FLC CGIL Marche: vanno individuati i dirigenti scolastici che discriminano
La chiamata diretta va semplicemente cancellata.
A cura della FLC CGIL Marche
Nella giornata di ieri anche alla FLC CGIL Marche è arrivata la prima segnalazione circostanziata di una lavoratrice, trasferita fuori regione, che ci ha raccontato la sua storia di discriminazione per essere madre e, suo malgrado, per essere stata assegnata in una scuola molto lontana dalla sua sede di residenza.
Discriminata due volte, tra l’altro: il suo caso è uno di quelli in cui l’errore evidente dell’algoritmo, quello che ha smistato le migliaia di domande di mobilità nazionale, non ha considerato tutti i suoi titoli ed anche per questo non l’ha assegnata in una delle sedi rimaste libere proprio nella sua provincia.
Le modalità sono quelle denunciate dal nostro Segretario Generale Domenico Pantaleo, con forza, nel comunicato di ieri non appena si è presentato il problema. Registriamo in maniera positiva anche quanto annunciato dal Ministro Giannini e ci auguriamo che Governo e Parlamento trovino il modo per rimediare a questo scempio.
Vanno trovate le modalità affinché le segnalazioni delle docenti si trasformino in denunce circostanziate con il coinvolgimento diretto delle consigliere di parità e del MIUR anche attraverso i suoi uffici regionali che debbono vigilare. Avverso i singoli dirigenti che si rivelassero responsabili di queste inaccettabili discriminazioni, l’amministrazione deve mettere in atto tutti gli strumenti possibili, a partire dall’applicazione della valutazione negativa con tutte le conseguenze del caso.
Non è facile, perché abbiamo registrato un forte timore delle lavoratrici per possibili ripercussioni nei loro confronti in un clima di paura e di diffidenza crescenti che temiamo possa avere conseguenze negative anche sulla libertà di insegnamento e sulla qualità della scuola pubblica. Per questo è necessario un sostegno corale di tutte le organizzazioni sindacali, delle istituzioni pubbliche, della politica affinché non si arretri di un millimetro rispetto a quanto nel nostro Paese ottenuto da tempo nei confronti dei diritti della maternità e della paternità e che oggi può essere messo a rischio da comportamenti inaccettabili favoriti da norme pasticciate e praticamente inapplicabili, come gli stessi dirigenti scolastici della FLC CGIL ci stanno denunciando.
Ma il pericolo che tutto questo potesse accadere è quanto la FLC CGIL denuncia fin dalla prima stesura della legge 107/15, tanto che, anche sul tema della chiamata diretta, ha raccolto più di 500.000 firme, di cui più di 12.000 nella Regione Marche insieme agli altri soggetti partecipanti, a sostegno del referendum abrogativo delle norme in questione.
La CGIL conferma il proprio impegno quotidiano ad intervenire puntualmente nella difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori con specifiche azioni legali e con l’azione politica e contrattuale, privilegiando quell’accordo unitario che rende più forti i nostri interventi e che gli stessi lavoratori ci chiedono, per cambiare norme, come quella della chiamata diretta, che si stanno rivelando sempre più palesemente inadeguate e che, anziché assicurare il buon funzionamento della scuola pubblica, ne stanno determinando un sensibile peggioramento.
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