Università Politecnica delle Marche: i sindacati incontrano il Ministro Profumo
Chiesti più investimenti per la conoscenza.
Comunicato stampa delle segreterie regionali Marche di FLC CGIL, CISL Università, UIL RUA e USB.
È durato quasi venti minuti l'incontro tra le Organizzazioni Sindacali presenti nell'Università Politecnica delle Marche ed il Ministro Profumo, rappresentate per la FLC CGIL da Manuela Carloni, per la CISL da David Violet, per la UIL da Claudio Amicucci e per l'USB da Francesco Graziosi.
Ringraziando il Ministro per la disponibilità al dialogo e all'ascolto ed il Rettore Marco Pacetti per aver reso possibile l'incontro, in primis i Sindacati hanno chiesto un intervento urgente per evitare che tra pochi mesi l'Istituto Musicale Pareggiato Pergolesi di Ancona chiuda per mancanza di fondi. Hanno fatto presente che in tempi strettissimi vanno predisposti gli strumenti normativi e assicurate le risorse finanziarie, indispensabili per avviare a novembre la realizzazione del Polo Musicale già concordato con il Conservatorio Rossini di Pesaro, gli Enti Locali e la Regione, percorso condiviso e monitorato fin dall'inizio dagli uffici competenti del Ministero. Il Ministro ha assicurato il suo impegno personale annunciando che si attiverà nei confronti del Direttore dell'AFAM Dott. Civello, che conosce bene tutta la vicenda, per giungere presto ad una soluzione.
Rispetto al comparto scuola, i Sindacati hanno chiesto al Ministro Profumo maggiori risorse per la dotazione organica del personale docente e ATA, a partire dall'equiparazione dell'organico di diritto all'organico di fatto, anche per stabilizzare i tanti posti coperti ancora da personale precario. Bisogna arrivare finalmente ad un organico stabile sul quale a livello regionale si possa contare per una progettualità pluriennale che non sia più penalizzata da tagli e dotazione incerta.
Hanno ricordato al Ministro che la nostra Regione è stata particolarmente penalizzata dai tagli lineari della Gelmini peggiorando il rapporto alunni/classi e alunni/docenti che si attesta ben oltre la media italiana. Se si vuole davvero innalzare i livelli di istruzione, condizione essenziale per uscire dalla crisi, e combattere la dispersione scolastica va data una risposta alla crescente richiesta di tempo pieno nella scuola dell'infanzia e primaria, alla necessità di formazione di classi meno numerose, di copertura dell'handicap, di intervento sui ragazzi con difficoltà, di arricchimento dell'offerta formativa. Il Ministro ha confermato l'impegno, già assunto nell'incontro nazionale del 28 marzo con i Sindacati, di avviare una interlocuzione con il MEF per incrementare l'organico di diritto con quote di posti dell'organico di fatto nella convinzione che la spesa per l'istruzione sia prima di tutto un investimento per il Paese. Ha inoltre annunciato che entro il mese di maggio potrà essere reso effettivo l'accordo già raggiunto in sede di Conferenza Stato Regioni per rendere operativa l'applicazione della modifica del Titolo V della Costituzione che prevede la competenza esclusiva delle regioni nella gestione della propria dotazione di personale docente e ATA.
In attesa di verificare nel merito quanto affermato dal Ministro, le Organizzazioni Sindacali annunciano che chiederanno comunque il rispetto di quanto contenuto nella circolare sugli organici, e cioè la possibilità di attribuire quote di organico di diritto aggiuntivo sulla base di specifiche esigenze. Non devono più ripetersi le situazioni inaccettabili degli ultimi anni, per esempio rispetto alle classi pollaio o alla insufficiente copertura dell'handicap.
Anche rispetto all'Università i Sindacati chiedono maggiori investimenti e lo sblocco dei concorsi per un piano pluriennale di assunzioni. Diversamente l'impossibilità di sostituire chi andrà in pensione, oltre a favorire ancora di più la fuga dei cervelli all'estero, produrrà un progressivo impoverimento dell'offerta formativa e dei corsi di laurea. In particolare i Sindacati fanno presente, nelle Marche, la necessità di sostenere l'Università di Urbino che ha concluso solo ora il processo di statizzazione e fino ad oggi non è riuscita a stabilizzare il personale precario e a riqualificare i profili amministrativi.
Rispetto al comparto della Ricerca i Sindacati hanno espresso la loro preoccupazione per l'annunciata chiusura dell'ISFOL nazionale e per il destino di più di 600 lavoratori a TI e 252 precari a TD da più di 10 anni, chiedendo al Ministro se ci sono spazi per evitarlo; hanno inoltre evidenziato la condizione di bassa valorizzazione degli Enti pubblici di ricerca presenti nella nostra Regione che, ad esempio, hanno perso la loro autonomia gestionale diventando sedi distaccate di altre Regioni. Il Ministro si è mostrato sensibile a questi argomenti impegnandosi ad attivarsi per valorizzare i nostri EPR. Inoltre, rispetto all'ISFOL, ha dichiarato di essere a conoscenza del Problema dell'ENTE e dei Precari e di aver già affrontato il problema con il Ministro Fornero cercando una soluzione condivisibile mantenendo l'Ente Pubblico e tutelando sia la professionalità degli addetti che dei precari.
Ancona, 30 marzo
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