Lombardia, la FLC Cgil sulla riduzione dei docenti della scuola elementare nella regione
Documento della segreteria regionale della FLC Cgil Lombardia.
Documento della segreteria regionale della FLC Cgil Lombardia
Fioroni, Tremonti e Gelmini cancellano 16.691 posti per i docenti della scuola elementare lombarda.
In occasione della riunione del Consiglio dei ministri di ieri 28 agosto, oltre che all’approvazione del decreto che ripristina il voto in condotta, determinante tra l’altro ai fini della valutazione finale ed insieme a altre decisioni quali l’insegnamento della nuova disciplina, detta della “Cittadinanza e Costituzione”, e ancora il “tetto sui libri scolastici” e il “patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia”, quest’ultimi già figli di Fioroni, ed infine la card dello studente “io studio”, la neo ministro “lombarda” Gelmini ha anticipato ulteriori provvedimenti.
Di questi ci preme mettere in evidenza in particolare quello che più mediaticamente è girato e cioè il “ritorno al maestro unico”.
In altra occasione ci cimenteremo nel ricordargli, e in questo concordiamo con le dichiarazioni di E. Panini, segretario nazionale FLC Cgil e di M. Scrima, segretario nazionale della CISL scuola, di come la Pedagogia non sia pane per i suoi denti e di come il modello in team in uso nelle nostre scuole primarie registri autorevoli consensi in campo internazionale, quel che però più ci preme evidenziare e valutare ora sono gli effetti, a dir poco devastanti, che una simile trasformazione d’indirizzo pedagogico finirebbe col produrre in termini occupazionali. Sarà pure un vecchio “vezzo”, ma noi organizzazioni sindacali siamo fatte così, facciamo sempre un tutt’uno tra qualità e posto di lavoro.
Così facendo ci è venuto facile provare a mettere “in somma” gli effetti della manovra Prodi e del suo Ministro Fioroni, quelli della manovra Berlusconi e del suo Ministro Tremonti e le ultime dichiarazioni programmate della corregionale Gelmini.
Quel che ne è venuto fuori in termini di risultati, per la Lombardia, rischia a breve di essere distruttivo per il “nostro” sistema pubblico d’istruzione.
Da nostre elaborazioni, fatte su dati prelevabili sia dal sito del MIUR nazionale che da quello della locale USR Lombarda, ma anche dai dati pubblicati dall’autorevole giornale de “Il sole 24 ORE”, e fatte le dovute approssimazioni di calcolo, quali ad esempio non è chiaro se la quota dei docenti di sostegno sia stata conteggiata dentro lo scenario dei tagli, risulterebbe che dalla somma degli effetti Fioroni, Tremonti e programma Gelmini si produrrebbe la cancellazione di 16.691 posti nella scuola primaria da qui all’ a. s. 2011/12.
Così stanno le cose:
Fioroni ne cancella quest’anno 835, Tremonti nei prossimi tre anni ne cancella 2923 e la Gelmini con la sua riforma i restanti 16.691. Quest’ultimo dato risulta comprensibile dal fatto che se si prende il numero dei docenti oggi impegnati in Lombardia per la scuola primaria, pari a 38.798 e se ne toglie un terzo per via delle conseguenze dovute dalla trasformazione del modello didattico del “tre docenti per due classi” al modello “un docente una classe” questo è il risultato.
Infine occorre precisare che abbiamo tralasciato di cimentarci in calcoli che tengano in considerazione anche la significativa esperienza della costituzione dell’organico per il modello comunemente conosciuto del “tempo pieno”, che come si sa, impegna altre forze docente oltre a quelle di team. Se così si fosse fatto avremmo avuto di certo un risultato che come si può ben immaginare, sarebbe stato ancor più “pesante”.
Concludiamo con una certezza. Nelle Camere parlamentari, negli studi televisivi e in altri luoghi ci capita di ascoltare il bravo ministro (con la “m” minuscola) ombra Maria Pia Garavaglia, che è sicuramente brava, ma che nulla può competere con la quantità di ombra prodotta da Tremonti e della quale gode la neo Ministro M. Gelmini.
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