FLC CGIL
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3894242
Home » Notizie dalle Regioni » Puglia » Bari » Centri per l'impiego in provincia di Bari: chiudono 18 sportelli e 4 policentri

Centri per l'impiego in provincia di Bari: chiudono 18 sportelli e 4 policentri

La giunta provinciale ha deliberato la razionalizzazione dei Centri per l'impiego che occupano circa 200 operatori della Formazione Professionale. In un comunicato congiunto la FLC CGIL e la FP CGIL esprimono la loro contrarietà.

25/07/2012
Decrease text size Increase  text size

A cura della FLC CGIL e FP CGIL di Bari

Le scriventi OO. SS. esprimono forte perplessità e disappunto nei confronti della deliberazione della Giunta provinciale n. 64 del 06 luglio 2012, con cui si dispone, a decorrere dal 01/09/2012, la chiusura di n. 18 Sportelli Polifunzionali nei comuni di Cassano delle Murge, Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Palo del Colle, Adelfia, Cellamare, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi, Bitritto, Giovinazzo, Terlizzi, Castellana Grotte, Polignano a mare, Alberobello, Locorotondo, Conversano, Mola di Bari, nonché di n. 4 policentri a Gravina in Puglia, Noicattaro, Ruvo di Puglia e Putignano e la loro confluenza nei rimanenti 13 Centri per l'Impiego.

La chiusura di 18 sportelli e di 4 policentri produrrà in realtà solo effetti di ulteriore disagio su fasce di cittadinanza già colpite dalla grave crisi economica in corso (disoccupati, lavoratori in cig e mobilità, categorie protette, lavoratori svantaggiati) obbligate a spostarsi in uno dei 13 C.p.I. che resteranno attivi in altri più fortunati comuni non sempre raggiungibili, però, con mezzi pubblici.

Si consideri che questa “razionalizzazione” degli ambiti territoriali dei centri per l'impiego comporta un risparmio di spesa irrisorio per le casse dell'Amministrazione (200.000 euro circa) provinciale visto che:

  1. i locali sono dati in uso per lo più dai comuni;
  2. i costi delle attrezzature e dei formatori sono tutti a carico del FSE!

Il risparmio, pertanto, sussiste solo relativamente alle utenze di elettricità, telefonia e alle spese di pulizia!! Al contrario le prestazioni virtualmente attribuibili ai C.p.I. e agli sportelli polifunzionali sono centrali per la costruzione di un Sistema Informativo del Lavoro come “rete delle reti” che renda più trasparente l'incontro tra Domanda e Offerta di lavoro e faccia dialogare sistemi informativi locali per la realizzazione del Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie online.

Sia ben chiaro che le scriventi OO. SS. non si opporranno pregiudizialmente né a qualsivoglia forma di riorganizzazione del servizio né di valutazione della efficacia del servizio svolto; ma, forti della consapevolezza che la responsabilità dell'eventuale sottoutilizzo del servizio offerto dai C.p.I. sia tutta da addebitare all'Amministrazione provinciale che non ha saputo/voluto dare attuazione a quanto contenuto nel Master Plan regionale del 23/3/2010, le scriventi chiedono che, prima di procedere alla chiusura di sedi:

  1. sia finalmente costituito un gruppo di lavoro presso l'Amministrazione provinciale composto dall'Assessore Provinciale al ramo e dal Dirigente del Settore Politiche del Lavoro e della Formazione professionale, dal coordinatore dei CpI, dai rappresentanti di Italia Lavoro e del Formez, dalle forze sociali;
  2. si dia finalmente avvio al servizio “osservatorio provinciale del mercato del lavoro” anche attraverso la valorizzazione dei dati amministrativi magari garantendo il pieno utilizzo del portale SINTESI, come opportunamente accade nelle altre 5 province;
  3. si dia avvio alla riorganizzazione dei CpI anche attraverso l'individuazione di eventuali servizi specialistici per target di utenti (inoccupati/disoccupati di lunga durata; donne in reinserimento, beneficiari di ammortizzatori sociali, diplomati e laureati, soggetti svantaggiati e molto svantaggiati (ex reg. ce 800/2008, disabili, ex detenuti, etc.), immigrati.

Su queste tre condizioni le scriventi OO. SS. saranno intransigenti!