Scuola: sit-in di protesta dei sindacati a Bari martedì 23 novembre
FLC CGIL, UIL Scuola Rua, SNALS Confsal e Gilda Unams protesteranno davanti l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
Bari, 22 novembre 2021 - Le segreterie nazionali di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals-Confsal e Gilda hanno indetto lo stato di agitazione che, nelle more del tentativo di conciliazione posto in essere presso il Ministero dell’Istruzione, prevede l’indizione di un sit-in di protesta per martedì 23 novembre 2021 alle ore 15,30 davanti l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
Si tratta di una manifestazione di protesta e di denuncia contro la mancanza di investimenti adeguati in favore del personale scolastico con il conseguente aumento del differenziale salariale rispetto alla media degli stipendi europei e degli altri comparti della stessa Pubblica Amministrazione, un gap che è, già ora, di oltre 300 euro.
E se gli adempimenti previsti dai protocolli sanitari contro l’emergenza COVID vengono scaricati sulle spalle del personale scolastico senza alcun riconoscimento economico, il disegno di Legge di Bilancio prevede dal 1° gennaio ulteriori tagli di organico perché rischiano di non essere prorogati, solo in Puglia, 2.500 contratti di personale ATA!
La condizione in cui si vuole lasciare la scuola di questo Paese, per la mancanza di investimenti, con il pretesto del decentramento amministrativo e di un’anacronistica autonomia scolastica, trasforma tutto il personale scolastico in apparato burocratico sottopagato e sempre più in balia di agenzie esterne, per lo più di natura privata.
Per questi motivi il giorno 23 novembre, in concomitanza con il tentativo di conciliazione nazionale, manifesteremo unitariamente per rivendicare stipendi dignitosi che valorizzino, nei fatti e non a parole, la professionalità docente. Risulta, ormai, improcrastinabile una revisione e valorizzazione dei profili professionali di DSGA, assistenti amministrativi e tecnici, collaboratori scolastici.
E l’ora di un’inversione di tendenza che ponga la centralità della questione salariale nel sistema scolastico statale e pubblico, la stabilizzazione dei precari e l’incremento degli organici, l’estensione della carta docenti al personale educativo, ATA e precario, la cancellazione degli assurdi vincoli quinquennali alla base della mobilità docenti e DSGA, la progressione professionale ATA e la stabilizzazione dei DSGA facenti funzione.
In assenza di segnali significativi e di una reale inversione di rotta, se le nostre richieste non saranno accolte dal governo, l’iniziativa di martedì 23 novembre lancia dalla Puglia la richiesta netta e chiara di indizione urgente dello sciopero del comparto.
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