggio dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal.
L’appuntamento a Catania sarà davanti al teatro Stabile di Via Fava a Catania, alle ore 9.30, seguirà un’assemblea congiunta con i lavoratori del teatro, in sciopero permanente, che da settimane occupano i locali del Verga.
Una data non scelta a caso quella di venerdì, che ricorda l’anniversario – era il 20 maggio del 1970 – della firma della legge 300, conosciuta come lo Statuto dei Lavoratori.
“Un documento che per 46 anni, riconoscendo diritti e dignità dei lavoratori – ha ricordato Antonella Distefano, segretario generale FLC CGIL Catania – ha rappresentato un punto fermo di tutele e garanzie, e che oggi è mortificato da provvedimenti miopi che per nulla rispecchiano quel moderno strumento normativo al passo con il profondo mutamento sociale, che pure servirebbe all’Italia”.
All’assemblea che si è tenuta nell’aula magna della scuola Pizzigoni a Catania, presenti, oltre alla segretaria FLC CGIL, anche i rappresentanti di Cisl, Ferdinando Paglierisi, e Snals, Rosamaria Tribulato, i temi caldi affrontati dai tanti intervenuti sono stati soprattutto quelli legati al contratto collettivo che non viene rinnovato dal 2006, e fermo dal punto di vista economico al 2009, i bonus sulle pensioni, e ancora, la stabilizzazione di migliaia di precari storici tagliati fuori dalla legge 107/2015, la cosiddetta Buona scuola, e il riconoscimento del valore del lavoro del personale ATA: amministrativi, tecnici e ausiliari, le cui condizioni di lavoro, senza garanzie di stabilità né continuità professionale, non sono più sostenibili.
“Sono ancora migliaia i docenti esclusi che hanno diritto alla stabilizzazione in base alla sentenza della Corte di giustizia Europea – ha commentato la segretaria Distefano – e ce ne sono altrettanti che ne avrebbero diritto per avere prestato servizio nelle scuole per decenni. Per questo diciamo che serve un nuovo piano di stabilizzazione”. “Per non parlare del personale ATA – ha aggiunto – per il quale la legge 107/2015 non ha aperto alcuno spiraglio: né scorrimento di graduatoria né sblocchi di assunzioni”.
“Il lavoro è un tema che tocca tutti. Ecco perché venerdì saremo al fianco dei lavoratori del teatro Stabile. Non è solo questione di solidarietà, dobbiamo tornare a essere uniti e tanti, solo così potremo sperare di incidere sulle decisioni di un Governo, che si dimostra, ancora una volta, sordo”. Alla protesta aderiranno i docenti, il personale ATA, sia precario che di ruolo, e i comparti ricerca, università e AFAM.
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