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TAR Puglia: più dei tagli conta il diritto allo studio

La magistratura difende il diritto allo studio dai tagli della Gelmini.

25/06/2011
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A cura della FLC CGIL Bari

Anche le sentenze possono essere epocali e accade così che, il Presidente della III sez. del TAR Puglia - sez. di Bari, Pietro Morea, con un importante pronunciamento riapre una classe prima di nuova istituzione del Liceo Musicale di Acquaviva delle Fonti soppressa a causa dei tagli previsti dalla  circolare ministeriale n. 21 del 14 marzo 2011  sugli organici.

Viene così accolta la richiesta avanzata al TAR Puglia  dai genitori di una  classe del liceo musicale tesa ad ottenere la sospensione di una delibera del  Consiglio d'Istituto con cui si decideva, visto il diktat imposto dall'amministrazione scolastica, di respingere la richiesta di ammissione alla classe prima del liceo musicale di ben 17 candidati sui 44 complessivi nonostante tutti avessero superato il test di ammissione.

Infatti, all'unica classe precedentemente autorizzata dall'amministrazione scolastica, erano stati ammessi 27 alunni, un numero comunque elevato visto che, in barba alle norme  che tutelano il diritto all'inserimento ed allo studio dei disabili, del gruppo classe fa parte anche un alunno disabile  il cui diritto a stare in una classe composta di 20 alunni - e non di 27 - era stato praticamente ignorato.

Ad onor del vero va detto che la delibera del Consiglio d'istituto era coerente con le direttive (immediatamente contestate con diffida formale dalla FLC CGIL di Bari) previste dall'Ufficio scolastico regionale e provinciale, che imponevano ai dirigenti scolastici di scavalcare tutte le norme che tutelano  il diritto all'inclusione dei disabili inserendoli in  classi sempre più simili ad un pollaio pur di garantire i tagli imposti dalla Gelmini.

Il TAR Puglia sez. di Bari, dopo l'ordinanza n. 707 del 30 settembre 2010, che aveva imposto la riapertura di una classe di un liceo barese, ancora una volta ribadisce l'illegittimità di ogni forma di limitazione al diritto allo studio e riafferma che le norme sulla razionalizzazione delle risorse umane (DPR 81/09), il decreto sugli organici 2010/11 (D.I. 55/10) e la circolare MIUR n. 59 del 23/07/2010 non possono ledere, per mere esigenze di cassa, il diritto allo studio delle famiglie e dei loro figli.

Ancora una volta, dunque, i genitori e i cittadini della provincia di Bari vincono una battaglia di civiltà, prima ancora che legale e la FLC di Bari, accoglie con piena soddisfazione questa sentenza della magistratura che anche a Bari, come in altre parti d'Italia, sta sconfessando la linea controriformistica sull'istruzione pubblica adottata dalla Gelmini.

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