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Blocco degli scatti e VQR: la mozione dei docenti dell'Università di Bari

L'assemblea dei professori e dei ricercatori proclama uno stato di mobilitazione, riservandosi di assumere ulteriori iniziative di protesta in base alle risposte delle istituzioni.

19/10/2015
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MOZIONE DELL'ASSEMBLEA DEI PROFESSORI
E RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI “ALDO MORO”
- 15 OTTOBRE 2015

L'Assemblea dei professori e dei ricercatori dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” invita il Governo e le forze politiche a rilanciare il ruolo e la funzione dell’università pubblica, e invertire la rotta rispetto ai tagli ai finanziamenti degli atenei statali, alla penalizzazione del diritto allo studio, alla precarizzazione dei ricercatori, alle sperequazioni territoriali in atto ormai dal 2008.

L’Assemblea ritiene inaccettabile che, mentre il Governo annuncia la ripresa della crescita e un allentamento delle restrizioni di finanza pubblica, l’Università sia l’unico comparto pubblico non contrattualizzato in cui resta in vigore il blocco degli stipendi, oltretutto in assenza del riconoscimento giuridico ed economico del quadriennio 2011-2014. Il meccanismo degli scatti di anzianità è un presidio della libertà di insegnamento e di ricerca, e la prosecuzione del blocco andrebbe interpretata come un indebolimento di quei principi.

Nelle condizioni odierne, l’avvio della prossima tornata della VQR si annuncia come lesiva della dignità della ricerca e della docenza. Mentre il blocco impedisce l’attivazione dello scatto triennale, in relazione alla dimostrata attività di ricerca, prevista dalla legge 240 del 2010, la VQR viene impiegata come una clava per imporre una lotta per la sopravvivenza tra gli atenei. Si tratta di un meccanismo costoso, dirigistico e profondamente distorsivo dei rapporti interni ai dipartimenti e agli atenei, posti in competizione tra loro per risorse scarse, a scapito della funzione didattica. Se la valutazione del lavoro svolto è un principio condivisibile, i suoi meccanismi sono suscettibili di profondi miglioramenti.

Per le ragioni prima esposte, preso atto del documento intersindacale sulla VQR, l’Assemblea proclama uno stato di mobilitazione, riservandosi di assumere ulteriori iniziative di protesta in base alle risposte delle istituzioni, e chiede prioritariamente:

  • lo sblocco degli scatti stipendiali con decorrenza 1° gennaio 2015 e il riconoscimento ai fini giuridici ed economici del quadriennio 2011-2014.
  • l’avvio di politiche serie di rilancio dell’Università e della ricerca e la revisione dei meccanismi della VQR, particolarmente discriminatori per le università centro-meridionali.

A tal fine invita:

  • il Magnifico Rettore a sollecitare nella CRUI un'azione coordinata a livello nazionale, per dare seguito alle osservazioni già esposte al MIUR: “solo a (…) condizione di recupero delle risorse tagliate sarà possibile garantire la collaborazione del sistema universitario allo svolgimento del nuovo esercizio VQR 2011-2014”;
  • il Senato Accademico a discutere di urgenza del blocco degli scatti nella riunione del 20 ottobre 2015 e a redigere una mozione, analogamente a quanto fatto dall’Università di Padova, da trasmettere al MIUR e al CUN;
  • i professori e ricercatori universitari ad impegnare tutti i Dipartimenti all’astensione temporanea dalla procedura ministeriale di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2011-2014), non indicando alcuna preferenza tra le pubblicazioni, e non associandosi alla nuova piattaforma Iris;
  • i colleghi e le società scientifiche ad astenersi dalla partecipazione nei GEV, ritirare le candidature dei valutatori e non partecipare alle procedure;
  • le forze politiche e i parlamentari pugliesi a un incontro con una sua delegazione per poi intervenire nelle sedi opportune.

L’assemblea è riconvocata il 12 novembre 2015.

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