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Scuole chiuse a Campobasso: come si fa solo propaganda

Per la FLC CGIL regionale un tema serio come quello della sicurezza degli edifici scolastici viene affrontato con provvedimenti occasionali.

14/09/2012
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A cura della FLC CGIL Molise

In questi giorni, per iniziativa del sindaco di Campobasso che ha deciso di tener chiuse le scuole del capoluogo, si discute di sicurezza degli edifici scolastici.

Se la discussione servisse ad affrontare in maniera definitiva i gravi problemi presenti in tanti plessi ed istituti scolastici, la cosa sarebbe lodevole e da incoraggiare. A noi sembra, invece, che tutto il discorso sia legato ad avere un foglio di carta che proroghi le scadenze riguardanti la certificazione prevista dalla normativa vigente in tema di sicurezza. Insomma tanto rumore per nulla.

Il tema è troppo serio per essere affrontato in maniere estemporanea. La FLC CGIL Molise da anni sta chiedendo che l'istruzione pubblica sia una priorità nell'agenda dei decisori politici. Ha fatto proposte concrete su organici, risorse, dimensionamento, poli scolastici, interventi regionali integrativi, ecc. Sulle questioni riguardanti la sicurezza ha promosso, a Larino, nell'ottobre del 2003, insieme a CISL e UIL, il convegno nazionale "A scuola sicuri". Ha contestato, nel settembre del 2008, nel corso dell'inaugurazione della scuola di S. Giuliano di Puglia (con una contromanifestazione, chiamata “Baracche e burattini” fatta davanti alle baracche della scuola di Bonefro), le bugie, i ritardi e le omissioni relativi alla ricostruzione delle scuole nell'area del cratere. Ha denunciato agli organi competenti, ogni anno, le condizioni non a norma, nelle quali si trovano gli studenti in tanti plessi delle scuole molisane; si è opposta all'aumento del numero di alunni per classe, deciso dal governo precedente, che ha comportato la formazione delle cosiddette “classi pollaio”. Ogni volta che la FLC CGIL Molise ha chiesto interventi da parte degli organi competenti, ha documentato come si è proceduto a ristrutturare i plessi scolastici, denunciando le attenzioni alle relazioni politiche affini, piuttosto che ad una programmazione dell'offerta formativa territoriale. Con la conseguenza, ad esempio, che abbiamo plessi in sicurezza, ma senza alunni, ed aule sovraffollate che non rispettano i parametri normativi.

Oggi la polemica è su quando arriverà la proroga. Ci sembra ben poca cosa rispetto a tutti i problemi che hanno le scuole molisane. Rinviare l'apertura delle scuole a Campobasso (altrove la situazione è, spesso, analoga se non peggiore), non porta a nessuna soluzione della questione.

Abbiamo bisogno di meno propaganda e più azioni concrete, frutto di scelte di lungo periodo e di interventi organici. La scuola pubblica molisana merita rispetto ed attenzione. Gli studenti devono poter studiare in aule sicure, con risorse, organici e tempo scuola adeguati, con un piano di dimensionamento efficiente, una programmazione territoriale che preveda percorsi formativi appropriati, in grado di preparare alla complessità della realtà contemporanea.
Su questi temi proviamo a costruire una grande alleanza, ciascuno secondo le proprie competenze e responsabilità.

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