Università degli Studi di Bari: rimane inutilizzato il contributo a favore del personale amministrativo precario
Nonostante il contributo stanziato dalla Regione, nell'Ateneo barese i precari del personale tecnico amministrativo sono senza stipendio.
A cura di FLC CGIL Puglia e Bari
Ai primi di dicembre del 2013 avevamo accolto con estrema soddisfazione la notizia di un contributo straordinario della Regione Puglia pari ad un milione di Euro in favore delle università pubbliche pugliesi, teso a migliorare la qualità dell'offerta formativa degli atenei attraverso un rafforzamento della qualità dei servizi amministrativi erogati.
Tali risorse servivano a prorogare i contratti in scadenza di diverse decine di tecnici ed amministrativi il cui lavoro indispensabile viene inopinatamente interrotto nelle sedi universitarie pugliesi dal D. M. 713/2013 del Ministro Carrozza la quale ha consentito che gli effetti di un'astrusa formula matematica assicurassero il 213% all'Ateneo S. Anna di Pisa, dove la Ministra era Rettore, e appena il 7% agli Atenei pugliesi!
Oggi apprendiamo con vivo sconcerto che i precari del personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Bari coinvolti nel progetto regionale da un mese sono senza stipendio e senza tutele nonostante già da alcune settimane sono a disposizione dell’Università degli Studi di Bari 700.000 euro, più che sufficienti a garantire i rinnovi dei contratti fino alla fine del 2014!
Come, altresì, rimangono fermi in attesa dei rinnovi contrattuali dei precari tecnici e amministrativi, i 26 progetti già approvati dal Consiglio di Amministrazione.
Se non ci fosse di mezzo la vita d’interi nuclei familiari, sembrerebbe uno scherzo. Un brutto, bruttissimo scherzo!
Tutti i protagonisti di questa storia hanno fatto la loro parte: i precari e i Sindacati hanno protestato e manifestato le loro ragioni, la Regione ha promesso e poi provveduto con un celere intervento economico straordinario…a questo punto manca solo l’Università cui tocca la parte più semplice perché dovrebbe fare semplici atti formali per l’utilizzo del contributo ma….. tutto stranamente viene ritardato e si rimanda qualsiasi decisione nonostante gli impegni già assunti e le strette di mano.
Nella realtà di un territorio sempre più colpito da disoccupazione, carenze di risorse e disperazione sociale, lasciare “evaporare” 700.000 euro (ogni giorno che passa una percentuale del contributo è persa e dovrà essere restituita alla Regione) è né più né meno un vero e proprio CRIMINE.
A questa domanda l’amministrazione universitaria deve dare una risposta: le OO.SS. nel frattempo si attiveranno per scoprire se, e perché, qualcuno in UNIBA rema contro.
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