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Lombardia: ripresa delle lezioni nel caos! Nuove regole, spesso inapplicabili e l’ufficio scolastico regionale non risponde!

FLC CGIL Lombardia: per garantire diritto all’istruzione e diritto alla salute servono interventi con investimenti aggiuntivi ad hoc per la scuola.

10/01/2022
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A cura della FLC CGIL Lombardia

Lunedì 10 gennaio tutte le scuole in Lombardia dovrebbero ripartire, dopo le vacanze natalizie (alcune scuole hanno ripreso le lezioni il 7 gennaio secondo il calendario regionale).
Il condizionale è d’obbligo, considerata la situazione esplosiva dei contagi e delle quarantene di queste ultime due settimane.

Le nuove regole introdotte in questi ultimi giorni dal Governo per la scuola, in assenza di dati relativi al numero dei positivi, delle quarantene e dei tracciamenti, sia per quanto riguarda alunne/i che per quanto riguarda il personale scolastico, rende incerta e critica la ripresa delle lezioni.

C’è l’incertezza riguardo a quanto personale scolastico (docente e non docente) potrà essere presente lunedì. L’esplosione dei contagi e delle quarantene portano con sè l’incognita di quanto personale non potrà riprendere servizio e quindi avere le condizioni per garantire la sorveglianza e sicurezza a scuola degli alunni in base al personale presente.

Le nuove regole introdotte per la scuola in presenza, a seconda del numero degli alunni positivi in classe, regole diverse tra infanzia, primaria e secondaria, complica ancora di più la gestione da parte dei Dirigenti Scolastici. Da tempo le ATS non sono in grado di assicurare i tracciamenti e intervenire per gestire con immediatezza i tamponi per la verifica della positività/negatività del gruppo classe.

Nessuno nega l’evidente recrudescenza del virus e l’esplosione dei contagi, specie tra le fasce di età giovane e la situazione straordinaria. La FLC CGIL ha sempre ritenuto che l’obbligo vaccinale fosse l’unica via d’uscita per debellare questa epidemia che sta condizionando la vita di tutti ormai da due anni, ma nel contempo abbiamo sempre richiesto un intervento straordinario sulla scuola per poter garantire una didattica in presenza e in sicurezza, ridando una vita anche sotto l’aspetto relazionale oltre che didattico alle ragazze e ai ragazzi. Richieste quali: assicurare il distanziamento nelle classi con la riduzione del numero degli alunni per classe; un organico aggiuntivo per permetterne la gestione didattica e l’applicazione delle regole anti covid; un intervento sui mezzi di trasporto ampliando numero dei mezzi e corse, essendo quello un luogo di maggior contagio; l’istituzione di presidi sanitari nelle scuole per tracciamenti, vaccinazioni e tamponi.

Purtroppo, nonostante gli impegni sottoscritti dal Governo con il Patto per la Scuola a maggio 2021, gli interventi strutturali richiesti per affrontare il nuovo anno scolastico con condizioni di garanzia per la sicurezza ed evitare un ritorno alla Didattica a Distanza (strumento indispensabile nei soli casi di emergenza, ribadendo che non può sostituire la scuola in presenza), non sono stati rispettati e previsti per tempo con norme chiare e specifiche.

Non concordiamo e la riteniamo discriminatoria, oltre che didatticamente complessa nella gestione, la parte del decreto in cui si introduce nelle scuole secondarie, nel caso di due positivi in classe, la differenziazione tra alunni vaccinati e non vaccinati (tra l’altro le scuole non sono in possesso del dati relativo agli alunni vaccinati), con i vaccinati in classe e gli altri in DAD.

C’è forte preoccupazione e allarme tra i dirigenti scolastici per la presenza di procedure che si preannunciano di difficile gestione, oltre che di dubbia efficacia, di fronte alla crescita esponenziale dei casi di positività tra alunni e personale. Non può essere chiesto ai dirigenti scolastici di scegliere se assicurare la continuità del servizio o la tutela della salute degli alunni e del personale.

L’assenza di dati aumenta la confusione. Da tempo e più volte abbiamo chiesto all’USR (ufficio scolastico regionale) di avere informazioni. Purtroppo non abbiamo ricevuto risposta. Nessun dato sul numero delle classi in quarantena, sul numero dei contratti a tempo determinato stipulati dalle scuole per l’emergenza Covid. Nessuna risposta alla richiesta avanzata, insieme alle altro OO.SS., di convocazione urgente del tavolo permanente inter istituzionale presso l’USR (previsto dal Protocollo nazionale sulla sicurezza) per la ripresa delle lezioni.

Ora è tardi! Come avverrà il rientro a scuola lunedì prossimo? L’incertezza è enorme, palese e legata a dati che oggi non abbiamo a disposizione, sia degli alunni che del personale scolastico. Il rischio di dover attivare di nuovo la didattica a distanza (anzi: didattica digitale integrata) è dietro l’angolo.

Serve garantire il diritto all’istruzione insieme al diritto alla salute. Questo non si può fare senza interventi con investimenti aggiuntivi ad hoc per la scuola.

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