A Catania, lo sciopero nazionale indetto da FLC CGIL, CISL, UIL e SNALS va in scena sul palcoscenico del teatro Verga
Contratto, precariato e stabilizzazioni, le rivendicazioni dei sindacati scuola.
Comunicato stampa
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal
Protesta contro il Governo Renzi sui temi del rinnovo dl contratto, la stabilizzazione dei precari e il riconoscimento del lavoro del personale Ata, escluso dalla legge 107/2015, ma anche solidarietà e vicinanza ai lavoratori del teatro Stabile, senza stipendio da mesi.
A Catania, lo sciopero nazionale indetto da FLC CGIL, CISL, UIL e SNALS va in scena sul palcoscenico del teatro Verga di via Fava, occupato da settimane dalle maestranze in assemblea permanente. Le organizzazioni sindacali lanciano un messaggio unitario e chiaro “La cultura e conoscenza sono alla base della società civile, come lo Stabile è un pezzo di storia che langue, la scuola è un’istituzione che ha bisogno di riconfermare la propria identità e il proprio ruolo, perché il Governo si è scordato che senza cultura, senza ricerca non si va da nessuna parte”. Parole lanciate con bandiere e slogan, ma anche in musica, grazie alla presenza dei tre musicisti, Roberto Fuzio, Alfredo Longo e Turi Platania, e recitate con l’attore Aldo Toscano, al fianco dei lavoratori durante la manifestazione.
Valorizzazione delle professionalità, rinnovo contrattuale, stabilizzazione dei precari e rafforzamento della contrattazione di istituto, sono i motivi alle base delle rivendicazioni di oggi da parte di docenti, personale ATA e del mondo della ricerca, università e formazione musicale AFAM, ma non solo. “Questo rapporto tra cultura e scuola è inscindibile – esordisce Antonella Distefano, segretaria generale FLC CGIL Catania – e abbiamo bisogno che anche i cittadini ci stiano vicini, cosi come le famiglie devono stare vicini ai propri figli per pretendere disperatamente una scuola più equa e più giusta che arrivi fino ai più bassi livelli di sofferenza del nostro territorio”.
“Ci aspettiamo un grande senso di responsabilità da parte del governo Renzi, finora disatteso – dice Pippo Denaro, segretario CISL – in Italia c’è un sindacato rappresentativo che va ascoltato, noi non vogliamo fare le leggi ma vogliamo discutere della scuola nell’interesse degli alunni e di chi ci lavora”. “Le cose che non funzionano sono tantissime – aggiunge Salvo Mavica, segretario UIL – ma non vogliamo limitarci alla protesta ma fare proposte. È il momento che ci si sieda insieme perché la legge 107 deve essere necessariamente migliorata”.
“Siamo con i lavoratori dello Stabile e anche per noi è una giornata molto importante – commenta Enzo Sciamacca, rappresentante dello SNALS Catania – noi siamo senza contratto, abbiamo la carriera bloccata e siamo qui insieme per dire ancora no a questo modo di trattare i docenti che svolgono una funzione importante, lavorano per formare i nuovi cittadini di domani”.
Il contratto collettivo non viene rinnovato dal 2006, e fermo dal punto di vista economico al 2009, e ci sono ancora migliaia di precari storici tagliati fuori dalla legge 107/2015, così come il personale ATA: amministrativi, tecnici e ausiliari, le cui condizioni di lavoro, senza garanzie di stabilità né continuità professionale, non sono più sostenibili.
“Sono ancora migliaia i docenti esclusi che hanno diritto alla stabilizzazione in base alla sentenza della Corte di giustizia Europea – hanno commentato – e ce ne sono altrettanti che ne avrebbero diritto per avere prestato servizio nelle scuole per decenni, mentre il personale ATA non viene minimamente preso in considerazione dalla legge 107/2015 nessun scorrimento di graduatoria né sblocchi di assunzioni. Per questo diciamo che serve un nuovo piano di stabilizzazione”.
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