Elezioni del Rettore all'Università degli studi di Torino: un'occasione per consolidare la presenza delle lavoratrici e dei lavoratori nel governo dell'Università
La lettera aperta della CGIL e della FLC CGIL ai candidati.
A cura della FLC CGIL Piemonte e Torino
Elezioni del Rettore all'Università degli studi di Torino. Una lettera aperta della CGIL e della FLC CGIL per rilanciare un dibattito democratico ed esporre le nostre valutazioni in maniera trasparente e in autonomia rispetto a logiche di schieramento. Si tratta di un primo contributo e, al contempo, di una presa di posizione della CGIL e della FLC CGIL sul ruolo dell'Istituzione universitaria e di chi vi lavora, a favore della comunità universitaria di UniTo e dello sviluppo locale.
Le prossime elezioni del Rettore rappresentano un'occasione per consolidare la presenza delle lavoratrici e dei lavoratori nel governo dell'Università. Dopo un primo esplicito pronunciamento dei candidati riguardo agli indirizzi del prossimo mandato seguirà per parte nostra un documento frutto dell'elaborazione e del dibattito del Comitato degli iscritti della FLC CGIL di UniTo con articolati punti di confronto che saranno proposti riguardo ai programmi e agli orientamenti di ciascun candidato, con la richiesta a ciascuno di una risposta scritta di assunzione di impegni per l'Ateneo.
A seguire la Lettera aperta ai candidati dalla CGIL Camera del Lavoro di Torino e dalla FLC CGIL del Piemonte e di Torino.
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Elezione del Rettore UniTO. L'istituzione universitaria e il suo ruolo. Lettera aperta ai candidati.
L'Università è un'istituzione che esercita nel territorio non solo un ruolo formativo, quale passaggio vitale di un percorso di alta scolarizzazione. Essa può svolgere un ruolo di indirizzo di politiche economiche e sociali capace di unire, rispetto a una prospettiva concertata e condivisa, attori sociali e portatori di interessi nel quadro di una visione dello sviluppo.
Da tempo la CGIL ha elaborato una proposta di modello di sviluppo aggregata ai temi della qualità del lavoro e delle infrastrutture plurali. La Carta dei Diritti Universali del Lavoro offre una risposta a un bisogno di superamento della precarietà e dell'incertezza nella condizione lavorativa, così come il Piano del Lavoro, da anni oggetto di una progressiva elaborazione, insiste sulla necessità di investimenti pubblici non solo nella direzione di infrastrutture logistiche (movimentazione merci e persone) ma di infrastrutture immateriali, le stesse da cui discendono i rischi e le potenzialità intrinseche ai processi di digitalizzazione. Tale proposta comprende anche una riflessione in termini di modello di sviluppo e di prospettive di “sviluppo locale” di una economia della conoscenza nella quale però, se non si vuole cadere in un superficiale marketing commerciale, devono trovare una piena cittadinanza problemi di alfabetizzazione, la formazione come processo permanente, l'educazione degli adulti, il tema di una sempre maggiore inclusione delle persone ai temi della conoscenza, sganciati dalle disponibilità economiche.
Diritto all'istruzione e fruizione delle potenzialità digitali sono sempre più connesse a problemi di redistribuzione del reddito quale canale di accesso e quindi di selezione.
La conoscenza è sempre più correlata alle disuguaglianze sociali. Gli studi di questi anni convergono nel sottolineare un legame che costituisce uno degli impedimenti più significativi allo sviluppo di una economia della conoscenza.
La terza componente infrastrutturale del Piano del Lavoro della CGIL riguarda le infrastrutture sociali che, oltre all'istruzione, comprendono i sistemi di welfare e, in particolare, la salute. Sono tre prospettive cui guardare allo sviluppo, al tempo stesso esse costituiscono anche tre orientamenti su cui avviare una discussione sullo sviluppo locale.
Nello specifico, la CGIL con la FLC CGIL è interessata a comprendere indirizzi e programmi in ordine alla possibilità di costruire un ruolo della Ricerca e della Formazione per un modello di sviluppo che consideri l'assetto universitario, più che un sistema autoreferenziale di allocazione di risorse accademiche (motivo anche della progressiva residualità del ruolo del lavoro intellettuale), uno dei punti di riferimento di un' elaborazione strategica capace di rispondere alle sfide del territorio, con l'ambizione di attribuire alla realtà torinese un ruolo di sperimentazione ed elaborazione che in passato aveva collocato l'Ateneo in una posizione centrale del panorama nazionale, oltre che riferimento di attori e forze sociali locali.
La cornice in cui come CGIL e FLC CGIL collochiamo nell'ambito dell'Ateneo i temi del confronto richiama l'intreccio ineludibile per la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori della Conoscenza tra rivendicazioni e tutele sindacali e il modello di Istruzione pubblica richiamato dalla Costituzione. Professionalità, organizzazione democratica del lavoro e adeguate retribuzioni sono la condizione per attuare la qualità dell'offerta formativa dell'Ateneo e il Diritto allo studio.
Riguardo all'organizzazione del lavoro, nel ribadire l'opportunità e l'efficacia di scelte rivolte a modelli organizzativi democratici e partecipativi, rileviamo che occorre una rivisitazione dei modelli organizzativi e della correlazione effettiva tra prestazione e retribuzione per valorizzare il ruolo e l'apporto di ciascuna componente del personale.
Allo stesso modo riteniamo che costituisca una premessa fondamentale la volontà di valorizzare la rappresentanza del personale dell'Ateneo negli organi statutari. Occorre assumere la questione della rappresentanza affinché essa sia esercitata pienamente e nella stessa modalità da parte di tutte le componenti dell'Ateneo.
La CGIL e la FLC CGIL sono state fortemente impegnate in questi anni riguardo all'universalità dei diritti del lavoro e al contrasto al precariato, temi da assumere come un impegno fondante a garanzia dei diritti minimi per i precari che a diverso titolo prestano la loro opera in Università.
Riteniamo inoltre che sia da accogliere la sollecitazione a rivedere l'impianto e le risorse dedicate in Ateneo riguardo al diritto allo studio e per la libertà di accesso e di scelta per le studentesse e gli studenti con attenzione alle dinamiche dell'innovazione e del mercato del lavoro. Richiediamo inoltre che sia riconosciuta la rilevanza sociale e che siano conseguentemente attribuite la necessaria considerazione e disponibilità verso i percorsi di formazione per il personale dell'Istruzione pubblica e per l'accesso all'insegnamento.
Le nuove elezioni del Rettore impongono ai candidati e a ciascun componente della comunità universitaria una riflessione sul ruolo del personale e sul ruolo dell'Università.
Ai candidati a ricoprire il ruolo di Rettore, organo “di indirizzo, iniziativa e coordinamento delle attività scientifiche e didattiche”, la richiesta della CGIL e della FLC CGIL di un primo esplicito pronunciamento riguardo agli indirizzi del prossimo mandato cui far seguire, per parte nostra, successivi e articolati punti di confronto scritto riguardo ai programmi e agli orientamenti di ciascuno.
Torino, 4 marzo 2019
CGIL Torino
FLC CGIL Torino e Piemonte
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